Addio a Shane MacGowan: Il genio punk del folk irlandese | Chi era, tutto su di lui

Shane MacGowan, chi era il celebre cantante irlandese, amico anche di Johnny Depp

Il 30 novembre 2023 ha segnato la fine di un’era musicale con la scomparsa di Shane Patrick Lysaght MacGowan, il leggendario cantante e musicista irlandese. Nato il 25 dicembre 1957 a Royal Tunbridge Wells, Inghilterra, da genitori irlandesi, MacGowan ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica come frontman e autore principale delle canzoni della celebre band The Pogues.

La sua storia musicale ha radici profonde nelle tradizioni irlandesi, con una madre cantante e ballerina di musica tradizionale. Tuttavia, la famiglia si trasferì a Londra quando Shane aveva sei anni. Fu proprio nella vivace scena punk della capitale britannica che MacGowan trovò la sua vocazione musicale. Nel 1976, ispirato da un concerto dei Sex Pistols, formò il suo primo gruppo, i The Nipple Erectors, che successivamente abbreviò in The Nips. Il loro impatto iniziò a farsi sentire quando divennero il gruppo di supporto per i Clash e i Jam.

Shane MacGowan, gli esordi e i successi con i Pogues

Il 1981 segnò l’inizio di una nuova avventura musicale per MacGowan quando si unì a Spider Stacy e Jem Finer per creare il prototipo dei Pogues. Prima di adottare il nome finale, attraversarono diverse fasi di cambiamento di formazione e nomi come Millwall Chainsaw e The New Republicans. Il nome definitivo, Pogues, nacque da una storpiatura dell’espressione gaelica “póg mo thóin,” che significa “baciami il sedere.” Shane rimase al comando della band fino al novembre 1991, quando fu licenziato a causa dei suoi problemi con l’alcol e dei continui ritardi.

Nonostante l’allontanamento dai Pogues, la carriera musicale di MacGowan continuò con la formazione dei Popes nel 1992. Tuttavia, le sfide legate all’alcolismo continuarono a influenzare la sua vita e la sua arte. Nel 1996, Shane MacGowan si riunì ai Pogues per reunion annuali, creando ancora una volta magia musicale con la band che aveva contribuito a definire.

La sua lotta con la dipendenza dall’alcol fu una costante nella vita di MacGowan. Nel 2006, un incidente durante una notte di bevute in Irlanda lo lasciò con danni fisici, distruggendo i pochi denti rimasti. La sua dipendenza da eroina lo portò persino all’arresto, con l’amica Sinéad O’Connor che cercò di intervenire per aiutarlo.

La salute di MacGowan continuò a peggiorare nel corso degli anni. Nel 2015, una caduta lo portò a fratturare il bacino, costringendolo a utilizzare una sedia a rotelle. Nonostante le sfide fisiche, la sua dedizione alla musica rimase inalterata.

I Pogues, noti per il loro stile unico che fonde la musica folk irlandese con l’energia del punk rock, sono entrati nell’immortalità musicale grazie a successi come “Fairytale of New York,” definita una delle più belle canzoni natalizie di sempre.

La morte di una star della musica

La storia dei Pogues, guidati dal genio tormentato di Shane MacGowan, è un viaggio attraverso gli alti e bassi della vita e della musica. Il 30 novembre 2023, il mondo ha detto addio a un’icona, ma la sua eredità musicale continuerà a vivere attraverso le note intramontabili dei Pogues e il ricordo di Shane MacGowan, il poeta ubriaco del folk irlandese.

Il cuore di Dublino ha tremato in un commosso addio a Shane Patrick Lysaght MacGowan, l’indimenticabile cantante e anima dei Pogues, scomparso a 65 anni. Il funerale si è svolto nella suggestiva cornice della St. Mary of the Rosary Church, dopo una processione toccante che ha attraversato la sua amata Nenagh, nella Contea di Tipperary.

Il Reverendo Gilbert, nel suo commovente elogio, ha rivelato il suo profondo legame con la musica, ricordando le icone sonore della sua giovinezza come Thin Lizzy, the Horslips, the Rats, the Undertones e, naturalmente, i Pogues. Una menzione speciale è stata dedicata a Sinead O’Connor, scomparsa il 23 luglio di questo stesso anno, che avrebbe compiuto 57 anni proprio in quel giorno. La collaborazione tra Shane e Sinead è stata celebrata con la performance di “Haunted” eseguita da Mundy e Camille O’Sullivan, un toccante tributo all’eclettico contributo artistico di entrambi.

I funerali con le celebrità internazionali

La moglie di Shane, Victoria Mary Clarke, ha fornito dettagli struggenti sulla sua morte, attribuendo il tragico evento a una polmonite. Ha condiviso con il “New York Times” il momento toccante in cui Shane ha lasciato questo mondo durante le preghiere, evidenziando la sua strenua resistenza fino all’ultimo istante. “Non era pronto ad arrendersi. Non era pronto a smettere di lottare. Ma il suo corpo non ha retto. Il suo corpo gli ha detto: oltre non si può andare.”

Il funerale ha attirato una folla di noti volti dell’industria musicale e del mondo dello spettacolo. Il presidente irlandese Michael D. Higgins, Bono degli U2, Bob Geldof e Johnny Depp che ha portato la sua bara di vimini sulle spalle, erano solo alcune delle personalità illustri presenti per rendere omaggio a questo gigante della musica irlandese. L’atmosfera era intrisa di emozioni mentre amici e colleghi artisti si sono alternati sul palco per onorare la memoria di Shane.

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Nick Cave, nonostante non fosse previsto nel programma, ha commosso tutti con la sua esecuzione di “A Rainy Night in Soho”. Cait O’Riordan, ex moglie di Elvis Costello, insieme a John Francis Flynn ha interpretato “I’m a Man You Don’t Meet Every Day” dei Pogues, mentre Glenn Hansard e Lisa O’Neill hanno regalato un’indimenticabile esibizione di “Fairytale of New York”, scatenando addirittura una spontanea reazione del pubblico che si è alzato e ha ballato.

Il funerale di Shane MacGowan è stato molto più di una cerimonia di commiato. È stato un tributo epico e profondo, un’ode alla vita e alla musica che ha permeato le anime di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscere il suo lavoro straordinario. E mentre il canto finale dei Pogues con “The Parting Glass” ha risuonato nell’aria, il ricordo di Shane è rimasto impresso nei cuori di tutti coloro che hanno condiviso il privilegio di vivere nell’incanto della sua arte.

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