Dire Straits, ecco perché si sciolsero. All’asta le chitarre di Mark Knopfler

I Dire Straits, maestri indiscussi della scena rock britannica, iniziano il loro cammino nel 1977 con il talento ineguagliabile di Mark Knopfler, voce e chitarra magistrale, affiancato dal fratello David Knopfler alla chitarra, John Illsley al basso e Pick Withers alla batteria. Nel corso degli anni, il loro palcoscenico vide la brillante partecipazione di musicisti come Alan Clark alle tastiere, Hal Lindes alla chitarra, Terry Williams alla batteria e Guy Fletcher anch’esso alle tastiere: un connubio unico che si adattava alle diverse esigenze interpretative.

Riconosciuti come pilastri della musica rock, i Dire Straits hanno inciso nove album, di cui tre dal vivo, superando la strabiliante cifra di 120 milioni di copie vendute, escludendo le antologie. La fine degli anni novanta segnò il declino della band, con Mark Knopfler e John Illsley come unici custodi del quartetto originario.

Poeti e romanzieri della musica

L’album Making Movies ha segnato un’epoca nella carriera dei Dire Straits. Rilasciato il 17 ottobre 1980 e prodotto da Mark Knopfler in collaborazione con Jimmy Iovine, l’album segnò una svolta stilistica e concettuale. La registrazione avvenne nell’estate precedente a New York, dove Knopfler aveva stabilito la sua base operativa.

Credit: Ig@direstraitshq

Quest’opera innovativa vide l’incontro armonioso di influenze jazz, blues, country e folk, già caratteristiche del DNA musicale dei Dire Straits, con arrangiamenti rock più complessi e brani dal respiro più ampio. L’introduzione delle tastiere, suonate da Roy Bittan della E Street Band, amplificò la ricchezza sonora.

Parallelamente, le tematiche delle canzoni subirono un’evoluzione significativa. I testi acquisirono una raffinatezza poetica, trasformandosi in brevi romanzi musicali. Un esempio tangibile di questa trasformazione è “Tunnel of Love“, brano d’apertura con un assolo di chitarra evocativo.

In un cerchio urlante di facce la vidi in piedi, nella luce
aveva un biglietto per le corse, proprio come me, era una vittima della notte
misi una mano sulla leva e dissi “lasciamo che giri”
avevo la febbre del giocatore di slot, c’era una freccia che trapassava il mio cuore e la mia anima
E la grande ruota continua a girare, i neon ardono lassù
e io sono così alto, sul mondo
vieni e fai un lento giro con me, ragazza
nel tunnel dell’amore

Altri pezzi iconici dell’album includono “Skateaway“, “Hand in Hand” e “Solid Rock”, quest’ultimo divenuto un inno imprescindibile nei concerti della band. Tuttavia, è “Romeo and Juliet” a emergere come la traccia più celebre, un inno all’amore perduto o non corrisposto, elogiato da numerosi artisti e cantautori.

Un Romeo innamorato canta per le strade una serenata
Lasciando tutti tristi con una canzone d’amore che ha scritto
Trova la luce giusta nella strada qualche passo fuori dall’ombra
Dice qualcosa come “Tu ed io, piccola, che ne dici?”

Giulietta dice “Oh, sei Romeo, per poco non mi fai venire un infarto”
Lui è sotto la finestra; lei sta cantando, “Ehilà il mio ragazzo è tornato”
Non dovresti venire qui a cantare ad alta voce in quel modo.
Comunque cosa intendi fare?

Making Movies però rappresentò anche la separazione artistica tra i fratelli Knopfler, con David che abbandonò il progetto durante le registrazioni. Hal Lindes prese il suo posto in vista dell’On Location World Tour (1980-1981), che portò i Dire Straits per la prima volta in Australia e Nuova Zelanda, consolidando la loro fama internazionale. La tournée si concluse a Lussemburgo il 6 luglio 1981, dopo 115 spettacoli.

L’arrivo di Terry Williams

Il successivo album, Love over Gold, pubblicato il 20 settembre 1982, vide Mark Knopfler assumere l’intera responsabilità della produzione artistica. L’album sperimentale, composto da soli cinque brani con lunghi passaggi strumentali, ottenne un notevole successo di pubblico. “It Never Rains” e “Telegraph Road“, con i loro oltre 14 minuti di durata, rappresentano le opere più ambiziose dell’album. “Industrial Disease” si distingue per la sua critica tagliente alla società capitalista. Curiosamente, la traccia “Private Dancer”, scartata dall’album, divenne la title track dell’album di Tina Turner del 1984, consolidandone il successo.

Il batterista Pick Withers lasciò la band poco dopo la pubblicazione di Love over Gold, sostituito da Terry Williams. Nel 1983, gli Straits pubblicarono l’EP ExtendedancEPlay, un tributo al rock and roll classico. La tournée mondiale che seguì raggiunse il Giappone, registrando un’affluenza straordinaria a Auckland, con oltre 62.000 spettatori.

Questo periodo vide anche Mark Knopfler concentrarsi su progetti paralleli, contribuendo alle colonne sonore di film come Local Hero, Cal e Comfort and Joy. La sua versatilità artistica fu ulteriormente evidenziata dalle collaborazioni con artisti del calibro di Van Morrison, Phil Everly, Philip Lynott, Bob Dylan e Aztec Camera.

Brothers in Arms, il capolavoro antimilitarista

Il film concerto Alchemy: Dire Straits Live, immortalando l’ultimo spettacolo del tour del 1983, uscì nel 1984 e confermò la straordinaria capacità dei Dire Straits di trasmettere la potenza della loro musica in ogni esibizione dal vivo. Un periodo di cambiamenti e crescita artistica che avrebbe plasmato il futuro dei Dire Straits e consolidato la loro eredità musicale.

Brothers in Arms, il capolavoro prodotto da Mark Knopfler con l’assistenza del tecnico Neil Dorfsman, fece il suo trionfale ingresso il 13 maggio 1985, sorprendendo tutti con un successo di proporzioni epiche. Trainato dalla fortuna della title track e da quattro singoli altrettanto memorabili – “So Far Away”, “Money for Nothing”, “Walk of Life” e “Your Latest Trick” – l’album superò i 30 milioni di copie, guadagnandosi un posto d’onore tra le pubblicazioni discografiche più vendute di tutti i tempi.

Ci sono tanti mondi differenti,
tanti soli diversi.
e abbiamo solo un mondo

anche se viviamo in diversi.
Ora il sole è andato all’ inferno
e la luna sta alta nel cielo
fatemi dire addio a voi.
Ogni uomo è destinato a morire
ed è scritto nelle stelle e
in ogni linea sul tuo palmo.
Siamo davvero matti a far combattere
la guerra ai nostri compagni d’ armi!

Brothers in Arms

Pur mantenendo le radici nel roots rock e evitando deviazioni commerciali, Brothers in Arms presentava sonorità tipiche degli anni ottanta e un taglio più orientato al mainstream rispetto ai precedenti lavori. Questa diversità stilistica, che spaziava dal country rock al blues, dall’hard rock al jazz, costituì un’eterogeneità senza precedenti nell’opera di Knopfler fino a quel momento.

Un aspetto notevole dell’album fu la presenza di tre potenti canzoni antimilitariste“Ride Across the River“, “The Man’s Too Strong” e la title track “Brothers in Arms” – nate in risposta al conflitto delle Falkland e all’emergere dei “signori della guerra” nei paesi del sud del mondo. In particolare, la title track, scritta dal punto di vista di un soldato ferito, divenne un inno pacifista apprezzato a livello mondiale.

Prima della creazione di Brothers in Arms, la formazione subì ulteriori cambiamenti: Hal Lindes si ritirò per dedicarsi alla composizione di colonne sonore, mentre Guy Fletcher, secondo tastierista, entrò a far parte della band. Durante le sessioni di registrazione, i Dire Straits contarono su turnisti di calibro come Jack Sonni, Tony Levin, Michael Brecker, Randy Brecker e il jazzista Omar Hakim. Sting fu chiamato a collaborare come seconda voce in “Money for Nothing”, e la sua partecipazione gli valse l’accreditamento come coautore del brano.

Brothers in Arms fu anche uno dei primi album realizzati completamente con tecnologie digitali e distribuiti su compact disc, contribuendo in modo significativo alla diffusione di questo nuovo formato.

Le collaborazioni

Nel biennio 1985-1988, Mark Knopfler ampliò la sua presenza nel panorama musicale, collaborando con vari artisti e firmando colonne sonore. I Dire Straits parteciparono al concerto per il 70º compleanno di Nelson Mandela e continuarono a sostenere cause umanitarie, mantenendo vivo il loro impegno sociale.

Tra gli anni ottanta e novanta, Mark Knopfler espresse un crescente interesse per progetti artistici meno orientati al grande pubblico, portando di conseguenza i Dire Straits in secondo piano.

Dopo la composizione della colonna sonora del film “Ultima fermata Brooklyn” nel 1989, Knopfler formò il collettivo informale alternative country chiamato The Notting Hillbillies con gli amici Steve Phillips e Brendan Croker, al quale si unì successivamente Guy Fletcher. Quest’avventura culminò nell’album in studio “Missing… Presumed Having a Good Time” nel 1990 e in una tournée nazionale, con la sorprendente partecipazione dell’agente dei Dire Straits, Ed Bicknell, nel ruolo di batterista.

I Dire Straits si sciolsero

La rinascita dei Dire Straits avvenne nel novembre del 1990, quando la band rientrò in studio dopo aver partecipato al festival di Knebworth per un concerto di beneficenza. Alle sessioni di registrazione parteciparono turnisti del calibro di Danny Cummings, Vince Gill, Manu Katché, Phil Palmer, Jeff Porcaro, Chris White e Paul Franklin. Il risultato fu l’album “On Every Street”, pubblicato il 10 settembre 1991, che, pur non replicando il successo di “Brothers in Arms” in termini di popolarità, si distinse per la sua diversità stilistica, spaziando dal country rock all’hard rock, dal blues al rockabilly.

L’attività live riprese con una lunga tournée mondiale, iniziata nel 1991 e conclusasi nel 1992 dopo 216 spettacoli. La formazione aumentò a nove membri, con l’aggiunta di Chris Whitten alla batteria, Phil Palmer alla chitarra, Danny Cummings alle percussioni, Chris White agli strumenti a fiato e Paul Franklin alla pedal steel guitar. Gli spettacoli tenuti a Nîmes e Rotterdam nel 1992 vennero immortalati nell’album dal vivo “On the Night”, pubblicato nel 1993, con tracce escluse distribuite come EP dal titolo “Encores”. Il concerto di Basilea fu trasmesso in televisione.

Al termine della tournée, i Dire Straits decisero di interrompere definitivamente l’attività. Mark Knopfler, noto per mantenere una certa distanza dalle dinamiche del music business, si concentrò su una carriera solista che gli permettesse di esplorare nuovi percorsi musicali. Nel 1995 i Dire Straits si sciolsero e nello stesso anno uscì l’album “Live at the BBC”, che offrì un’ultima rappresentazione delle prime fasi della carriera della band, contenendo registrazioni di un concerto del 1978 e una performance del 1980. Knopfler spiegò la sua scelta dicendo: “Considero i Dire Straits come un luogo meraviglioso da visitare, ma non in cui fermarsi per viverci.”

Una band rock fuori dal comune

In un’epoca dominata da correnti come il post-punk, la new wave e il soft rock, i Dire Straits si affermarono grazie a sonorità originali e subito riconoscibili, arricchite da una maestria tecnica straordinaria. Mark Knopfler, il virtuoso delle sei corde, è anche un compositore di rara sensibilità.

La band, tutt’altro che avvezza agli eccessi stereotipati delle rockstar, abbracciò un atteggiamento sobrio e modesto, resistendo al richiamo delle luci della ribalta per dedicarsi completamente alla musica senza distrazioni. Nei primi concerti, Knopfler addirittura chiedeva di non alzare troppo il volume dei diffusori, consentendo al pubblico di conversare liberamente durante lo spettacolo.

L’asta di beneficienza delle chitarre di Mark Knopfler


Dopo 28 anni dallo scioglimento dei Dire Straits Mark Knopfler, sta mettendo all’asta gran parte della sua preziosa collezione di chitarre presso la casa d’aste Christie’s a Londra, con una parte del ricavato destinata a opere di beneficenza. La mostra, attualmente in corso presso Christie’s, anticipa l’asta che si terrà il 31 gennaio 2024.

(Credit: Ig@direstraitshq)

La straordinaria collezione, composta da 122 pezzi che abbracciano l’intera carriera musicale di Knopfler, rappresenta in modo tangibile il percorso di questo musicista iconico, “istigatore e fornitore della nostra colonna sonora comune”, come sottolinea Kerry Keane, consulente specializzato di Christie’s per gli strumenti musicali.

Tra le gemme in vendita, spicca una chitarra rossa in stile Schecter Telecaster del 1983, utilizzata per registrare il successo dei Dire Straits “Walk of Life” e presente nel suo videoclip. Questo pezzo di storia musicale è stimato tra 4.000 e 6.000 sterline.

Un’altra chicca è rappresentata da una ristampa della Gibson Les Paul Standard del 1983, utilizzata per la celebre canzone “Money for Nothing”, che contiene uno degli iconici riff di chitarra di Knopfler. La stima per questa chitarra è compresa tra 6.000 e 8.000 sterline.

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Inoltre, Christie’s ha dichiarato che una versione originale della Gibson Les Paul del 1959, impiegata da Knopfler durante le sue esibizioni negli anni 2000, potrebbe raggiungere il prezzo più alto di vendita, con una stima compresa tra 300.000 e 500.000 sterline.

L’asta promette di essere un evento imperdibile per gli appassionati di musica e collezionisti, offrendo un’opportunità unica di possedere pezzi iconici legati alla straordinaria carriera di Mark Knopfler.

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