Spese mediche all’estero? Ecco quando puoi detrarle nella dichiarazione dei redditi

Anche le cure ricevute fuori dall’Italia possono essere scaricate dalle tasse, ma solo se rispetti alcune regole ben precise. Scopri cosa serve e cosa non è ammesso.

Molti italiani scelgono di farsi curare all’estero, attratti da centri specializzati, medici rinomati o semplicemente per ridurre i tempi di attesa. Ma c’è una domanda che spesso ci si pone: le spese mediche sostenute fuori dall’Italia possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi? La risposta è sì, ma con alcune condizioni da rispettare. Le spese sanitarie effettuate all’estero sono equiparate a quelle sostenute sul territorio nazionale, e possono essere detratte al 19% dall’IRPEF nella dichiarazione 730 o Redditi Persone Fisiche, a condizione che si tratti di cure mediche effettive e documentate.

È fondamentale conservare tutte le ricevute e fatture relative alla prestazione medica, che devono essere quietanzate (cioè riportare la conferma di avvenuto pagamento). Non basta avere il preventivo o il referto: serve un documento che attesti l’effettiva spesa sostenuta e il pagamento eseguito. Se il documento è scritto in inglese, francese, tedesco o spagnolo, il contribuente può fare una traduzione semplice e firmarla personalmente. Se invece è in un’altra lingua (ad esempio russo, cinese o giapponese), la traduzione deve essere giurata, cioè certificata da un traduttore ufficiale.

Cure sì, viaggio no: le spese ammesse e quelle escluse

Un aspetto importante da chiarire è che non tutte le spese legate a una cura medica estera sono detraibili. Per esempio, i costi di trasporto (biglietti aerei, taxi, benzina) o di soggiorno (hotel, appartamenti, vitto) non possono essere portati in detrazione, anche se strettamente collegati al motivo sanitario del viaggio. Questo perché, ai fini fiscali, solo la prestazione medica in sé è considerata una spesa sanitaria, mentre tutto ciò che ruota attorno al viaggio viene trattato come spesa personale.

Spese mediche all'estero
Spese mediche all’estero-fuorionline

In sostanza, se ti rechi in Svizzera o in Spagna per un’operazione chirurgica o per una visita specialistica, puoi scaricare la parcella del medico o la fattura della clinica, ma non puoi includere nel 730 le spese per l’albergo o per il volo. È bene quindi organizzarsi in anticipo, raccogliere con cura tutta la documentazione utile e, se necessario, chiedere il supporto di un CAF o di un consulente fiscale, soprattutto in caso di trattamenti complessi o documenti in lingua non europea.

Seguire queste regole ti permetterà non solo di recuperare una parte dei costi, ma anche di metterti al riparo da errori che potrebbero far decadere il beneficio fiscale.

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