Economia circolare: l’Italia perde il primato a favore dell’Olanda | Lo dichiara Circonomia

L’economia circolare non è più un vanto dell’Italia che passa questo buon modo di gestire il consumo all’Olanda

L’Italia, una volta leader europeo nella corsa alle energie rinnovabili e nell’utilizzo efficiente delle risorse naturali, ha perso la sua medaglia d’oro in economia circolare, consegnandola all’Olanda. Questo dato emerge dal quarto rapporto Circonomia, un festival internazionale dedicato alla transizione ecologica promosso in collaborazione con Legambiente, Kyoto Club e Fondazione Symbola.

Cos’è l’economia circolare e perché è così importante

L’economia circolare è un innovativo modello di produzione e consumo che si basa su una serie di principi chiave. Questo approccio implica la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti, cercando di prolungarne il ciclo di vita il più possibile.

Economia Circolare Italia – fuorionline

Uno degli obiettivi principali dell’economia circolare è la minimizzazione dei rifiuti. Una volta che un prodotto ha esaurito la sua funzione primaria, i materiali di cui è composto vengono recuperati e reintrodotti, quando possibile, nel ciclo produttivo, generando così un ulteriore valore. Questo approccio si contrappone al tradizionale modello economico lineare, che si basa sulla seguente sequenza: “estrarre, produrre, utilizzare e gettare“. Il modello economico lineare dipende dalla disponibilità di abbondanti risorse naturali ed energia facilmente accessibili e a basso costo.

Il Parlamento europeo ha riconosciuto l’importanza dell’economia circolare e ha chiesto l’adozione di misure per contrastare l’obsolescenza programmata dei prodotti, che è una caratteristica del modello economico lineare. L’obsolescenza programmata si riferisce alla pratica di progettare prodotti in modo che diventino obsoleti o non funzionanti dopo un certo periodo di tempo, incoraggiando così il consumatore a sostituirli più spesso. Contrastare questa pratica è fondamentale per promuovere un’economia circolare in cui i prodotti siano progettati per durare più a lungo e possano essere riparati e riutilizzati, contribuendo così alla riduzione del consumo di risorse e dei rifiuti.

I benefici di questo modello economico


L’adozione dell’economia circolare comporterebbe una serie di benefici significativi per l’ambiente e la sostenibilità globale. Ecco alcuni dei principali vantaggi:

Economia Circolare Italia – fuorionline

Riduzione dell’uso delle risorse naturali: Riutilizzare e riciclare prodotti consentirebbe di sfruttare le risorse naturali in modo più efficiente, contribuendo a preservare e proteggere l’ambiente. Questo rallenterebbe la distruzione del paesaggio, degli habitat naturali e contribuirebbe a limitare la perdita di biodiversità.

Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra: Riducendo la necessità di estrarre, produrre e smaltire materie prime, l’economia circolare può contribuire in modo significativo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Ciò è particolarmente importante per affrontare il cambiamento climatico, poiché i processi industriali e l’uso dei prodotti rappresentano una quota significativa delle emissioni totali di gas serra.

Progettazione sostenibile: Progettare prodotti in modo più efficiente e sostenibile fin dalla fase di progettazione è un passo chiave per ridurre l’impatto ambientale complessivo. La maggior parte dell’impatto di un prodotto sull’ambiente è determinato durante questa fase, e quindi migliorare il design può avere un impatto significativo sulla sostenibilità.

Riduzione dei rifiuti: La promozione del riutilizzo, dell’aggiornamento e della riparazione dei prodotti contribuirebbe notevolmente a ridurre la quantità di rifiuti generati. Inoltre, l’ottimizzazione del design degli imballaggi può contribuire a ridurre la quantità di rifiuti di imballaggio, un problema sempre più rilevante.

In sintesi, l’adozione dell’economia circolare rappresenta un passo importante verso uno sviluppo più sostenibile, in grado di affrontare sfide ambientali e climatiche cruciali, oltre a promuovere un utilizzo più efficiente delle risorse e una riduzione significativa dell’impatto ambientale complessivo.

Italia, lenta con la transizione ecologica

Questa perdita di primato indica un rallentamento nella transizione ecologica nel nostro Paese. Prima dell’anno scorso, l’Italia era considerata un punto di riferimento per l’Europa in termini di adozione di energie rinnovabili e di efficiente utilizzo delle risorse naturali. Un elemento chiave di questa transizione ecologica è la gestione dei rifiuti, in cui l’Italia era in testa grazie alla partecipazione di CONOU, il consorzio degli oli minerali usati, che contribuiva al primato nazionale in termini di tasso di riciclo totale dei rifiuti.

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Questo cambiamento nella leadership sottolinea l’importanza di rafforzare gli sforzi per promuovere l’economia circolare e la sostenibilità ambientale in Italia al fine di ritornare alla posizione di guida che un tempo occupavamo in Europa.

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