AfD, cosa vuol dire e perchè ha fatto scendere in piazza in Germania centinaia di migliaia di manifestanti

Afd ha scatenato una protesta in Germania, di cui i numeri e la forza che l’accompagnano, stanno facendo il giro del mondo

Siamo di fronte a un momento buio, dove il pericolo minaccioso dell’estrema destra incombe nuovamente sull’Europa. Non possiamo permetterci di ignorare i segnali preoccupanti che ci avvertono del risveglio di questa forza politica dall’ombra. Presente anche in Italia come il segreto di Pulcinella.

Mentre l’Europa si starebbe impegnando in una costante lotta per valori democratici e inclusivi, il ritorno dell’estrema destra non solo appare più rinvigorita che mai, ma getta anche una lunga ombra sul nostro futuro. La nostalgia di un passato dittatoriale e xenofobo e la diffusione di ideologie discriminatorie sono come un vento gelido che soffia attraverso i corridoi del potere.

Cominciare ad essere consapevoli è già un passo in avanti

Dobbiamo affrontare questa minaccia di petto, consapevoli del fatto che un’Europa divisa è vulnerabile. La crescita di movimenti estremisti mette a rischio la stabilità politica ed economica che abbiamo faticosamente costruito nel corso degli anni. Non è più ammissibile che la xenofobia, il nazionalismo esasperato e l’intolleranza prendano il sopravvento.

L’ascesa dell’estrema destra è ormai palese sotto gli occhi di tutti, anche davanti a quelli dei negazionisti incalliti. È una battaglia che deve essere combattuta con l’arma più potente di tutte: la consapevolezza. Solo attraverso la comprensione e la solidarietà possiamo sconfiggere l’ombra inquietante che si addensa sull’Europa. Il nostro futuro dipende da noi, e insieme possiamo illuminare il cammino verso un continente più giusto e unito.

Le proteste in Germania

In un coraggioso e potente atto di ribellione, centinaia di migliaia di cittadini tedeschi hanno invaso le strade di paesi e città nello scorso fine settimana, dichiarando guerra all’ascesa preoccupante del partito di destra Alternativa per la Germania (AfD). La marea di proteste è stata innescata dalle rivelazioni del sito di notizie investigative Correctiv, che ha messo in luce un incontro di estremisti a Potsdam, dove sono state discusse politiche migratorie incluse inquietanti deportazioni di massa di individui di origine straniera.

Tra i partecipanti alla riunione anche Martin Sellner, leader del Movimento Identitario austriaco, che aderisce alla teoria della “grande sostituzione” secondo la quale esiste un complotto da parte dei migranti non bianchi per sostituire la popolazione bianca “nativa” europea. (ANSA-AFP). L’AfD ha tuttavia negato che i piani migratori segnalati siano una politica di partito.

Credit: Reuters

Numeri impressionanti

Le manifestazioni hanno travolto città come Berlino, Monaco, Colonia, Lipsia e Dresda, con un’affluenza che ha superato di gran lunga le previsioni, segnando una chiara opposizione alla piattaforma politica dell’AfD.

A Monaco, gli organizzatori hanno dovuto interrompere prematuramente la manifestazione a causa del sovraffollamento, con circa 100.000 partecipanti, mentre a Berlino il numero di manifestanti ha raggiunto quota 30.000, in continua crescita. Diverse decine di migliaia di persone sono scese anche in piazza a Colonia e Brema. A livello nazionale, gli organizzatori stimano che circa 300.000 persone abbiano partecipato alle manifestazioni.

Le proteste, oltre a essere un segnale di opposizione all’AfD, sono un chiaro richiamo alla memoria storica. A Francoforte, la manifestante Steffi Kirschenmann ha dichiarato: “È un segnale al mondo che non permetteremo che ciò accada senza commentarlo”. Il sindaco di Francoforte, Mike Josef, ha sottolineato che la piazza Roemer era lo stesso luogo in cui il regime nazista aveva bruciato i libri.

Segnale incoraggiante

Mentre l’AfD ha rifiutato di commentare le proteste, i leader aziendali, tra cui Joe Kaeser di Siemens Energy, hanno espresso a Reuters le loro preoccupazioni, rievocando amari ricordi del passato. Il presidente Frank-Walter Steinmeier ha lodato le manifestazioni come un segno di forza e ha chiesto un’unità tra tutti i democratici. Anche il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha considerato le proteste un segnale incoraggiante per la democrazia.

In un’epoca in cui l’estremismo di destra minaccia di offuscare i valori democratici, le voci del popolo tedesco risuonano come un richiamo all’unità e alla difesa dei principi di libertà e uguaglianza. Cosa che in Italia sembra come sempre ancora un miraggio: solo qualche giorno fa si è svolta una commemorazione fascista ad Acca Larenzia, senza provocare alcuna indignazione, se non solo sui social.

Cosa vuol dire AfD

Alternativa per la Germania (AfD), nata nel febbraio 2013, ha rapidamente guadagnato rilevanza nel panorama politico tedesco. Inizialmente presentatasi come un movimento euroscettico moderato e conservatore di centro-destra, il partito ha sperimentato una notevole evoluzione ideologica nel corso degli anni. Caratterizzato da una posizione nazionalista tedesca, nazional-conservatrice ed euroscettica, l’AfD si è anche distinto come un partito fortemente anti-immigrazione, come Lega e Fratelli d’Italia nel Bel Paese. Nel corso degli anni, è emersa una crescente apertura verso gruppi di estrema destra, come Pegida, dimostrando un allontanamento dalle sue origini moderate.

La sua ascesa politica è stata particolarmente evidente nelle elezioni federali tedesche del 2017, in cui l’AfD è diventato il terzo partito più grande del paese, ottenendo 94 seggi nel Bundestag e conquistando una rappresentanza significativa nel parlamento federale. Questo successo elettorale ha posizionato il partito al centro dell’attenzione pubblica e politica.

A capo dell’AfD ci sono Jörg Meuthen e Tino Chrupalla, figure chiave che incarnano la leadership del partito. Durante le elezioni del 2017, i principali candidati dell’AfD erano il co-vicepresidente Alexander Gauland e Alice Weidel, ora leader del gruppo del partito nel Bundestag.

La trasformazione

Nonostante le sue origini moderate, l’AfD ha ampliato progressivamente il proprio spettro ideologico, incorporando l’opposizione all’immigrazione, all’Islam e all’Unione europea. Questa trasformazione, secondo molti osservatori politici, ha portato il partito a spostarsi gradualmente verso l’estrema destra.

Un elemento controverso nella storia dell’AfD è la sua relazione con gruppi e fazioni interni che presentano tendenze razziste, islamofobe, antisemite, xenofobe e identitarie. Alcune di queste fazioni sono state accusate di avere legami col neonazismo, suscitando polemiche e dibattiti sulla natura effettiva del partito. Pur con queste critiche, i leader dell‘AfD hanno costantemente negato le accuse di razzismo, cercando di mantenere un’immagine pubblica più moderata.

Nel marzo 2020, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) ha categorizzato la fazione interna dell’AfD nota come “Der Flügel” come un’organizzazione estremista di destra. Questa mossa ha portato all’imposizione di sorveglianza da parte dei servizi di intelligence, evidenziando preoccupazioni sulla compatibilità dell’organizzazione con i principi fondamentali della Repubblica Federale di Germania.

L’anno della svolta

Il percorso dell’AfD ha comunque conosciuto alti e bassi, con risultati variabili alle elezioni europee del 2014, in cui ha conquistato il 7,1% dei voti, ottenendo sette eurodeputati, e alle elezioni regionali in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, dove ha raggiunto percentuali significative. Nel corso degli anni, l’AfD ha mostrato una notevole capacità di adattamento alle dinamiche politiche regionali, riuscendo a guadagnare consensi in diverse parti della Germania.

Il 2015 è stato un anno di svolta con l’elezione di Frauke Petry a leader del partito, seguita però dalla defezione di Bernd Lucke, uno dei fondatori, che ha lasciato l’AfD criticando i toni populisti eccessivi, soprattutto in relazione al movimento antislamista Pegida. Questo scisma ha portato alla fondazione del partito Alternativa per il Progresso e Rinnovamento. La leadership di Petry è stata caratterizzata da una svolta più conservatrice e populista, delineando ulteriormente la trasformazione dell’AfD.

Il 2018 ha visto l’AfD consolidare la sua presenza alle elezioni regionali in Baviera e in Assia, ottenendo rispettivamente il 10,2% e il 13,1% dei voti. Nel gennaio 2019, in vista delle elezioni europee, il partito ha adottato una linea più moderata, abbandonando l’idea originaria di lasciare l’Unione europea e aprendo la porta al dialogo per “cambiarla”. Questo cambiamento di rotta ha portato a una scissione nell’ala più estrema dell’AfD, con la creazione di Aufbruch deutscher Patrioten.

Alle elezioni europee del 2019, ha ottenuto l’11% dei voti, ottenendo 11 seggi al Parlamento europeo e unendosi al gruppo parlamentare Identità e Democrazia. Nel corso del 2019, ha continuato a registrare successi alle elezioni regionali, con risultati significativi in Brandeburgo, Sassonia e Turingia, soprattutto nei Länder orientali. A maggio 2020 contava 34.023 iscritti, consolidando così la sua base di supporto. Tuttavia, alle elezioni federali del 2021, il partito ha subito una perdita di 11 seggi, scendendo a 83 deputati e posizionandosi come il penultimo partito per numero di seggi nel Bundestag.

Dopo anni di non affiliazione a nessun partito politico europeo, l’AfD ha aderito al partito Identità e Democrazia dal 13 settembre 2023, segnando un ulteriore sviluppo nelle sue relazioni internazionali e un chiaro allineamento con altre forze politiche europee con simili posizioni ideologiche.

L’Alternativa per la Germania ha attraversato una serie di trasformazioni e sfide dalla sua fondazione nel 2013. La sua rapida ascesa politica, caratterizzata da cambiamenti interni, scissioni e adattamenti strategici, riflette la complessità del panorama politico tedesco e l’evoluzione delle dinamiche sociali ed economiche nel paese.

Ha proposto inoltre l’organizzazione di referendum popolari per consentire al pubblico di esprimersi sul recupero di sovranità a favore degli stati membri dell’UE. Inoltre, ha sostenuto l’idea di un’uscita dell’euro da parte della Germania e la possibilità di creare unioni monetarie alternative e parallele.

Cosa (non) vuole l’ AfD

Dal punto di vista etico, l’AfD si caratterizza per una chiara posizione conservatrice. Esprime disapprovazione nei confronti del matrimonio omosessuale, delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso e dell’aborto. Inoltre, il partito si oppone alle politiche di gender mainstreaming, come le quote rosa e l’equiparazione tra i sessi, oltre ad essere critico nei confronti degli studi di genere nelle cattedre universitarie.

L’AfD si è distinto per la sua posizione sulla politica dei confini aperti, opponendosi alla politica del governo Merkel III in questo ambito. Riguardo all’ambiente, il partito ha negato l’esistenza del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. In politica estera, l‘AfD ha espresso sostegno alla NATO, agli Stati Uniti d’America e ha manifestato aperto appoggio allo Stato di Israele. Al contempo, ha sottolineato l’importanza di mantenere relazioni positive con la Russia, opponendosi alle sanzioni imposte dall’Unione Europea.

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Il partito, tuttavia, è stato oggetto di critiche e controversie. È stato accusato di antisemitismo, razzismo e di minimizzare le responsabilità della Germania nazista riguardo all’Olocausto. Queste accuse hanno generato dibattiti e preoccupazioni sulla natura dell’AfD e sulle sue posizioni rispetto a temi sensibili della storia tedesca.

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