La rivoluzione cartoon di Milei: così Pakapaka diventa megafono dell’ultraliberismo

Con l’arrivo della serie statunitense Tuttle Twins, il canale pubblico per bambini si trasforma: tra tagli ai fondi, nuovi acquisti e revisioni dei contenuti, la “battaglia culturale” del presidente argentino accende il dibattito.

Nel luglio 2025 Pakapaka, rete televisiva pubblica argentina dedicata ai più piccoli, inaugura un palinsesto ridisegnato dal governo di Javier Milei. Al centro c’è Tuttle Twins, cartone animato statunitense prodotto da Angel Studios e tratto dai libri di Connor Boyack, che segue due gemelli in viaggi temporali alla scoperta dei “mostri” dell’intervento statale e dei paladini del libero mercato.

Tuttle Twins Argentina
Tuttle Twins Argentina_Fb@The Tuttle Twins-fuorionline

L’operazione non è un semplice cambio di programma: con l’inserimento di un prodotto dichiaratamente ultraliberista — che celebra economisti come John Locke, Milton Friedman e Ludwig von Mises e arriva persino a dare voce a un bitcoin parlante — il presidente trasforma un canale nato sotto la presidenza Kirchner per scopi educativi in un campo d’addestramento ideologico.

Secondo gli ex responsabili, la serie ha una qualità narrativa discutibile; eppure Milei l’ha scelta per la sua chiarezza propagandistica. Il messaggio è inequivocabile: meno Stato, più mercato, fine dei sussidi pubblici. Una linea perfettamente coerente con il programma che, fin dalla campagna elettorale del 2023, proponeva perfino la chiusura della Banca centrale e la dollarizzazione dell’economia. La novità non si ferma qui: nello stesso pacchetto arrivano Dragon Ball Z e la “revisione” di La asombrosa excursión de Zamba — serie locale che valorizzava diritti umani e diversità culturale — ora da rendere “neutrale”.

Il cambio di rotta nasconde una strategia politica più ampia. Da un anno Milei taglia drasticamente i fondi alla TV pubblica e denuncia l’“indottrinamento woke” della sinistra, accusando la rete di diffondere un pensiero unico progressista. Portare Tuttle Twins su Pakapaka significa lanciare un segnale ai sostenitori interni e agli alleati esteri della destra radicale: la cultura, e non solo l’economia, deve essere liberata dall’intervento statale.

A farne le spese sono produttori locali, educatori e famiglie che contavano su contenuti pedagogici in lingua spagnola, pensati per raccontare la storia argentina con sensibilità pluralista. Ora quelle stesse giovani menti ascolteranno che la famiglia monoparentale favorisce la devianza, che l’università serve a poco e che un Karl Marx caricaturale è il «cattivo» per antonomasia.

L’operazione può sembrare marginale, ma incide sul lungo periodo: plasmare l’immaginario infantile equivale a consolidare un consenso difficilmente reversibile. Se il libero mercato si apprende tra i banchi di scuola, Milei mostra che può insegnarsi anche davanti alla TV del pomeriggio. Resta da capire se gli spettatori argentini accetteranno questa svolta didattica o, come già accaduto per altre riforme, alzeranno la voce per difendere un servizio pubblico che considerano bene comune prima che arena ideologica.

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