Famiglia al centro: la Valle d’Aosta rilancia con una nuova visione sociale

Alla Conferenza della Famiglia, confronto tra istituzioni e territori per una legge regionale più vicina ai delle famiglie di oggi.

La Conferenza regionale della Famiglia tenutasi ad Aosta il 14 giugno ha rappresentato un importante momento di riflessione e confronto sulle politiche familiari. Promossa dall’Assessorato alla Sanità e alle Politiche sociali della Valle d’Aosta, l’iniziativa ha riunito esperti e rappresentanti di altre Regioni italiane con l’obiettivo di mettere a fuoco un tema cruciale: il ruolo della famiglia come pilastro sociale e come soggetto attivo delle politiche pubbliche.

politiche familiari Valle d’Aosta
politiche familiari Valle d’Aosta-fuorionline

L’assessore Carlo Marzi ha chiarito fin da subito il senso dell’incontro: riportare la famiglia al centro dell’agenda politica regionale. Un messaggio chiaro, che si traduce anche in atti concreti come la riattivazione del Tavolo permanente per le politiche familiari e la volontà di costruire una nuova legge regionale dedicata.

Le misure già messe in campo dalla Valle d’Aosta sono numerose: dalla riduzione delle rette per gli asili nido ai contributi per il doposcuola, dal sostegno alle famiglie con figli disabili agli assegni per le coppie giovani. Ma la vera sfida è quella di superare l’approccio frammentato e rispondere in maniera coordinata e continuativa ai bisogni emergenti, come la denatalità, che rappresenta una criticità sempre più evidente su scala nazionale.

Politiche familiari su misura: un nuovo modello possibile

Il confronto con altre realtà territoriali, come Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, ha fornito spunti preziosi: in tutte le esperienze raccontate, emerge la necessità di un welfare familiare moderno, capace di adattarsi alle trasformazioni sociali, di integrare i servizi esistenti e di investire sul capitale umano e relazionale delle comunità.

La Conferenza della Famiglia non si è limitata alla presentazione di misure esistenti, ma ha cercato di avviare una riflessione più ampia. Interventi come quello di Giada Marcolungo dell’Istituto di ricerca sociale di Milano hanno offerto una visione sistemica delle politiche familiari: non basta moltiplicare i servizi, serve coordinamento, prevenzione e inclusione.

È in quest’ottica che il ruolo delle istituzioni locali diventa fondamentale, in collaborazione con il terzo settore e la cittadinanza. In Piemonte, ad esempio, il potenziamento dei Centri per le Famiglie ha facilitato l’accesso ai servizi e promosso una cultura di prossimità. Il Friuli Venezia Giulia ha invece puntato su una normativa strutturata per superare l’idea della famiglia come “fragilità”, restituendole una funzione rigenerativa e centrale. Anche l’Emilia-Romagna ha messo in campo un sistema articolato di supporto, con particolare attenzione ai primi anni di vita dei bambini e alle sfide legate all’uso delle tecnologie digitali.

Tutti questi contributi confermano che sostenere le famiglie oggi significa riconoscerne la complessità: non più solo genitori e figli, ma nuclei in trasformazione, con esigenze diverse lungo l’intero arco della vita. Ed è proprio da questo nuovo sguardo che la Valle d’Aosta intende partire, costruendo una legge moderna, che metta al centro la partecipazione, la qualità dei servizi e l’inclusione.

La Conferenza della Famiglia è quindi solo un primo passo verso un modello più efficace di politiche familiari. Un percorso che continuerà grazie anche al “Mese delle Famiglie”, un ricco calendario di eventi e iniziative organizzato dal Centro per le Famiglie, per favorire l’incontro, il dialogo e il benessere condiviso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *