mostra Chicco Margaroli Aosta-Foto per gentile concessione dell’ Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta - fuorionline
Sono trascorsi ben ventisei anni dall’ultima volta che Chicco Margaroli ha esposto le proprie opere nella suggestiva Chiesa di San Lorenzo di Aosta. Ora l’artista torna protagonista nella capitale valdostana con “Ad Atto“, un progetto espositivo di arte contemporanea che promette di stupire per originalità e profondità tematica. L’inaugurazione è fissata per venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 18, con la presentazione istituzionale che si svolgerà nell’incantevole scenario del Chiostro di Sant’Orso, uno dei luoghi più iconici del patrimonio storico-artistico valdostano.
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico dal 25 ottobre 2025 fino al 3 maggio 2026, rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte possa diventare strumento di riflessione sui grandi temi del nostro tempo. Il progetto nasce infatti da una collaborazione tra Margaroli e Andrea Carlotto, artista audiovisivo, e si concentra su un argomento di scottante attualità: il rapporto tra gli esseri viventi e un ambiente in continua trasformazione. Non si tratta di una semplice esposizione di opere d’arte, ma di un vero e proprio percorso immersivo che intreccia linguaggi artistici, ricerca scientifica e sensibilizzazione ambientale.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione Valle d’Aosta, attraverso la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale. La scelta della Chiesa di San Lorenzo come location non è casuale: questo spazio sacro, con la sua atmosfera raccolta e la sua storia secolare, offre una cornice perfetta per opere che invitano alla meditazione e alla presa di coscienza. Le installazioni artistiche e multimediali trasformano l’edificio in un ambiente dove il visitatore può immergersi completamente, vivendo un’esperienza che coinvolge non solo la vista, ma tutti i sensi.
Il titolo della mostra, “Ad Atto“, gioca su un doppio significato che racchiude l’essenza del progetto. Da un lato rimanda all’adattamento, tema centrale dell’esposizione; dall’altro sottolinea l’urgenza dell’azione, la necessità di passare dalla contemplazione alla concretezza. È proprio questa dimensione operativa che caratterizza il lavoro di Margaroli, da sempre attenta alle questioni ambientali e convinta che l’arte debba farsi portavoce di messaggi importanti per la collettività.
Il progetto può contare su contributi autorevoli: il testo critico è firmato da Paolo Pecere, filosofo, scrittore e docente di Storia della filosofia all’Università Roma Tre, mentre il catalogo bilingue italiano-francese – edito dalla Tipografia Valdostana – raccoglie interventi di Andrea Carlotto, Daria Jorioz, Chicco Margaroli, Paolo Pecere, Stefano Sburlati e Santa Tutino. Un apparato critico che conferisce all’esposizione uno spessore culturale notevole, trasformandola in un momento di studio e approfondimento oltre che di fruizione artistica.
L’accesso alla mostra sarà gratuito, con orari pensati per favorire la massima affluenza: da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Una scelta che riflette la volontà di rendere l’arte accessibile a tutti, senza barriere economiche, e di favorire la più ampia partecipazione possibile. Particolare attenzione sarà dedicata alle scuole valdostane, per le quali sono previste attività specifiche di approfondimento che permetteranno agli studenti di avvicinarsi ai temi dell’esposizione con un approccio didattico strutturato.
Dal Museo di Scienze Naturali alla Chiesa di San Lorenzo: un percorso tra tardigradi, biodiversità e metamorfosi
Ciò che rende davvero speciale “Ad Atto” è il metodo di lavoro che ha portato alla sua realizzazione. La genesi del progetto affonda le radici in una collaborazione inedita e stimolante: Chicco Margaroli ha trascorso tempo al Museo Regionale di Scienze Naturali di Saint-Pierre Efisio Noussan, dialogando con i ricercatori e lasciandosi ispirare dalle collezioni e dalle conoscenze scientifiche conservate in quella struttura. È nato così un percorso di ricerca che ha portato l’artista a confrontarsi con tematiche complesse come la rete ecologica, la biodiversità, le specie esotiche invasive e, soprattutto, il fenomeno dell’adattamento degli organismi viventi.

Tra i protagonisti inaspettati di questa ricerca artistica c’è il tardigrado, minuscolo invertebrato che ha conquistato l’attenzione della comunità scientifica per le sue straordinarie capacità di sopravvivenza. Questo organismo microscopico, capace di resistere a temperature estreme, radiazioni, pressioni elevatissime e persino al vuoto cosmico, è diventato per Margaroli un simbolo potente di resilienza e adattabilità. In un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e dalle crescenti minacce alla biodiversità, il tardigrado rappresenta un esempio di come la vita sappia trovare strategie inaspettate per perpetuarsi anche nelle condizioni più avverse.
La collaborazione tra il mondo dell’arte e quello della scienza si concretizza anche nel coinvolgimento della Struttura Biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette della Regione. Questo approccio multidisciplinare sottolinea come le attività culturali possano e debbano dialogare con altri settori, creando sinergie virtuose. Il Museo di Scienze Naturali non è stato solo una fonte di informazioni tecniche per l’artista, ma è diventato un vero e proprio spazio di confronto, un laboratorio dove l’approccio rigoroso della ricerca scientifica incontra la libertà espressiva dell’arte contemporanea.
Nei materiali utilizzati da Margaroli per le sue opere si riconosce questa sensibilità verso il mondo naturale: gusci di noci, elementi vegetali, latte e altri materiali organici diventano strumenti espressivi attraverso cui l’artista costruisce le sue metafore visive. Non si tratta di una celebrazione acritica della natura, quanto piuttosto di un’indagine sulla sua fragilità e sulla sua capacità di rigenerazione. Le opere esposte a San Lorenzo vogliono offrire al pubblico uno sguardo alternativo sul mondo biologico, un punto di vista capace di sollecitare domande e di aprire riflessioni.
Andrea Carlotto, con il suo contributo audiovisivo, aggiunge un ulteriore livello di complessità al progetto. Le sue installazioni multimediali creano atmosfere immersive che amplificano il messaggio delle opere di Margaroli, trasformando lo spazio espositivo in un ambiente dinamico dove suoni, immagini in movimento e luci dialogano con le installazioni fisiche. Questa dimensione tecnologica non è un semplice ornamento, ma parte integrante del discorso artistico, capace di restituire l’idea di un mondo in costante trasformazione.
Il forte valore didattico dell’esposizione emerge proprio da questa capacità di rendere accessibili concetti scientifici complessi attraverso il linguaggio dell’arte. Le scuole valdostane potranno fruire di percorsi guidati pensati per stimolare la curiosità degli studenti e per sensibilizzarli sulle tematiche ambientali. In un momento storico in cui l’educazione alla sostenibilità è diventata prioritaria, iniziative come questa dimostrano come la cultura possa giocare un ruolo fondamentale nella formazione di una coscienza ecologica.
“Ad Atto” si configura quindi come un’esperienza completa, che va oltre la semplice visita a una mostra d’arte. È un invito a riflettere sulla nostra posizione all’interno degli ecosistemi, sulla responsabilità che abbiamo verso le altre forme di vita, sulla necessità di trovare nuove strategie di convivenza con un pianeta che cambia rapidamente. Le opere di Chicco Margaroli e Andrea Carlotto non si limitano a rappresentare la realtà: aspirano a modificarla, suscitando emozioni che si traducano in consapevolezza e, auspicabilmente, in azione concreta. Il ritorno dell’artista ad Aosta, a distanza di più di un quarto di secolo, segna così un momento importante per il panorama culturale valdostano, riaffermando il ruolo centrale che l’arte contemporanea può e deve avere nel dibattito sui grandi temi del nostro tempo.
