Cop28, arriva il nuovo accordo dopo l’accoglienza negativa della bozza precedente

La Cop28 presenta un nuovo accordo, approvato in queste ultime ore

La bozza sul clima precedentemente presentata aveva ricevuto così tante critiche oggi mercoledì 13 dicembre un’altra ha preso il suo posto. Le Nazioni Unite hanno preso una decisione che ha dato un piccolo scossone alla Cop28 che si sta svolgendo negli Emirati Arabi e che fin dall’inizio sta dando segnali di scarso convincimento sull’eliminazione dei combustibili fossili a favore di un futuro più pulito e più sicuro sotto tutti i punti di vista.

I negoziatori, sotto la guida del presidente Sultan Al-Jaber, hanno adottato un piano ambizioso e definito da essi stessi “storico” che chiamerebbe il mondo a liberarsi dei combustibili fossili: una mossa acclamata come cruciale per affrontare la crisi climatica.

La reazione alla Cop28 sulle ultime decisioni

Giusto qualche giorno aveva fatto scalpore l’ultima bozza, apparendo poco significativa e decisamente proiettata verso un’altra direzione rispetto al “phase-out“ dei combustibili fossili. Puoi leggere l’articolo qui. In queste ultime ore il mondo ha dato la notizia di un “ripensamento” eclatante con l’inserimento di una nuova bozza, da prendere comunque con le pinze.

L’approvazione del documento centrale, il bilancio globale, è stata rapidamente seguita da momenti di gioia e abbracci tra i delegati. Il presidente Al-Jaber ha sottolineato l’importanza di un piano basato sulla scienza, definendolo “potenziato, equilibrato e storico” per accelerare l’azione climatica. Ha inoltre evidenziato il significato di questo consenso, proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, aggiungendo che per la prima volta c’è un testo specifico sui combustibili fossili nell’accordo finale.

Il segretario al clima delle Nazioni Unite, Simon Stiell, ha messo in risalto l’urgenza della situazione, dichiarando che l’accordo rappresenta un’ancora di salvezza per l’azione climatica. Tuttavia, ha anche avvertito che non si tratta di un traguardo definitivo, ma piuttosto dell’inizio della fine per l’era dei combustibili fossili.

Nonostante il successo complessivo, anche in questo caso ci sono state voci molto critiche. Delegati come Anne Rasmussen di Samoa hanno sollevato preoccupazioni sulla mancanza di coinvolgimento durante l’annuncio dell’accordo e hanno sottolineato la necessità di una correzione di rotta più decisa. Le piccole nazioni insulari e l’Unione Europea hanno manifestato insoddisfazione per le scappatoie presenti nel testo, ma la rapidità con cui è stato approvato ha lasciato poco spazio per dibattiti dettagliati.

L’accordo del nuovo documento

John Kerry, inviato speciale degli Stati Uniti, ha elogiato invece lo spirito di cooperazione e il successo del multilateralismo rappresentato dall’accordo. Ha ammesso che molte persone avrebbero preferito un linguaggio più chiaro sull’eliminazione dei combustibili fossili, ma ha sottolineato l’importanza di trovare un compromesso. Sebbene alcuni critici possano esprimere preoccupazioni riguardo alla mancanza della specifica dicitura “phase-out”, alla fine molti riconoscono che l’accordo rappresenta comunque un passo avanti significativo.

L’accordo, oltre a richiamare l‘ abbandono dei combustibili fossili, include anche un invito a triplicare l’uso delle energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica. La creazione di un fondo speciale per le nazioni povere colpite dal cambiamento climatico è stata un altro passo significativo, con quasi 800 milioni di dollari già investiti.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha riconosciuto che, per la prima volta, l’accordo sottolinea la necessità di abbandonare i combustibili fossili. Ha insistito sull’importanza di concludere questa transizione in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione nel decennio critico. Tuttavia, l’accordo non va fino a richiedere una “eliminazione graduale” dei combustibili fossili, come richiesto da più di 100 nazioni.

In conclusione, nonostante le critiche e le preoccupazioni, l’accordo rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile. Mentre il mondo si impegna a superare le sfide delle scappatoie e delle mancanze, questo momento storico apre la strada per un impegno concreto verso la fine dell’era dei combustibili fossili e una transizione verso un ambiente più pulito e sano per le generazioni future. Sarà veramente così?

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