Aosta Proud: la mostra fotografica che celebra tre anni di orgoglio LGBTQI+ in Valle d’Aost

Dall’UniVdA al Plus Café, cento scatti raccontano l’evoluzione della comunità queer valdostana

La Valle d’Aosta si prepara a vivere un momento di riflessione e celebrazione con l’inaugurazione di “Aosta Proud”, la mostra fotografica diffusa che lunedì 30 giugno alle 17:45 aprirà i battenti presso la nuova sede dell‘Università della Valle d’Aosta. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Arcigay Queer VdA e l’amministrazione comunale di Aosta, rappresenta un’occasione unica per ripercorrere il percorso compiuto dalla comunità LGBTQI+ valdostana negli ultimi tre anni.

Aosta Pride
Aosta Pride-Fb@Aosta Pride-fuorionline

Dal primo Aosta Pride del 2022 a oggi, la città ha assistito a una trasformazione culturale significativa, con due parate organizzate (nel 2022 e 2024) e numerosi eventi che hanno animato il territorio senza interruzioni. La mostra, che si articola in tre location simboliche – l’Università, il Plus Café e la Bocciofila del Quartiere Cogne – raccoglie oltre cento fotografie che documentano non solo i momenti più significativi delle manifestazioni, ma anche i volti e le storie della comunità queer locale.

“Abbiamo scelto di organizzare una parata biennale fin dalla prima edizione”, spiega Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta, “ma gli eventi culturali non si fermano mai, perché crediamo nell’importanza di mantenere vivo il dialogo sui diritti”.

Guardare al futuro con determinazione

L’esposizione assume un significato particolare in un momento storico in cui i diritti LGBTQI+ sono al centro del dibattito pubblico. Come sottolinea l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati, “la comunità valdostana ha dimostrato di essere pronta ad accogliere eventi come il Pride, e oggi quella scelta consapevole prende forma attraverso questa mostra che restituisce alla cittadinanza la bellezza e le riflessioni di questi anni”.

Aosta Pride
Aosta Pride-Fb@Aosta Pride-fuorionline

La componente educativa dell’iniziativa è rafforzata dalla presenza del professor Alberto Vanolo dell’Università di Torino, che guiderà una lezione itinerante sul Pride come espressione urbana. L’Università della Valle d’Aosta si conferma protagonista di questo percorso di inclusione, ospitando la maggior parte delle cinquanta fotografie dedicate agli eventi e ai cinquanta ritratti della comunità.

“L’università ha una vocazione naturale alla diversitas”, commenta il professor Angelo Benozzo,e dare spazio a una manifestazione che racconta la storia del movimento LGBTQI+ significa contribuire a costruire una società più etica e giusta”. Il sindaco uscente Gianni Nuti riflette sull’impatto di questi anni: “Gli eventi del Pride hanno rappresentato una svolta per la nostra città, un modo per mettere in trasparenza le differenze e permettere ai nostri sguardi di comprendere davvero la diversità. Aosta non è più quella di prima”.

Mentre l’attuale amministrazione si appresta a concludere il mandato, l’associazione Queer VdA guarda al futuro con determinazione, pronta a cercare il dialogo con la prossima giunta “perché i diritti sono di tutti i cittadini, e le persone queer sono cittadine come gli altri”.

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