Michael Stipe, la vita oggi, quella passata con i R.E.M. e il grande ritorno

Michael Stipe, noto principalmente per essere il frontman della band rock alternativa R.E.M.,nato il 4 gennaio 1960, ha contribuito in modo significativo alla scena musicale degli anni ’80 e ’90 con la sua voce distintiva e il suo approccio poetico alle liriche.

Il 5 aprile 1980 segna l’inizio di un’epoca musicale senza tempo con la formazione del leggendario gruppo rock. Originari di Athens, Georgia, la band (Michael Stipe, Peter Buck, Mike Mills e Bill Berry) si è affermata come uno dei pilastri della musica alternativa, lasciando un segno indelebile all’estetica dell’underground e dell’indie negli Stati Uniti.

Il nome di una delle band più iconiche della storia della musica

Il nome “R.E.M.” è più di un semplice acronimo; rappresenta rapid eye movement, la fase del sonno in cui si sogna. La pronuncia inglese lettera per lettera (/[ɑːr iː ɛm]/) può sembrare tecnica, ma in italiano, diventa l’incisivo “rèm” (/rɛm/).

La storia dei R.E.M. si sviluppa nel corso di tre decenni in cui il gruppo ha conquistato il cuore degli appassionati di musica alternativa. La loro influenza è palpabile ancora oggi, con molte formazioni, etichette e scene musicali che portano il segno distintivo del loro contributo. Nel corso degli anni, i R.E.M. hanno venduto oltre 85 milioni di dischi, una testimonianza tangibile della loro connessione duratura con il pubblico.

Una nuova era

Il gruppo ha svolto un ruolo cruciale nella definizione del termine “rock alternativo” negli anni ’80, comunemente conosciuto come college rock. La loro musica ha gradualmente persuaso le stazioni radio a considerare positivamente brani caratterizzati da un predominante utilizzo delle chitarre, aprendo la strada a una nuova era musicale. I R.E.M. hanno permesso di sfatare i preconcetti e hanno dimostrato che la diversità musicale è una forza da abbracciare.

Il 2007 ha visto il riconoscimento ufficiale del loro impatto duraturo quando sono stati introdotti nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame. Questo onore sottolinea la loro eredità nella storia della musica e la loro influenza sulla cultura rock. I R.E.M. hanno dimostrato che la creatività autentica e la coerenza possono superare il tempo, trasformando una modesta band di college in una delle icone più celebrate del rock.

Il loro percorso musicale attraversa una serie di album iconici, tra cui “Murmur” (1983), “Document” (1987), “Automatic for the People” (1992), e molti altri. Ogni album è una tappa in un viaggio sonoro che ha affascinato e ispirato generazioni di ascoltatori.

La presenza carismatica di Michael Stipe

Nonostante lo scioglimento nel 2011, il lascito dei R.E.M. continua a prosperare. La loro musica è intramontabile, un tributo alla loro capacità di catturare emozioni universali e di trasformare le esperienze quotidiane in poesia sonora. In un’epoca in cui la definizione di successo musicale può essere effimera, i R.E.M. rimangono una testimonianza vivente del potere della musica autentica e dell’impatto duraturo che può avere sulla cultura e sulla società.

Nella sua carriera, Stipe è stato elogiato per la sua presenza carismatica sul palco e la sua abilità nel comunicare emozioni complesse attraverso le sue esibizioni. Ha sviluppato uno stile unico, spesso caratterizzato da testi enigmatici e immagini evocative. Come artista, è noto per la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a diversi generi musicali, incorporando elementi di rock, folk, elettronica e altro ancora nelle creazioni dei R.E.M.

Impegno sociale

Oltre alla sua carriera musicale, Stipe è anche noto per il suo impegno sociale e politico. Ha sostenuto varie cause umanitarie e ambientali nel corso degli anni, dimostrando un interesse attivo al di là della sua carriera musicale. Nel complesso, Michael Stipe è una figura poliedrica che ha lasciato un’impronta duratura nel mondo della musica e che è riconosciuto non solo per il suo talento artistico, ma anche per il suo impatto sociale e culturale.

Ha partecipato al progetto “Vote for Change” durante le elezioni presidenziali del 2004, dimostrando il suo impegno per le questioni politiche. Le sue canzoni, come “Fall on Me,” sono diventate inni simbolici delle lotte ambientaliste degli anni ’80. Autore della maggior parte dei testi dei R.E.M., la sua poetica si distingue per l’uso della tecnica del cut-up, ispirata al lavoro di William Burroughs. Questi testi, spesso criptici e immaginifici, sono un viaggio nella mente di Stipe, trasportando gli ascoltatori in un mondo espressivo e introspettivo.

Inizialmente studente d’arte, ha sviluppato un interesse duraturo per diverse discipline. Oltre alla sua carriera musicale, Stipe si è affermato come fotografo e artista visuale. La sua influenza si estende anche agli aspetti grafici dei R.E.M., dalla progettazione delle copertine degli album alla cura delle scenografie dei concerti.

Originario di una famiglia con un background militare, Stipe ha vissuto una vita itinerante a causa dei frequenti trasferimenti dovuti al lavoro del padre. Cresciuto in un ambiente di fede metodista, ha mantenuto una connessione con le sue radici spirituali nel corso degli anni. La sua gioventù è stata segnata da esperienze variegate, dal servizio come cameriere a diversi spostamenti attraverso Germania Ovest, Texas, Illinois e Alabama.

Sempre connnesso con la musica

L’incontro di Stipe con il mondo del punk rock a 14 anni, attraverso la visione di una foto di Patti Smith su Creem, ha rappresentato un punto di svolta nella sua vita. Smith è diventata la sua musa ispiratrice, aprendo la strada alla sua decisione di intraprendere la carriera musicale. La sua lenta produzione di testi si è sintonizzata con la creatività musicale di Peter Buck e Mike Mills, compagni di lunga data.

La formazione dei R.E.M. è stata un capitolo cruciale nella vita di Stipe. Iniziando con il singolo “Radio Free Europe” nel 1981, la band ha rapidamente guadagnato popolarità e ha firmato un contratto con l’etichetta I.R.S. pubblicando una serie di album iconici.

Dopo lo scioglimento dei R.E.M. nel 2011, Stipe non ha abbandonato la sua passione per la musica. Nel 2016, ha sorpreso il pubblico esibendosi nuovamente, eseguendo una toccante cover di “The Man Who Sold the World” di David Bowie. Nel 2019, ha lanciato il singolo “Your Capricious Soul,” dimostrando che la sua creatività non conosce limiti.

Il grande ritorno del frontman dei R.E.M.

Al di là della musica, Stipe è un individuo impegnato e compassionevole. Vegetariano convinto, è anche il proprietario di un ristorante ad Athens. La sua cerchia di amicizie comprende figure iconiche come ormai la sua cara amica Patti Smith, Eddie Vedder, Bruce Springsteen e molti altri. Stipe vive tra New York e Berlino con il suo compagno, il fotografo Thomas Dozol.

Michael Stipe sta preparando un ritorno epico alla scena musicale con un nuovo album da solista. A 63 anni, l’artista poliedrico, noto anche come “Mr. Mouse” per la sua vitalità e la sua velocità, si appresta a reinventarsi una volta ancora.

Ha pubblicato tre libri di fotografia, partecipato a mostre d’arte visuale e prodotto un album per il duo elettronico Fischerspooner. La sua versatilità si è espressa anche attraverso il suo impegno sociale, con partecipazioni a concerti di beneficenza e la firma di lettere aperte su questioni cruciali come il cessate il fuoco a Gaza.

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Ora, Stipe annuncia il suo ritorno alla musica con un progetto da solista. Nonostante i tempi prolungati a causa di emergenze familiari, cambio di residenza e la pandemia, il cantautore ha fissato una deadline, anche se afferma di “non avere fretta.” La decisione di pubblicare un nuovo album è maturata dopo un incontro significativo con sua madre, che ha ravvivato la sua voglia di condividere la sua musica con il mondo.

Stipe, boss di sé stesso, lavora al nuovo album nel suo studio artistico nel Lower East Side di Manhattan. La registrazione avviene senza il sostegno di una casa discografica, un passo audace che sottolinea la libertà creativa di un artista che ha segnato un’era musicale.

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