Nel bunker dei miliardari: lusso e intelligenza artificiale per sopravvivere alla fine del mondo

Suite mediche, piscine e design d’élite: nel 2026 arrivano i rifugi sotterranei per super-ricchi. Un progetto che ridefinisce il concetto di sicurezza globale.

Mentre le tensioni geopolitiche e le emergenze climatiche alimentano un crescente senso di insicurezza globale, una fetta sempre più esclusiva dell’élite mondiale si prepara al peggio con soluzioni fuori dalla portata della popolazione comune: i bunker di lusso.

bunker di lusso
bunker di lusso-fuorionlie

Non si tratta più di semplici rifugi antiatomici scavati nel terreno, ma di vere e proprie residenze sotterranee ultra-tecnologiche, progettate per garantire comfort, benessere e continuità dello stile di vita anche in scenari catastrofici. A guidare questa nuova frontiera della sopravvivenza è l’azienda statunitense Safe – Strategically Armored & Fortified Environments, attiva da oltre cinquant’anni nel settore della sicurezza residenziale.

Il progetto più ambizioso, che prenderà vita nell’estate del 2026, si chiama “Aerie”: una rete esclusiva di bunker privati disseminati in 50 città americane, collegati tra loro e destinati all’1% più ricco della popolazione globale.

Sale attrezzate con intelligenza artificiale

I bunker “Aerie” rappresentano un concentrato di ingegneria avanzata e design d’alta gamma. Ogni struttura, accessibile tramite abbonamenti da 20 milioni di dollari, ospita solo 625 membri selezionati in tutto il mondo. All’interno, ambienti che ricordano suite di resort a cinque stelle: piscine con skyline virtuali, arredi di lusso, vasche idromassaggio, ristoranti gourmet e aree relax.

rifugi antiatomici per ricchi
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Ma il vero cuore tecnologico del rifugio è il comparto medico: sale attrezzate con intelligenza artificiale per diagnosi e trattamenti, camere iperbariche, stanze per terapie endovenose e persino immersioni nel ghiaccio. Non si parla solo di sopravvivenza, ma di una “cura del sé” che prosegue anche in isolamento totale. L’iniziativa ha già attirato l’interesse di celebrità e imprenditori noti – da Kim Kardashian a Mark Zuckerberg – ma il fenomeno è destinato ad allargarsi.

La sicurezza, in questa nuova era, non è più soltanto un diritto o un sistema di difesa, ma un prodotto di lusso, esclusivo e selettivo. Un paradosso che pone interrogativi profondi sul futuro delle disuguaglianze, sulla privatizzazione della protezione e sulla direzione che stanno prendendo le scelte dei leader globali di fronte alle incertezze del mondo.

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