Mostra Rolando Deval Aosta- -Foto per gentile concessione dell’ Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta-fuorionline
Dal 15 novembre all’Hôtel des États: opere inedite dell’artista valdostano che indaga il rapporto tra uomo e terra attraverso un linguaggio minimalista e contemplativo
La Valle d’Aosta si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti culturali più significativi della stagione invernale. Venerdì 14 novembre 2025, alle ore 18, l’Hôtel des États di Aosta inaugurerà “Grounds“, esposizione personale dedicata a Rolando Deval, figura di spicco dell’arte contemporanea valdostana che ha saputo conquistare riconoscimento ben oltre i confini regionali. L’evento, promosso dall’Assessorato Beni e attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’universo creativo di un artista che ha fatto della contemplazione e del dialogo silenzioso con la natura il fulcro della propria poetica.
Curata da Angela Madesani, storica dell’arte di fama nazionale, e coordinata da Daria Jorioz per la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, la mostra resterà visitabile fino al 15 febbraio 2026, offrendo ai visitatori tre mesi per scoprire o riscoprire l’opera di un autore che ha scelto una strada controcorrente rispetto ai ritmi frenetici dell’arte contemporanea mainstream. L’ingresso gratuito e gli orari di apertura – dal martedì alla domenica, mattino e pomeriggio – rendono l’esposizione accessibile a un pubblico ampio, dagli appassionati d’arte ai semplici curiosi.
Un percorso artistico che sfida la superficialità del nostro tempo
Cosa rende speciale il lavoro di Rolando Deval? La risposta sta nella sua capacità di opporre resistenza culturale a quello che Angela Madesani definisce come “un’epoca riassuntiva e semplificante“. In un momento storico dominato dalla velocità, dall’immediatezza dei social media e dalla semplificazione estrema dei contenuti, l’artista valdostano propone invece un percorso di approfondimento, di scavo interiore, di paziente investigazione dei significati profondi dell’esistenza.

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Le opere esposte a “Grounds” – eleganti carte che dialogano con elementi naturali e geografici – sono il risultato di tre decenni di ricerca creativa ininterrotta. Non si tratta di lavori nati dall’urgenza espressiva tipica di molta arte contemporanea, ma piuttosto di testimonianze visive che nascono da “lunghe e approfondite riflessioni“, come sottolinea la curatrice. Ogni pezzo presentato nella mostra rappresenta un capitolo di un diario intimo in cui Deval registra le sue esplorazioni fisiche e mentali, trasformando esperienze personali in mappe emozionali universalmente comprensibili.
Il linguaggio adottato dall’artista si colloca nell’alveo del concettualismo e del minimalismo, due correnti che hanno segnato profondamente l’arte della seconda metà del Novecento. Tuttavia, Deval non si limita a replicare formule consolidate: la sua ricerca assume una dimensione meditativa e metafisica che trascende le categorie stilistiche per aprirsi a un territorio più ampio, quello del rapporto tra l’essere umano e il mondo naturale che lo circonda e lo precede.
Dalla Valle d’Aosta alla Toscana: un artista in dialogo con la terra
Nato ad Aosta nel 1951, Rolando Deval vive e lavora oggi a Trequanda, piccolo borgo della provincia di Siena immerso nelle colline toscane. Questa scelta geografica non è casuale, ma riflette perfettamente la filosofia artistica dell’autore: privilegiare un contatto diretto e quotidiano con il paesaggio, con i ritmi naturali, con quella dimensione extraumana che costituisce il vero soggetto della sua indagine.
“Poco preoccupato di essere in pari con un’attualità nella quale non riconosce più modelli di forma e di sostanza“, come recita la sua biografia artistica, Deval ha abbracciato quello che potremmo definire un “compito astorico e atemporale“: stabilire una mimesi empatica con il mondo naturale, quel mondo che ci ha preceduto e che, con ogni probabilità, ci sopravvivrà. Si tratta di una prospettiva che ribalta completamente l’antropocentrismo dominante nelle discipline artistiche e scientifiche, proponendo invece un decentramento dell’umano a favore di una visione più equilibrata e rispettosa dell’ambiente.

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Le carte geografiche interiori che Deval propone in “Grounds” non sono semplici rappresentazioni estetiche, ma veri e propri strumenti di navigazione emotiva e concettuale. Attraverso segni essenziali, cromie controllate e composizioni bilanciate, l’artista invita lo spettatore a rallentare, a soffermarsi, a interrogarsi sul proprio posto nel mondo e sul significato del confine tra ciò che è umano e ciò che non lo è.
Un’esposizione che conferma la vocazione culturale della Valle d’Aosta
La scelta della Regione Valle d’Aosta di dedicare gli spazi prestigiosi dell’Hôtel des États a questa mostra conferma la volontà delle istituzioni locali di promuovere non solo il patrimonio storico-artistico tradizionale, ma anche le espressioni più innovative e contemporanee della creatività valdostana. “Grounds” si inserisce in una programmazione espositiva che negli ultimi anni ha alternato retrospettive dedicate a maestri del passato e progetti focalizzati su linguaggi artistici attuali, dimostrando una sensibilità culturale rara in realtà regionali di piccole dimensioni.

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L’arte contemporanea, come sottolineato nel progetto curatoriale, “si conferma strumento di riflessione, attivatrice di emozioni, voce interiore che parla al mondo“. È esattamente in questa capacità di generare pensiero critico e risonanza emotiva che risiede il valore di mostre come quella dedicata a Rolando Deval. In un periodo in cui l’industria culturale privilegia spesso l’effetto immediato e la spettacolarizzazione, proporre al pubblico un lavoro che richiede tempo, attenzione e disponibilità all’ascolto rappresenta un atto di fiducia nelle capacità cognitive e sensibili dei visitatori.
Il catalogo bilingue italiano-francese che accompagna l’esposizione, pubblicato dalla storica Tipografia Valdostana, costituirà un ulteriore strumento di approfondimento per chi desidera comprendere meglio le stratificazioni concettuali e formali dell’opera di Deval. Ricco di illustrazioni e di contributi critici, il volume permetterà di portare a casa un pezzo della mostra, trasformando la visita in un’esperienza che continua oltre le mura dell’Hôtel des États.
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L’appuntamento del 14 novembre rappresenta dunque un’opportunità da non perdere per chi vive in Valle d’Aosta o per chi ha in programma di visitare la regione nei prossimi mesi. “Grounds” non è solo una mostra d’arte, ma un invito a riconsiderare il nostro modo di stare al mondo, a riscoprire il valore del silenzio e della contemplazione, a interrogarci sul senso profondo del nostro rapporto con la natura. In un’epoca di accelerazione continua, la proposta artistica di Rolando Deval suona come un richiamo necessario alla profondità, alla pazienza, alla ricerca di significati che vanno oltre la superficie delle cose.
