Panpsichismo, tutto ha una coscienza, anche le cose intorno a noi | La visione universale di Philipp Goff

Secondo il panpsichismo, ogni cosa nell’universo, dalle rocce alle piante agli esseri umani, possiede una forma primordiale di coscienza o esperienza.

Il panorama della filosofia si anima di nuovo con il risveglio del panpsichismo, una teoria che sostiene che ogni cosa nell’universo ha una forma primordiale di coscienza. Il filosofo Philip Goff, nel suo recente libro intitolato “Galileo’s Error: Foundations for a New Science of Consciousness”, pubblicato da Rider nel 2019 e che ha avuto tanto successo, sfida i fondamenti del riduzionismo, che ha dominato il pensiero scientifico da Galileo fino a Damasio.

Contrariamente alla visione riduzionista che separa nettamente mente e materia, Goff propone una prospettiva in cui la coscienza è intrinseca alla materia stessa, senza dover ricorrere a concetti sovrannaturali. Questa teoria, sebbene antica, torna prepotentemente alla ribalta, mettendo in discussione l’approccio materialistico alla coscienza.

Chi è Philip Goff

Philip Goff è un autore britannico, filosofo idealista e professore presso l’Università di Durham, la cui ricerca si concentra sulla filosofia della mente e della coscienza. Goff ha adottato una prospettiva critica sia nei confronti del materialismo, che ritiene incoerente, sia del dualismo, che considera complesso e misterioso.

Nel corso della sua carriera accademica, Goff ha sviluppato una “terza via” che si basa su una versione del monismo idealista russelliano. Questa visione postula che la coscienza sia una caratteristica fondamentale e onnipresente del mondo fisico, con i costituenti fondamentali della realtà che possiedono forme di esperienza semplici.

La sua passione per il problema della coscienza è iniziata fin dai suoi anni di studio universitario a Leeds, quando si trovò ad affrontare il dilemma tra dualismo e materialismo. Inizialmente orientato verso il materialismo, Goff in seguito si convinse che tale visione non potesse tener conto delle qualità soggettive dell’esperienza umana.

Non potevo più negarlo. Avevo già accettato che se il materialismo fosse vero, allora sarei uno zombie. Ma sapevo di non essere uno zombie; ero un essere umano che pensa e sente. Non potevo più vivere nella negazione della mia coscienza.”

Philip Goff-Da Wikipedia

Successivamente, Goff si interessò al panpsichismo come una via alternativa per collegare materia e coscienza, riacquistando il suo interesse per la filosofia accademica. Ha completato il suo dottorato di ricerca presso l’Università di Reading sotto la supervisione di Galen Strawson, un sostenitore del panpsichismo, e ha continuato il suo lavoro post-dottorato presso il Center for Consciousness Studies presso l’Università Nazionale Australiana.

Philip Goff e il panpsichismo
Philip Goff e il panpsichismo-fuorionline.com

Ambientalista e agnostico praticante

Goff ha svolto diverse attività accademiche in varie istituzioni, incluso un periodo come professore associato di filosofia presso l’Università dell’Europa Centrale e l’Università di Birmingham, prima di diventare professore associato presso l’Università di Durham.

Ha partecipato a conferenze internazionali sulla coscienza e ha contribuito a promuovere il dibattito sulla sua teoria panpsichista. Nel 2021, insieme a Keith Frankish, ha avviato il canale YouTube “Mind Chat”, dove intervista scienziati e filosofi della coscienza.

Goff ha inoltre pubblicato numerosi articoli accademici e recensioni di libri, oltre a scrivere articoli per la stampa popolare. È anche un musicista e suona in un gruppo rock.

Oltre al suo lavoro accademico, l filosofo britannico contemporaneo si è distinto per il suo impegno politico e ambientalista, criticando il neoliberismo e sostenendo la tassazione come mezzo per affrontare le disuguaglianze sociali. Si definisce un agnostico praticante e ha esplorato diverse prospettive religiose nelle sue riflessioni filosofiche.

Il Panpsichismo nell’universo

Goff ritiene che Galileo abbia compiuto un errore fondamentale nel separare la matematica, che si occupa solo di quantità, dalla coscienza, che riguarda invece fenomeni qualitativi. Questa scelta, sebbene non un errore nel senso stretto, ha lasciato un vuoto nella spiegazione scientifica della coscienza, un vuoto che il panpsichismo cerca di colmare.

Secondo il panpsichismo, la coscienza permea tutto l’universo, anche se in forme e gradi diversi. Anche le particelle più elementari, come quark ed elettroni, avrebbero una forma primitiva di esperienza. La coscienza umana deriverebbe quindi dall’esperienza di queste componenti di base della materia.

La teoria del panpsichismo, tuttavia, non è esente da critiche. Alcuni sostengono che la coscienza non sia così misteriosa come la dipinge Goff, mentre altri sollevano dubbi sulla capacità del panpsichismo di spiegare come le micro-esperienze dei neuroni si combinino in una coscienza unitaria. Il dibattito è acceso e la soluzione sembra ancora lontana.

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In questo contesto, la filosofia svolge un ruolo chiave nell’esaminare e discutere le implicazioni della teoria panpsichista. Sebbene la coscienza stessa non sia direttamente osservabile, la sua esistenza è attestata dall’esperienza personale, e Goff sostiene che solo il panpsichismo regga a un rigoroso esame filosofico. In definitiva, il ritorno del panpsichismo nel dibattito filosofico offre nuove prospettive sulla natura della coscienza e solleva interrogativi fondamentali sulla nostra comprensione dell’universo e della nostra stessa esistenza.

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