Alfred Hitchcock, come è morto il re del Thriller, quanti film ha girato e qual è l’ultimo della sua brillante carriera

Alfred Hitchcock è immortale nel mondo del cinema. Con la sua mente brillante e la sua abilità senza pari nel creare tensione e anticipazione, Hitchcock ha trasformato il modo in cui vediamo e viviamo il cinema.

Il 29 aprile 1980, a Los Angeles, California, il mondo del cinema piangeva la perdita di uno dei suoi giganti: Alfred Hitchcock. Nato a Londra nel 1899, Hitchcock ha lasciato il segno nella storia del cinema, emergendo come uno dei più grandi maestri del Thriller.

L’ascesa di Hitchcock nel mondo del cinema iniziò nel lontano 1920, quando fece il suo ingresso come disegnatore dei titoli e delle didascalie dei film muti. Ma il destino aveva in serbo per lui qualcosa di più grande. Nel 1922, ebbe l’opportunità di dirigere il suo primo film, sostituendo un regista improvvisamente ammalato, e nel 1923 fu assunto dalla Gainsborough Pictures. Qui, Hitchcock si distinse per le sue capacità multiformi, occupandosi di una vasta gamma di compiti, dall’elaborazione dei titoli alla cura delle scenografie e al montaggio.

I grandi successi di Alfred Hitchcock

Ma è stato nel 1925 che Hitchcock ha lasciato il segno indelebile con la regia del film “Il labirinto della passione”, segnando l’inizio di una carriera destinata alla grandezza. Il suo talento ha attraversato l’Atlantico, portandolo a dirigere il suo primo film americano, “Rebecca”, nel 1940, un’opera che ha ricevuto una candidatura all’Oscar per la migliore fotografia e ha avviato un periodo di successi ininterrotti.

Da quel momento in poi, Hitchcock ha dominato il panorama cinematografico, guadagnandosi il titolo di maestro della suspense e del thriller. Capolavori come “Psyco”, “Intrigo internazionale”, “L’uomo che sapeva troppo”, “Caccia al ladro”, “Gli uccelli”, “Vertigo” e “La finestra sul cortile” sono entrati a far parte del patrimonio cinematografico mondiale, catturando l’immaginazione del pubblico con trame intricate e colpi di scena sorprendenti.

“C’è qualcosa di più importante della logica: è l’immaginazione.”

Alfred Hitchcock

Negli anni ’60 e ’70, Hitchcock ha esteso la sua influenza anche al mondo della televisione, producendo una serie di film e programmi, inclusa la celebre serie “L’ora di Hitchcock“, che ha continuato a intrattenere e spaventare il pubblico con la sua maestria narrativa.

Alfred Hitchcock com'è morto
Alfred Hitchcock com’è morto-Credit:Ig@alfredhitchcockofficial-fuorionline.com

Riconoscimenti

Le sue opere hanno guadagnato riconoscimenti e onori in tutto il mondo. Candidato agli Oscar cinque volte, Hitchcock ha portato a casa tre Golden Globe e ha partecipato tre volte ciascuno al Festival del Cinema di Venezia e al Festival di Cannes, dove le sue intuizioni innovative e geniali hanno lasciato un’impronta indelebile.

L’eredità di Alfred Hitchcock continua a ispirare generazioni di registi, che guardano ai suoi film non solo come opere d’arte intramontabili, ma anche come fonti di ispirazione e insegnamento nel campo della regia e della narrazione cinematografica.

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Gli ultimi film diretti dal maestro

Mentre il mondo del cinema commemora il quarantaquattresimo anniversario della scomparsa di questo gigante, il suo lascito vive ancora oggi, testimoniato dall’ammirazione e dalla venerazione che continua a suscitare in tutto il mondo.

Se facessi “Cenerentola”, il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.

Alfred Hitchcock

Alfred Hitchcock è morto a causa di insufficienza renale. Il penultimo film diretto da Alfred Hitchcock è stato “Frenzy” (1972), un thriller psicologico britannico. Il film è basato sul romanzo “Goodbye Piccadilly, Farewell Leicester Square” di Arthur La Bern. “Frenzy” è stato uno dei suoi ultimi lavori significativi prima del ritiro dalle grandi produzioni cinematografiche. Segue infine “Complotto di famiglia” (Family Plot) del 1976 che è stato l’ultimo film in assoluto diretto da Alfred Hitchcock. È una commedia nera che ruota attorno a un intrigo di rapimento e ricatto. Il film segna la conclusione della carriera di Hitchcock come regista cinematografico.

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