Ocean Cleanup è entrato in azione: lo spazzino del mare ha rimosso dall’oceano tonnellate di plastica.

Ocean Cleanup sta portando avanti con successo la sua missione di ripulire il mare dalla plastica

Nel settembre 2018 è partita l’iniziativa per la liberazione degli oceani dalla piaga dei rifiuti di plastica. In quel mese di quell’anno ha preso vita, infatti, un gigantesco “spazzino” galleggiante che salpò da San Francisco per un compito epico: ripulire l’isola di plastica conosciuta come Great Pacific Garbage Patch.

Questa spedizione ha segnato un punto di svolta, ma ha scatenato anche una serie di domande cruciali: può la tecnologia veramente prevalere sulla forza implacabile della natura? Gli ingegneri di The Ocean Cleanup dei Paesi Bassi hanno davvero concepito il primo metodo praticabile per rimuovere massicce quantità di rifiuti plastici dall’oceano? La risposta è positiva.

Il progetto ambizioso di un giovane studente olandese

Il progetto ambizioso è nato dalla mente di Boyan Slat, un giovane olandese di soli 24 anni. Lasciando gli studi e attingendo a risorse considerevoli, ha raccolto oltre 30 milioni di euro per realizzare il suo obiettivo in soli cinque anni: la costruzione di una macchina in grado di pulire l’oceano. L’ispirazione per questa missione è scaturita da un viaggio adolescenziale in Grecia, durante il quale Slat si è immerso in un mare di plastica, un’esperienza che lo ha spinto a dedicare la sua vita a combattere l’inquinamento marino.

Lo “spazzino” galleggiante, sviluppato dall’organizzazione The Ocean Cleanup, di cui Slat è amministratore delegato, ha destato l’interesse di tutto il mondo. Tuttavia, molte domande sono emerse durante il suo sviluppo e il suo utilizzo. C’è il timore che la furia degli elementi possa ridurre in pezzi questa barriera e trasformarla a sua volta in un accumulo di rifiuti di plastica. Allo stesso modo, esiste la preoccupazione che l’attrattiva della barriera possa attirare involontariamente animali marini, come delfini e tartarughe, che potrebbero rimanervi intrappolati.

George Leonard, scienziato capo di Ocean Conservancy risulta cauto come molti esperti: “Non credo che funzionerà, ma lo spero. L’oceano ha bisogno di tutto l’aiuto possibile.” La sfida di Boyan Slat e del suo team è senza dubbio monumentale, ma il loro impegno e la loro determinazione dimostrano che la lotta contro l’inquinamento plastico nei nostri oceani è una battaglia che vale la pena combattere.

Ocean Cleanup sta ripulendo il mare dalla plastica

Ebbene, dopo anni di instancabile impegno e sperimentazione, la sofisticata tecnologia sviluppata dalla fondazione Ocean Cleanup è finalmente entrata in azione, dimostrando il suo potenziale rivoluzionario. .

Ocean Cleanup plastica mare – fuorionoline.com

In soli due anni, sono stati rimossi impressionanti ben 282.787 chili di spazzatura dalla Great Pacific Garbage Patch, la più grande isola di plastica galleggiante del mondo, che supera in estensione persino il territorio di tre volte la Francia. Questo risultato straordinario è stato possibile grazie all’utilizzo della tecnologia innovativa conosciuta come System 002, affettuosamente soprannominata “Jenny”. Tuttavia, dopo aver svolto un lodevole servizio, Jenny è ufficialmente andata in “pensione” recentemente, cedendo il testimone a System 003, una mastodontica barriera fatta di rete ancora più avanzata.

L’efficacia straordinaria di questa nuova tecnologia è un passo significativo nella lotta per combattere l’inquinamento marino, tutto ciò senza mettere a rischio la vita degli abitanti oceanici, come i pesci e altri animali marini. La macchina Ocean Cleanup rappresenta una promessa concreta nella realizzazione di un ambizioso obiettivo: rimuovere il 90% della plastica galleggiante presente negli oceani entro il 2040.

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L’oceano, il nostro bene comune più prezioso, ha disperatamente bisogno di questo tipo di iniziative rivoluzionarie per garantire un futuro sano e sostenibile per il nostro pianeta. Il successo iniziale della tecnologia Ocean Cleanup ci offre una speranza concreta che, con il duro lavoro e la collaborazione globale, possiamo finalmente liberare i nostri mari dalla piaga della plastica e preservare la bellezza e la ricchezza della vita marina per le generazioni future.

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