The Imitation Game, quanto è vera la storia del film di successo con Benedict Cumberbatch

Il capolavoro cinematografico “The Imitation Game” del 2014, diretto da Morten Tyldum, è un avvincente adattamento della biografia di Alan Turing, il geniale matematico e crittoanalista britannico. Il film, basato sul libro “Alan Turing: The Enigma” di Andrew Hodges, esplora la straordinaria vita e le incredibili realizzazioni di Turing durante la Seconda Guerra Mondiale.

La trama del film segue da vicino la vita del famoso matematico, interpretato in modo eccellente da Benedict Cumberbatch. Durante il periodo bellico, Turing si offre volontario per contribuire alla decifrazione dei messaggi segreti tedeschi, criptati con la temibile macchina Enigma, un dispositivo che presenta un’enorme quantità di possibili chiavi di codificazione dei messaggi. La sua proposta viene accettata, e Turing si trova a lavorare con un gruppo di brillanti matematici, nonostante il suo stile di lavoro solitario e perfezionista non sia ben accolto dai colleghi e dal capo, Hugh Alexander.

Lo sviluppo della trama

L’obiettivo degli scienziati è titanico: decifrare i messaggi criptati di Enigma, una sfida considerata impossibile data la complessità della macchina e il cambio giornaliero delle chiavi di codifica da parte dei tedeschi. Turing, diventato capo del gruppo, decide di abbandonare l’approccio convenzionale e opta per la costruzione di una seconda macchina in grado di decifrare automaticamente i messaggi.

La storia di The Imitation Game, si intensifica quando Turing organizza un test di selezione per reclutare i membri del suo team, attraverso un cruciverba pubblicato su un giornale. Tra i candidati spicca Joan Clarke, interpretata da Keira Knightley, che dimostra una straordinaria abilità nel risolvere il grattacapo. Con il sostegno del capo dell’MI6 Stewart Menzies, Turing ottiene il finanziamento per costruire la macchina che potrebbe cambiare le sorti della guerra.

La tensione aumenta quando il progetto è minacciato da Alastair Denniston, il comandante che inizialmente aveva respinto Turing. Denniston tenta di fermare il progetto accusando Turing di spionaggio e successivamente minacciando di chiudere tutto poiché la macchina non produce risultati. Tuttavia, il team riesce a ottenere un mese di proroga, dimostrando l’efficacia del loro approccio.

Una svolta cruciale avviene durante una serata in un bar, quando il team si rende conto che concentrarsi sulle ripetizioni nei messaggi potrebbe essere la chiave per decifrarli. Scoprono che molti messaggi iniziano e terminano con le stesse parole, rivelando il saluto nazista “Heil Hitler”. Questo permette loro di decifrare il primo messaggio e prevenire un attacco tedesco imminente.

Tuttavia, la vittoria ha un prezzo morale. Per mantenere segreta la decifrazione, alcune informazioni devono essere sacrificate, creando un dilemma etico che mette a dura prova ilgruppo La guerra si conclude con successo, ma il destino di Turing prende una piega tragica.

La tragica fine di Alan Turing

Diversi anni dopo la guerra, Turing viene indagato per la sua omosessualità, considerata un reato grave. Condotto a processo, viene condannato per “atti osceni” e gli viene data la scelta tra la prigione e la castrazione chimica. Turing sceglie quest’ultima per non essere separato dalla sua amata macchina. Joan, nel frattempo, scopre la verità sulla sua omosessualità e lo trova psicologicamente distrutto. Nel 1954, nonostante le sue straordinarie contribuzioni alla guerra, Turing si suicida a soli 41 anni.

The Imitation Game offre uno sguardo avvincente sulla vita del protagonista affrontando non solo le sue straordinarie realizzazioni scientifiche ma anche le sfide personali e sociali che ha dovuto affrontare. La regia di Morten Tyldum, la sceneggiatura e le straordinarie interpretazioni del cast, in particolare di Benedict Cumberbatch e Keira Knightley, fanno di “The Imitation Game” un capolavoro del cinema contemporaneo.

La verità in The Imitation Game

The Imitation Game adatta la vera storia degli sforzi di decrittazione del codice di Alan Turing durante la seconda guerra mondiale. Ma in che misura il film biografico è corretto?

The Imitation Game è un film che ha catturato l’attenzione del pubblico grazie alla sua narrazione coinvolgente e alle interpretazioni straordinarie del cast. Tuttavia, è importante notare che la pellicola si allontana dalla realtà storica in diversi punti, apportando modifiche per ottenere effetti drammatici. Sebbene il film abbia ricevuto recensioni positive e premi (Candidato a otto premi Oscar, il film si è aggiudicato quello per la miglior sceneggiatura non originale), è stato anche oggetto di critiche per la sua imprecisione storica, con solo il 42,3% del film che può essere considerato fedele alla realtà.

I punti salienti

Uno degli elementi principali modificati è la rappresentazione della personalità di Alan Turing e del suo ruolo nella decifrazione della macchina Enigma. Il film suggerisce che Turing, fosse l’unico responsabile della costruzione della macchina che sconfisse Enigma, mentre nella realtà il suo contributo si basava su tecnologie preesistenti dei polacchi, come indicato nella ricerca di Ralph Erskine. La Bombe, la macchina britannica, si basava sui principi sviluppati dai crittoanalisti polacchi Marian Rejewski, Jerzy Różycki e Henryk Zygalski fin dal 1932.

Joan Clarke viene presentata nel film come reclutata attraverso una gara di cruciverba, un elemento creato per scopi drammatici. Nella realtà, Clarke era una matematica di talento reclutata da Gordon Welchman, pari di Turing, e non attraverso un cruciverba.

Un altro punto controverso è la figura del detective Robert Nock nel 1951, che sospetta Turing di essere una spia sovietica. In realtà, non c’è alcuna evidenza storica di un detective Nock coinvolto, e Turing venne coinvolto in una vicenda criminale molto diversa.

La relazione tra Turing e Joan Clarke viene anche distorta nel film, con il fidanzamento presentato come un atto per accontentare i genitori di Turing. In realtà, il fidanzamento avvenne perché Turing apprezzava la compagnia di Clarke, e la relazione terminò per motivi diversi da quelli mostrati nella pellicola.

Il cliché del genio socialmente imbarazzante è anch’esso esagerato nella performance di Cumberbatch. Mentre Turing preferiva lavorare da solo e poteva prendere alcune questioni in senso letterale, la sua vita sociale era più sfaccettata di quanto rappresentato nel film.

Infine, il comandante Denniston, interpretato da Charles Dance, è ritratto come un direttore con una testa calda, in contrasto con il pensiero militare. La rappresentazione della tensione tra Denniston e Turing è stata criticata dai nipoti di Denniston come imprecisa, sottolineando che Denniston apprezzava gli sforzi di Turing a Bletchley Park.

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Insomma, mentre “The Imitation Game” è indubbiamente un film coinvolgente, è importante considerare che molte delle sue rappresentazioni storiche sono state modificate per scopi cinematografici. Gli spettatori dovrebbero approcciare il film con l’idea che, sebbene ispirato a una storia vera, esso ha preso alcune libertà creative per creare un’esperienza cinematografica emozionante.

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