Charles Peterson e i Nirvana: chi è il fotografo che ha catturato l’anima di Kurt Kobain e del grunge

Charles Peterson non può separarsi dai Nirvana e i Nirvana non possono separarsi da Charles Peterson. E’ lui l’occhio diretto su un’ “era” che ormai non c’è più: quella del grunge e dei concerti di Kurt Kobain

Nato nel 1964 a Longview, Washington, Charles Peterson si è affermato come uno dei fotografi più iconici della scena musicale americana. La sua carriera è intrecciata con le leggende dell’etichetta discografica indipendente di Seattle, Sub Pop, e con l’ascesa del movimento grunge, che ha immortalato nelle sue immagini senza tempo.

Fin dai suoi primi giorni, Peterson ha mostrato un interesse viscerale per la fotografia, un amore che si è radicato nell’osservare suo zio mentre sviluppava pellicole. Questa precoce attrazione per l’obiettivo, ha trovato fertile terreno durante i suoi anni alla Bothell High, dove le sue fotografie già attiravano l’attenzione sul giornale e sull’annuario scolastico.

Charles Peterson e la scena Grunge

Ma è stato nel cuore pulsante della scena musicale di Seattle che Peterson ha trovato il suo habitat naturale. Attratto dalla cruda energia del grunge emergente, ha catturato l’essenza di artisti come Nirvana, Soundgarden e Pearl Jam, divenendo testimone privilegiato di un momento epocale nella storia della musica.

Le sue immagini, rinomate per la loro immediatezza e autenticità, ritraggono non solo le icone sul palco, ma anche il pubblico in fermento e trasmmettono la palpabile intensità dell’esperienza dal vivo. Questa prospettiva unica ha fatto guadagnare a Peterson una reputazione distintiva nel panorama della fotografia musicale.

Maestro del bianco e nero

Le recensioni sul suo lavoro lo descrivono come un maestro nell’arte del bianco e nero, con immagini ricche di azione, a volte leggermente sfocate, ma sempre intrise di vita e movimento. Il suo utilizzo sapiente del grandangolo aggiunge profondità e dimensione alle sue fotografie, creando un’atmosfera viva, che si può quasi toccare.

Oltre alla sua fama nel mondo della musica, Peterson ha trovato un solido sostentamento attraverso la concessione in licenza delle sue immagini e la pubblicazione di libri. Anche se non fotografa molte band al giorno d’oggi, il suo impatto permane indelebile, testimoniato dalla sua presenza nel film “Kurt Cobain: About a Son”, dove le sue fotografie contribuiscono a dare vita alla storia del re del grunge.

Trovi i suoi libri qui

Charles Peterson Nirvana
Charles Peterson Nirvana – Credit: Ig@charles.peterson.photographer-fuorionline.com

L’incontro con i Nirvana

Nel cuore della rivoluzione musicale dei primi anni ’90, Charles Peterson si trovava al crocevia tra fotografia e scena grunge, dando vita a un’iconografia senza tempo che catturava l’essenza di un’epoca. Il suo percorso artistico ha radici profonde nella sua esperienza alla leggendaria etichetta discografica Sub Pop di Seattle, dove da tuttofare si è trasformato in uno dei fotografi più riconosciuti e rispettati della sua generazione.

Il suo incontro con i Nirvana, all’inizio, non suscitò l’entusiasmo che sarebbe diventato caratteristico della sua lunga relazione con la band. Ma un ascolto di “Bleach”, il loro album di debutto, ha cambiato tutto. Peterson si è trovato sbalordito dall’uragano sonoro e dalla carica espressiva di Kurt Cobain sul palco, un’energia che avrebbe catturato in migliaia di fotografie nel corso degli anni.

Alla fine degli anni ’80 lavoravo alla Sub Pop Records di Seattle come tuttofare, e mi occupavo anche di fotografia interna. Una sera sono andato a vedere i nuovi acquisti dell’etichetta, i Nirvana, ma non ho capito. Non li ho nemmeno fotografati quella notte, perché non ne sono rimasto colpito. Ma tutto è cambiato molto rapidamente. Ho ascoltato il loro album di debutto, Bleach, e sono rimasto sbalordito. E la volta successiva che li ho visti ho pensato: “Oh mio Dio, questa non è la stessa band”. Ha rivelato a The Guardian prima di aggiungere:

Kurt Cobain faceva i salti di Pete Townshend ed era uno spettacolo pazzesco. Da allora in poi ho fotografato la band per anni, scattando migliaia di foto. Conoscevano il mio lavoro prima che io li conoscessi come band, quindi penso che si siano fidati di me fin dall’inizio. È stato lo stesso con le altre band grunge che ho fotografato: ero semplicemente un altro ragazzo del posto”

Introverso come Kurt Kobain

Peterson era più di un semplice spettatore; era parte integrante della scena selvaggia di Seattle, una fusione esplosiva di musica e cultura che si riversava nei locali come un fiume in piena. La sua tecnica fotografica era una testimonianza di questa fusione: immagini vivide e spontanee, catturate con una sensibilità che solo un insider poteva cogliere.

La sua interazione con il pubblico è stata fondamentale per la sua estetica. Peterson ha creduto nell’importanza di includere gli spettatori nelle sue immagini, poiché per lui facevano parte integrante dello spettacolo, protagonisti della stessa narrazione visiva che stava prendendo forma.

Nonostante sia un cosiddetto “fotografo di persone”, sono un po’ introverso. Ma lo era anche Kurt. Entrambi ci siamo aperti sul palco: quello era il luogo dove potevi esprimerti e dove tutto il resto svaniva. È così che mi sono sentito lassù con una macchina fotografica. Il mio modo di lavorare è molto sciolto e fluido e mi piaceva mettermi in gioco, quindi spesso ballavo mentre fotografavo. Era qualcosa che piaceva anche alle band.

Il salto sul pubblico, foto iconica

Una delle sue fotografie più iconiche è quella scattata durante uno spettacolo dei Nirvana nel 1990, una rappresentazione caotica di un momento epico. Peterson ha catturato l’attimo con maestria, immortalando un giovane che sfida la gravità sul palco, lanciandosi sul pubblico, una figura che incarna la ribellione e la spontaneità della scena grunge.

Charles Peterson Nirvana
Charles Peterson Nirvana – Credit: Ig@charles.peterson.photographer-fuorionline.com

Questa immagine, diventata un emblema di un’intera era, racchiude in sé la magia e l’essenza di un tempo e di un luogo dove la musica e la creatività erano sovrane. Peterson ha assistito alla trasformazione dei Nirvana, da sconosciuti a divinità del rock, ma le sue fotografie vanno oltre la semplice celebrazione di una band: sono un tributo alla musica e al suo potere di trasformare e unire le persone.

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Oggi, Peterson vive a Seattle con la sua famiglia, tra cui sua moglie, il figlio Felix e la figlia Leica, continuando a coltivare la sua passione per la fotografia e lasciando un’impronta indelebile nella memoria della musica e della cultura visiva americana.

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