epilessia Valle d'Aosta-Foto per gentile concessione dell’ Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta-fuorionline
Un nuovo strumento multidisciplinare in Valle d’Aosta per migliorare la qualità della vita delle persone con epilessia e promuovere un modello di inclusione sociale e sanitaria.
La Valle d’Aosta compie un passo decisivo verso un modello di sanità più inclusivo e personalizzato con la nascita del Tavolo regionale per l’inclusione e l’assistenza integrata alla persona con epilessia. Istituito dalla Giunta regionale, il nuovo organismo ha l’obiettivo di sviluppare un percorso dedicato – il “Percorso Epilessia Valle d’Aosta” – in grado di garantire risposte coordinate e multidisciplinari alle esigenze cliniche, sociali, educative e psicologiche delle circa 650 persone affette da epilessia presenti sul territorio.

La patologia, che colpisce l’1% della popolazione italiana, assume in molti casi una dimensione invalidante, soprattutto per minori e anziani, e influisce pesantemente anche sulla vita delle famiglie. Il nuovo Tavolo, richiesto lo scorso aprile dall’Associazione Italiana Contro l’Epilessia Valle d’Aosta ODV (AICE), si propone come un punto di riferimento strategico per la promozione di un’assistenza realmente integrata, capace di superare i limiti attuali e rispondere in modo più efficace alla complessità di questa condizione cronica.
A rendere ancora più significativo questo passaggio istituzionale è il coinvolgimento diretto di diversi attori: rappresentanti dell’Amministrazione regionale, dell’Azienda USL e della stessa AICE comporranno il Tavolo, con il coordinamento affidato alla Struttura assistenza territoriale e formazione. Il gruppo potrà anche attivare il contributo di altre realtà attive nel campo dell’inclusione, con l’obiettivo di creare sinergie virtuose e condividere buone pratiche.
L ‘epilessia richiede un approccio umano
L’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha sottolineato come l’epilessia richieda un approccio scientificamente rigoroso e al tempo stesso umano, centrato sulla persona e sul riconoscimento dei bisogni reali. Un’intenzione condivisa anche dal presidente della Regione, Renzo Testolin, che ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel tutelare la salute delle fasce più fragili della popolazione e nel promuovere politiche sanitarie inclusive e partecipate.

L’attivazione del Tavolo regionale per l’epilessia rappresenta una risposta concreta a un’urgenza spesso sottovalutata. Le persone con epilessia, soprattutto minori, vivono quotidianamente forme di esclusione silenziosa, talvolta aggravate dalla scarsa conoscenza della patologia da parte della comunità e dalla mancanza di strumenti adeguati per affrontarla. “Abbiamo chiesto questo Tavolo per mettere fine a una forma di invisibilità che da troppo tempo accompagna i nostri ragazzi e le loro famiglie”, ha dichiarato Manuele Amateis, presidente di AICE Valle d’Aosta, sottolineando l’importanza di un cambio di paradigma che consideri non solo l’aspetto sanitario, ma anche quello sociale, educativo e relazionale.
L’epilessia, infatti, si manifesta in circa 40 forme cliniche differenti e colpisce trasversalmente tutte le età, con una maggiore incidenza nella fase evolutiva. Il lavoro del Tavolo sarà quindi orientato alla costruzione di un sistema flessibile, aggiornato e realmente efficace, capace di accompagnare ogni persona in un percorso di cura e inclusione.
La sfida non è semplice, ma l’impostazione adottata in Valle d’Aosta – fortemente voluta dal tessuto associativo e accolta con determinazione dalle istituzioni – apre la strada a un modello replicabile anche in altri contesti regionali. L’auspicio è che la nuova cabina di regia possa produrre risultati tangibili in termini di accesso ai servizi, miglioramento dell’assistenza, formazione degli operatori e diffusione di una cultura dell’inclusione. In questo senso, l’alleanza tra pubblico e privato sociale si conferma un motore essenziale per trasformare le buone intenzioni in pratiche condivise. Con questo primo passo, la Regione Valle d’Aosta si posiziona come un territorio capace di ascoltare le istanze dei cittadini e di tradurle in azioni strutturate e lungimiranti, nel segno della solidarietà e dell’innovazione in ambito sanitario e sociale.
