rilancio delle aree montane-fuorionline
Approvato il disegno di legge per le zone montane: nuovi fondi, più servizi, incentivi per sanità e scuola. Obiettivo: combattere lo spopolamento e valorizzare i territori.
La Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza il nuovo disegno di legge “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, segnando un importante passo avanti per lo sviluppo sostenibile dei territori di alta quota. Il testo, che ora passa al Senato per l’ultima lettura, rappresenta un aggiornamento sostanziale della legge n. 97 del 1994 e intende ridisegnare le politiche per la montagna italiana su basi più attuali e mirate.

Con 33 articoli complessivi, il provvedimento punta a contrastare lo spopolamento, ridurre le disuguaglianze territoriali e rafforzare il tessuto economico e sociale delle comunità montane, attraverso una visione integrata che valorizza ambiente, tradizioni e servizi. Tra le novità principali, l’introduzione di una nuova classificazione dei Comuni montani, basata su criteri oggettivi come altimetria e pendenza, per garantire una distribuzione più equa delle risorse ed evitare distorsioni che in passato hanno favorito aree non propriamente montane.
Un nuovo quadro normativo per la montagna: approvata alla Camera la riforma attesa da trent’anni
Il disegno di legge prevede inoltre una serie di deleghe al Governo per riorganizzare gli incentivi destinati ai territori montani, e istituisce un fondo da 200 milioni di euro all’anno nel triennio 2025-2027. Le risorse saranno così suddivise: 40 milioni per il potenziamento della sanità locale, 20 milioni per l’istruzione e il restante per sostenere agricoltura, mobilità, digitalizzazione, turismo e iniziative contro l’abbandono dei borghi. Soddisfatto l’Assessore Luciano Caveri, coordinatore nazionale della Commissione per la montagna della Conferenza delle Regioni, che sottolinea l’importanza di aver aggiornato un impianto normativo ormai superato.
Caveri ha ribadito la necessità di rafforzare il Fondo montagna con ulteriori strumenti finanziari e misure strutturali per garantire incentivi reali a medici, insegnanti e imprese che operano in contesti difficili ma fondamentali per l’equilibrio del Paese. “Positiva nel testo attuale una “pulizia” nella perimetrazione della montagna, troppo generosa in passato a detrimento della “vera” montagna. Ora è il momento di lavorare con Governo e Parlamento per aumentare il Fondo montagna che permetta di non intaccare le risorse che vengono assegnate alle Regioni e di individuare nuovi strumenti finanziari per dare corpo agli incentivi per medici, imprese, insegnanti, previsti nell’articolato.” Conclude l’Assessore Caveri.
