Uketsu, il mistero giapponese che scrive per scomparire: l’autore-fantasma che conquista il mondo

Con la sua voce anonima, i racconti silenziosi e una maschera bianca, Uketsu mescola letteratura, manga e horror psicologico in un successo globale da oltre 1,5 milioni di copie

Nel panorama culturale contemporaneo, dove l’identità dell’artista è spesso al centro della scena, c’è chi sceglie la direzione opposta: sparire. È il caso di Uketsu, misterioso autore giapponese che, dietro una maschera bianca e una totale assenza pubblica, ha costruito un successo mondiale con “Strange Pictures”, raccolta ibrida di racconti, immagini e puzzle psicologici. Senza mai mostrare il volto, senza apparizioni o interviste, Uketsu ha venduto oltre 1,5 milioni di copie e ha raggiunto i lettori di 30 Paesi. In Italia è arrivato da poco grazie a Einaudi, ma l’eco del suo stile unico e inquietante risuona già con forza.

Uketsu libro horror
Uketsu libro horror-Ig@uketsu_-fuorionline

Il suo debutto avviene nel 2020 su YouTube, con un format narrativo che unisce disegni stilizzati, testi enigmatici e narrazione visiva. I temi? Infanzia disturbata, traumi irrisolti, spazi irreali. La sua cifra è quella dell’horror liminale, genere in cui l’angoscia nasce non da ciò che vediamo, ma da ciò che manca. Le sue storie sono ambientate in luoghi familiari ma deformati: cucine mai accese, scale che non portano da nessuna parte, planimetrie impossibili. Spazi di passaggio dove il tempo è sospeso e la realtà si sfalda.

Un nuovo linguaggio del tema Horror

Uketsu non ha inventato il terrore, ma lo ha ridefinito. Il suo orrore è sottile, fatto di assenze e ambienti immobili, più vicino all’angoscia esistenziale che al classico jumpscare. In questo senso, è più vicino a un Banksy dell’inconscio o a un Edogawa Ranpo del digitale che a un autore horror tradizionale come Junji Ito. La sua è una letteratura “fusion”, dove convivono manga, videogiochi, scrittura, estetica da social e meccanismi di gioco investigativo.

Uketsu libro horror
Uketsu libro horror-Ig@uketsu_-fuorionline

“Strange Pictures” non è solo un libro: è un esperimento narrativo. Ogni racconto parte da un disegno incomprensibile, spesso realizzato da un bambino, che diventa il punto di partenza per un’indagine nella memoria e nel trauma. Il lettore si muove in un labirinto mentale, decifrando dettagli, cercando indizi, componendo frammenti di realtà. La narrazione si fa interattiva, visiva, immersiva, e crea una nuova modalità di fruizione letteraria.

La maschera di Uketsu è essa stessa simbolo del suo messaggio. Non è un volto, ma una soglia. È l’incarnazione perfetta dello spazio liminale, di ciò che non è più ma non è ancora. È autore e personaggio insieme, creatore e opera fusi in un’unica presenza anonima e inquietante. La sua voce, alterata e infantile, è volutamente irreale: non vuole rassicurare, ma disorientare.

Uketsu ci costringe a interrogarci: chi siamo quando nessuno ci guarda? Perché temiamo così tanto ciò che non comprendiamo? E, soprattutto, che cosa stiamo cercando davvero, quando leggiamo per paura? Forse, come lui, vogliamo soltanto sparire per un attimo, e osservare il mondo da fuori.

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