Crotone, il riscatto parte da Pitagora: cosa lega il celebre filosofo alla città jonica

Se Pitagora avesse fondato la sua scuola ad Aosta, Ivrea, o in qualsiasi altra città del Nord, sicuramente sarebbe stato evidenziato spesso e ricordato con orgoglio. Si sarebbero fatte commemorazioni in suo onore, eventi con cadenza annuali, robe acchiappasoldi di turisti e chissà cos’ altro. Ciò non vuol dire che Crotone non sia orgogliosa del “suo” Pitagora, tutt’altro. Crotone è anche una bellissima città di mare, con una storia millenaria invidiabile. Ma non è abbastanza valorizzata. Chi l’amministra e chi la vive..diciamo..ha altro per la testa. E’ difficile da spiegare..

La differenza sta qui, banalissima e scontata, e pesantissima come un macigno. Crotone è stata sotto i riflettori nella notte di Capodanno grazie ad un programma della RAI, “L’anno che verrà”: ha avuto il suo ballo a Palazzo, è stata ammirata e corteggiata ma allo scoccare della mezzanotte è ritornata ad essere la Cenerentola di sempre. O almeno è così che vuole la storia.

Il riscatto di Crotone

Nonostante ciò si respira aria di riscatto, la storia potrebbe essere cambiata. E’ la speranza di molti, forse anche perchè abbagliati dalle luci psichedeliche del palco di Amadeus. Del resto, Crotone fa tenerezza, Crotone ammalia, fa ridere, mette di buonumore e fa incazzare di brutto: quale altra città scaturisce così tante emozioni in una volta sola?

La speranza di riemergere dalle rovine di un passato glorioso troppo lontano, i crotonesi l’hanno avuta e persa, riavuta e ripersa. Forse non ci pensano più perché alla fine, benché secondo discutibili classifiche pop, sia stata relegata all’ ultimo posto come qualità della vita, alla fine a dispetto di chi non la conosce, a Crotone si vive da Dio. Nonostante i problemi, che sono tantissimi. Sicuramente non si vive peggio rispetto ad altre città (e scusate se prendo ancora di riferimento il Nord), dove la tristezza, la nebbia e la solitudine trasudano dai muri delle case e dalle strade isolate nei sabati sera dei centri arroccati in prossimità delle grandi metropoli, sempre più invivibili.

Ma torniamo a Pitagora che fa di Crotone la città pitagorica all’interno del mondo intero, oltre che del bellissimo mare, del sole, di Rino Gaetano, di Milone, della sabbia rossa e morbida e di tante altre cose. E oserei dire della resilienza, parola che avrei lasciato volentieri al 2023, perchè pop anch’essa!

La scuola pitagorica

Nel cuore dell’antica Grecia, tra il 580 a.C. e il 570 a.C., nacque una figura straordinaria destinata a lasciare un’impronta indelebile sulla storia del pensiero umano: Pitagora. Filosofo, matematico, scienziato e legislatore, Pitagora emerse da umili origini a Samo, figlio di Mnesarco, un noto commerciante e incisore di sigilli, e Partenide, la bellissima donna successivamente chiamata Pythais.

Sebbene fosse destinato a seguire le orme del padre nell’ambito commerciale, sin da giovane Pitagora mostrò una predisposizione straordinaria per le materie scientifiche e filosofiche. La sua sete di conoscenza lo spinse a esplorare il Mediterraneo, cercando saggezza presso le scuole misteriche dell’antico Egitto. La sua mente curiosa e aperta, combinata con un’inedita inclinazione per le discipline mistiche, portò alla fondazione di una delle più importanti scuole di pensiero dell’umanità: la Scuola Pitagorica, proprio a Crotone, a quei tempi colonia greca dal nome Kroton.

Il grande contributo del grande filosofo

Pitagora non fu soltanto un filosofo e matematico, ma anche un taumaturgo, astronomo, scienziato e politico. La Scuola Pitagorica divenne un crogiolo di conoscenze, un luogo in cui si svilupparono non solo principi filosofici ed etici, ma anche concetti matematici rivoluzionari. Pitagora, con la sua visione unica, ha svolto un ruolo cruciale nella nascita della nozione di esoterismo in Occidente, con la trasmissione del sapere riservata a cerchie ristrette di adepti.

Il contributo di Pitagora allo sviluppo della scienza occidentale è innegabile. Egli fu il primo a intuire l’efficacia della matematica nel descrivere il mondo circostante. Tuttavia, per Pitagora, la matematica non era solo un insieme di conoscenze astratte e teoriche; era un’arte del saper vivere. Questa concezione rivoluzionaria influenzò profondamente il modo in cui la società dell’epoca percepiva la connessione tra la conoscenza matematica e la vita quotidiana.

Il celebre teorema di Pitagora, uno dei pilastri della geometria, fu uno dei risultati più noti derivati dalla Scuola Pitagorica. Questo teorema, che stabilisce la relazione tra i lati di un triangolo rettangolo, ha avuto un impatto duraturo sullo sviluppo delle applicazioni pratiche della matematica. La Scuola Pitagorica ha anche contribuito, sempre a Crotone, alla formazione di menti brillanti che hanno portato avanti il suo eredità, espandendo la conoscenza in vari campi.

Pitagora, con la sua ampia visione del sapere, ha lasciato un’eredità duratura. La sua influenza si estende ben oltre i confini della sua epoca, continuando a plasmare il pensiero scientifico e filosofico ancora oggi. La Scuola Pitagorica è diventata un faro di illuminazione intellettuale, un luogo in cui la mente umana ha abbracciato la curiosità e ha prosperato nella ricerca del sapere. L’eredità di Pitagora persiste nell’essenza stessa della nostra comprensione del mondo e della sua intrinseca connessione con la matematica e la filosofia. A Crotone a Pitagora è stata dedicata la piazza del centro.

Si pensa ad un restyling del salotto cittadino

Il recente Capodanno ha visto Piazza Pitagora, nel cuore di Crotone, ospitare la celebre trasmissione televisiva della Rai “L’anno che verrà”, insieme all’entusiasmo e all’organizzazione impeccabile dell’eclettico Amadeus. Mentre i tecnici smontano il palco, l’attenzione dell’amministrazione comunale pensa al futuro di questa piazza, con l’idea di renderla un autentico salotto urbano, un connubio di storia, architettura e cultura.

L’idea di estendere l’area pedonale esistente è però al centro delle discussioni. Un’ipotesi che potrebbe trasformare Piazza Pitagora in uno spazio ancora più accogliente e vivace, permettendo ai cittadini di godere di uno scenario unico nel suo genere. La proposta non è priva di controversie, poiché i commercianti, pur favorevoli, si mostrano scettici di fronte ai possibili cambiamenti.

Il dibattito si intensifica con l’intervento del gruppo politico indipendente “Stanchi dei soliti”, che ha annunciato l’intenzione di portare in Giunta la proposta di rendere la piazza pedonale in modo permanente. Questa iniziativa potrebbe rappresentare una svolta significativa per l’aspetto urbanistico di Crotone, offrendo agli abitanti un luogo ufficialmente dedicato alla socializzazione e al relax. Com’è sempre stato in passato, anche se solo per una parte.

Polo attrattivo assieme al lungomare

Il “Comitato centro storico di Crotone” si schiera a favore di questa proposta, sottolineando l’importanza di valutare attentamente ogni modifica urbanistica nel rispetto delle esigenze della comunità. L’invito è a considerare non solo l’aspetto estetico, ma anche gli impatti sociali ed economici che una trasformazione di questo genere potrebbe comportare.

La piazza, ancorata alla storia millenaria di Crotone, potrebbe diventare quindi un polo attrattivo non solo per i residenti ma anche per i visitatori, parallelamente al lungomare, dove già per un lungo tratto, in determinati orari persiste l’area pedonale. Il potenziale culturale e turistico di Piazza Pitagora potrebbe essere amplificato da una progettazione oculata e dalla creazione di spazi aperti che stimolino l’incontro e rendono ancora più piacevole il passeggio. La visione di trasformare questo punto della città in un luogo pedonale riflette sicuramente l’aspirazione di rendere la vita cittadina migliore, sostenibile e culturalmente arricchente.

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