Il libro che ossessionava Kurt Cobain: la passione segreta del frontman dei Nirvana

Dimenticate solo chitarre e palchi: dietro l’icona del grunge si nascondeva un lettore accanito affascinato da un oscuro romanzo europeo

Dietro il mito del grunge e la rabbia urlata in “Smells Like Teen Spirit”, c’era un giovane uomo che trovava rifugio tra le pagine di un romanzo. Non si tratta di un dettaglio marginale, ma di un aspetto poco esplorato del carismatico leader dei Nirvana, Kurt Cobain.

Kurt Cobain Il Profumo Patrick Süskind
Kurt Cobain Il Profumo Patrick Süskind-Fb@kurtcobain-fuorionline

Durante una rara intervista concessa all’autrice canadese Erica Ehm per l’emittente Much Music nei primi anni ’90, Cobain ammise di avere un libro feticcio: Il profumo di Patrick Süskind. Un’opera che dichiarò di aver letto almeno dieci volte, al punto da definirla una presenza costante, quasi fisica, nella sua vita. “È come qualcosa che sta fermo nella mia tasca tutto il tempo, semplicemente non se ne va”, disse. Un’affermazione potente, che ci restituisce l’immagine di un artista tormentato ma profondo, capace di riconoscere nella letteratura uno specchio dell’anima.

Lontano dall’essere un semplice passatempo, Il profumo era per Cobain una fonte inesauribile di riflessione e fascinazione. Pubblicato in Italia da TEA, il romanzo racconta la vicenda di Jean-Baptiste Grenouille, un orfano del XVIII secolo dotato di un olfatto straordinario, ma privo di un proprio odore. Un dettaglio che lo rende invisibile agli altri eppure ossessionato dal bisogno di emergere, di essere percepito, fino a compiere gesti estremi per creare la fragranza perfetta in grado di conquistare chiunque. Un personaggio disturbante, ma proprio per questo affascinante: geniale, alienato, amorale. Forse in Grenouille, Cobain ha visto un riflesso di sé, un’anima fuori posto in un mondo troppo rumoroso, proprio come il leader di una band che, suo malgrado, divenne voce di una generazione.

Un romanzo culto e un’ossessione silenziosa: cosa univa Cobain a Süskind

La scelta di Il profumo come lettura preferita non è affatto casuale. Il romanzo di Süskind non è solo un thriller psicologico ambientato nella Parigi settecentesca, ma un’opera che indaga la solitudine, la diversità e il desiderio disperato di essere amati – temi che ricorrono anche nei testi di Cobain.

Kurt Cobain Il Profumo Patrick Süskind
Kurt Cobain Il Profumo Patrick Süskind_fuorionline

Il protagonista, Grenouille, è un escluso, un uomo “senza odore” in una società che si fonda proprio sull’identità olfattiva. La sua unicità si traduce in isolamento, e il suo talento, in maledizione. Così come Cobain, artista geniale e vulnerabile, che attraverso la musica cercava forse lo stesso riconoscimento che Grenouille tentava di ottenere con le sue essenze. Il romanzo diventa quindi chiave di lettura della psiche del musicista: un’opera oscura e poetica, simbolo di una sensibilità acuta e anticonformista.

L’influenza di Süskind su Cobain dimostra come l’immaginario artistico non conosca confini: musica e letteratura possono fondersi, contaminarsi e rafforzarsi a vicenda. Non è un caso che, pur immerso nella cultura alternative rock, Cobain trovasse conforto in un libro europeo dallo stile barocco e disturbante. Il suo amore per Il profumo ci parla di una mente complessa, in grado di cogliere la bellezza nei dettagli più macabri e inusuali. Ed è proprio in questa connessione tra arte e interiorità che si cela il fascino più grande di Kurt Cobain, eterno ribelle capace di trasformare anche la lettura in un gesto di resistenza emotiva.

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