Il Nobel Parisi lancia l’allarme: serve una rivoluzione nell’educazione scientifica per salvare il pianeta
La battaglia contro il cambiamento climatico si trova oggi di fronte a un nemico inaspettato: la crescente sfiducia verso la comunità scientifica. Secondo il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, la “macchina che produceva certezza” si è inceppata, compromettendo la capacità della società di affrontare efficacemente la crisi climatica globale. Durante un recente convegno sul clima a Roma, lo scienziato ha delineato un quadro preoccupante ma non privo di soluzioni, individuando nell’educazione scientifica la chiave per invertire questa tendenza pericolosa.

Il fenomeno della sfiducia nella scienza non è un’emergenza recente, ma affonda le radici in dinamiche sociali complesse che la pandemia ha semplicemente amplificato. Parisi identifica diverse cause: dall’arroganza di alcuni scienziati che hanno presentato la ricerca come verità assoluta, alla cattiva divulgazione che ha trasformato scoperte scientifiche in incomprensibili “stregonerie”.
Tuttavia, le radici del problema sono più profonde e si intrecciano con il pessimismo diffuso verso il futuro, alimentato da inquinamento, riscaldamento globale, precarietà lavorativa e conflitti internazionali. Questa erosione della fiducia nel progresso scientifico rappresenta un ostacolo formidabile nella lotta ai cambiamenti climatici, che richiede invece una mobilitazione collettiva basata sulla comprensione e l’accettazione delle evidenze scientifiche.
Rivoluzionare l’educazione ambientale è la chiave
La soluzione proposta dal Nobel è tanto ambiziosa quanto necessaria: ricostruire il rapporto tra scienza e società attraverso una rivoluzione nell’educazione ambientale e scientifica. Partendo dalla scuola materna fino all’università, è fondamentale creare una generazione di cittadini capaci di “fidarsi della scienza” attraverso una comprensione critica ma informata dei metodi e dei risultati della ricerca.

Questo approccio multidisciplinare deve coinvolgere non solo gli scienziati, ma anche comunicatori, educatori e policy maker, creando un ecosistema informativo che sappia trasformare la complessità della sostenibilità ambientale in conoscenza accessibile e actionable. Solo attraverso questo sforzo collettivo sarà possibile ricreare quella fiducia indispensabile per affrontare la sfida climatica con la determinazione e l’unità di intenti che essa richiede.