The Cure, Robert Smith diventa pittore contro il Cambiamento Climatico | La reazione dei fan

Il Cambiamento Climatico non è indifferente per i The Cure: la band britannica ha deciso di aderire ad un’iniziativa speciale.

I The Cure attraverso il loro profilo Instagram rivelano ai fan la loro sensibilità sul cambiamento climatico ed è incredibile come questa notizia sia stata accolta da molti di loro. Nato nel 1976 il gruppo britannico rock gothic post-punk ha raggiunto la notorietà tra la fine degli anni Ottanta (grazie soprattutto a pezzi mitici come Lullaby e Close to Me) e ancora oggi a distanza di 47 anni continua a riscuotere un grande successo, oltre ad essere diventato iconico nell’ambiente dark.

Proprio da quel periodo cupo dei primi anni Ottanta, caratterizzato da ritmi che evocano atmosfere oscure, di cui i pionieri sono stati Siouxsie And The Banshees e che vede anche i JoyDivision tra quelli che hanno fatto la differenza, i The Cure hanno creato la loro essenza dalla vena artistica di Robert Smith (fondatore e frontman sempre presente in tutte le formazioni nel corso dei decenni di attività), che spicca notevolmente in brani come “A Forest”, “One Hundred Years” o “Play for Today”.

The Cure contro il Cambiamento Climatico, il messaggio in un dipinto

I The Cure a luglio 2008 hanno venduto circa 28 milioni di dischi. “Standing on a Beach” del 1986 è la raccolta di successi più venduta che solo negli USA ha raggiunto più di due milioni di copie. In Italia Robert Smith & company hanno un vasto pubblico. Il loro ultimo tour ha toccato anche alcune città italiane ed è stato accolto con vero entusiasmo, con biglietti fatti furi in pochissimo tempo.

The Cure, Robert Smith Cambiamento Climatico – fuorionline.com

Gli unici che del loro genere sono rimasti, sempre fedeli a se stessi in questo nuovo millennio (Robert Smith a 64 anni suonati non rinuncia al suo rossetto rosso e ai suoi outfit neri), i The Cure portano avanti la loro anima che oggi appare più moderna che mai e “diversa” dai soliti. E anche se ormai sembrano provenire da un racconto di Tim Burton, sono presenti nella realtà più di altri e più di molti loro fan. Come dimostra il loro ultimo post condiviso su Instagram.

Il post consiste in uno scatto di Robert in primo piano che mostra la piccola tela che ha dipinto con colori scuri (come poteva essere diversamente?). “Vuoi possedere un’opera d’arte di Robert e sostenere le comunità colpite dal cambiamento climatico allo stesso tempo? – Esordisce la didascalia che accompagna lo scatto.

“Fai ora un’offerta su CUYAHOGA FALLS, 23 GIUGNO un pezzo che Robert ha creato in esclusiva per la collezione #ArtOfChange di WaterAid UK – una serie di opere d’arte a tema climatico. Il 100% del ricavato dell’asta online andrà al lavoro di WaterAid che porta alle comunità acqua pulita, servizi igienici decenti e una buona igiene – in modo che più persone possano rimanere forti contro il cambiamento climatico e trasformare la loro salute, l’istruzione e il loro sostentamento.

Continua così il post, prima di concludersi con un’incalzante incoraggiamento: “Fai la tua offerta ora su wateraid.org/aocè aperta fino alle 17 di domenica 1° ottobre. La collezione è stata creata appositamente per la British Art Fair di quest’anno e potrete vederla di persona presso la Saatchi Gallery .

WaterAid, come si legge sul sito ufficiale, è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, che ha lo scopo di rendere l’acqua pulita e servizi igienici efficienti per tutti e ovunque. Il 29 settembre 2023 l’associazione ha organizzato in collaborazione con British Art Fair, “Art of Change”, ossia un’asta segreta con cui ha presentato opere a tema climatico di artisti britannici affermati ed emergenti, per evidenziare come la crisi climatica stia colpendo le comunità più vulnerabili del mondo.

Il problema dell’acqua nel mondo, ma c’è ancora chi non ci crede

Questa straordinaria collezione a tema climatico, presentata alla Saatchi Gallery di Londra durante la British Art Fair, comprende artisti da Damien Hirst a Boy George e anche per l’appunto i The Cure. La peculiarità è che nessuna delle opere d’arte era etichettata; quindi, le persone presenti hanno agito secondo il proprio istinto artistico per effettuare l’acquisto.

The Cure-Cambiamento climatico-fuorionline.com

La raccolta ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dell’impatto devastante dei cambiamenti climatici sull’accesso all’acqua pulita da parte delle comunità più vulnerabili del mondo. Una persona su dieci nel mondo non dispone di acqua pulita vicino a casa. Con condizioni meteorologiche estreme che causano più siccità e inondazioni, sta diventando ancora più difficile per le comunità più fragili ad accedere all’acqua pulita, cosa che colpisce maggiormente le donne e le ragazze poiché l’onere della raccolta dell’acqua per la famiglia spesso ricade su di loro.

Un grande ringraziamento a tutti gli artisti, che hanno gentilmente donato tra il 50% e il 100% delle loro vendite a WaterAid, e alla Hidden Gallery che ha donato quattro pezzi speciali, contribuendo a portare acqua pulita a tutti, ovunque.” Si legge sul sito ufficiale di Water Aid. Sotto il post di Robert Smith sono arrivati tantissimi commenti, carichi di affetto per la band.

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Purtroppo, non sono mancati i negazionisti che hanno voluto dire la propria: “Cambiamento climatico, davvero? Dai gente questa è una stronzata…. ” Scrive qualcuno. Oppure: “Cambiamento climatico? Quale cambiamento climatico? Non siamo in un’era glaciale. Il mondo non è un dolce. Il tempo sembra fare la stessa cosa che fa ogni anno.” Sarà perché tra i fan della band britannica ci sono molti cinquantenni? O non è solo una questione di età anagrafica? Quello che è certo è che se Robert Smith nella musica è il massimo, lo stesso non si può dire nella pittura. Ma i fan sicuramente non si soffermano su questo dettaglio.

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