Fondi europei Regioni-Foto per gentile concessione dell’ Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta-fuorionline
L’Assessore Luciano Caveri in missione alla Commissione UE per dire no al centralismo e difendere i fondi europei su misura per i territori.
La Valle d’Aosta torna al centro del dibattito europeo grazie alla partecipazione in occasione di due incontri di alto livello presso la Commissione europea. Mercoledì 2 luglio 2025, all’interno dell’alleanza EUregions4cohesion, L’ assessore Luciano Caveri ha rappresentato la Regione autonoma in un confronto cruciale con due figure chiave del panorama politico europeo: il Vicepresidente per la Coesione e le Riforme Raffaele Fitto e la Vicepresidente per le Competenze e i Diritti sociali Roxana Mînzatu.

Insieme a lui, anche rappresentanti regionali di Lombardia, Sardegna, Lazio ed Emilia-Romagna. Al centro del confronto, il bilancio UE post-2027 e la difesa della Politica di coesione, strumento essenziale per uno sviluppo equilibrato dell’Unione. I rappresentanti regionali hanno espresso una posizione chiara: serve una governance che non dimentichi le specificità dei territori, rifiutando qualsiasi deriva centralista.
Nel dialogo con Fitto, è emersa con forza l’esigenza di mantenere un ruolo attivo delle Regioni nella gestione diretta dei fondi europei. Un principio ribadito con decisione anche dall’Assessore valdostano, che ha espresso preoccupazione per eventuali scenari in cui le esigenze locali vengano sacrificate in nome di logiche nazionali uniformanti.
Possibile “scontro istituzionale”
Caveri ha parlato senza mezzi termini di possibile “scontro istituzionale” qualora la Commissione insistesse su orientamenti centralistici. Al contrario, il Vicepresidente Fitto ha garantito il proprio sostegno ai capisaldi della Politica di coesione: gestione condivisa, multilevel governance e attenzione alle specificità locali.

Anche in campo sociale – sottolinea l’Assessore Caveri – abbiamo insistito sul fatto che spetti alle Regioni, pur nelle differenze dei vari statuti che in Europa regolamentano le competenze regionali, adattare i fondi alle necessità dei singoli territori, senza imposizioni dall’alto, pur nel rispetto degli obiettivi a largo raggio che condividiamo con i vertici europei in una prospettiva comune”.
Nell’incontro con la Commissaria Mînzatu si è invece discusso il ruolo centrale del Fondo Sociale Europeo, ritenuto essenziale per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori in vista delle sfide economiche e occupazionali future. Anche qui le Regioni, Valle d’Aosta in primis, hanno rivendicato il diritto di adattare i fondi alle reali necessità dei singoli territori. In un’Europa che guarda al 2034, la voce delle autonomie locali si fa sentire: coesione sì, ma dal basso.
