Mercato della musica in mano ai bambini. Sono loro che decidono cosa si “deve” ascoltare. È stato sempre così?

Il mercato della musica è in mano ai bambini e forse mai come oggi è stato così! La musica non può mancare nella nostra vita.

Come ci arriva la musica nel nuovo Millennio

La musica è fondamentale nello sviluppo del cervello del bambino e dovrebbe essere presente fin dai primi giorni della sua vita. Quante ninna nanne cantate e sussurrate nel corso dei secoli! La prova che arriva da lontano e che in fondo non si tratta solo di supposizioni.

Mercato della musica bambini – fuorionline.com

La musica aiuta ad affinare le capacità di astrazione del bambino, le sue competenze analitiche, linguistiche e matematiche. Per non parlare del fatto che quando un bambino inizia a studiare uno strumento musicale, impara anche a concentrarsi, ad avere autocontrollo e a ad affinare l’attenzione. Ma anche a percepire l’armonia, qualunque essa sia.

Il mercato musicale ha un giro di affari abnorme, che con l’avvento di Internet si è modificato e cresciuto ancora di più, notevolmente. Nel secolo scorso c’erano i vinili, soprattutto negli anni Settanta, molti di noi hanno ascoltato musica con le musicassette negli anni Ottanta, per poi provare il Compact Disk, meglio conosciuto come CD.

Nel nuovo Millennio le persone hanno potuto usufruire magicamente della musica in maniera libera e immediata, una nuova realtà che ha trasformato le grandi industrie del settore in catalizzatori, ponendole in un mercato globale ad alta competitività. Un cambiamento radicale che ha modificato in maniera incisiva sia i consumatori, che gli artisti e le case discografiche, ponendo la fine ai negozi di musica per come li conoscevamo fino agli anni Novanta.

Il settore discografico, guadagni in crescita

Nel 2021 il settore discografico, secondo un report pubblicato dall‘IFPI, ha avuto un incremento di fatturato con una crescita del 18,5% e con ricavi che si aggirano intorno ai 25,9 miliardi di dollari. Un risultato ottenuto in parte grazie allo streaming, che per il quinto anno di fila, detiene il 65% dei ricavi totali, che includono a loro volta sia gli account non iscritti ad abbonamenti (quindi supportati dalla semplice pubblicità), sia i premium.

Mercato della musica bambini – fuorionline.com

Anche se gli abbonamenti musicali, che presentano una tariffa fissa mensile, sono aumentati rispetto al 2020 e nello specifico del 21,9%, tenendo conto dei 523 milioni di utenti globalmente. Un incidenza che è pari al 47,3% e che riflette un giro di affari intorno a 12,3 milioni di dollari.

Una struttura mirata al guadagno, così grande e complessa, in questo caso basata sulla musica, non è diversa da altre aziende che cercano di vendere il più possibile un proprio prodotto, mettendo in atto ricerche di mercato. Chi sono i maggiori fruitori della musica digitale di oggi? Sono proprio i bambini.

Il Mercato della musica è in mano ai bambini

Si sa, c’è musica e musica. I generi musicali sono tanti e diversi tra loro, così come anche i consumatori sono tanti e diversi. Quello che è certo, come ha evidenziato recentemente L’Espresso, i bambini di oggi sono ultra-connessi e fanno streaming a tutto andare.

Mercato della Musica bambini

Ciò non può passare inosservato per le aziende della musica che sempre di più, tengono conto di ciò che ascoltano i bambini dai 6 anni in su, su YouTube o altri canali online. Un’età che ha messo via già da un pezzo i ritornelli dello Zecchino D’Oro e che canticchia pezzi commerciali per gli adulti, che in Italia spaziano da quelli di Fedez a quelli di Annalisa, ma anche Dargen D’Amico, Pinguini Tattici Nucleari e altri. Sono loro che decidono, quando chiedono insistentemente i dispositivi di mamma e papà per ascoltare la musica, oltre che seguire i propri youtuber preferiti mentre giocano ai videogame.

L’esempio eclatante di quanto il mercato della musica stia sempre più diventando a misura di bambini è Mr. Rain, che a Sanremo del 2023 ha portato “Supereroi”, una hit che ha mandato in visibilio i più piccoli e chissà se la presenza dei bambini all’interno del pezzo, non abbia aiutato ancora di più il suo straordinario successo. Il biondo bresciano è l’emblema dell’andazzo di oggi all’interno del mercato della musica.

Esempi del passato

Ciò che evidenzia un’inchiesta pubblicata su l’Espresso è il fatto che la musica di oggi è sempre più infantile, sempre più ballabile, costruita su misura per i compleanni alle elementari e per gli animatori turistici nei miniclub. Insomma, gli artisti ne sono consapevoli e anche se il loro obiettivo è la conquista degli adulti, strizzano l’occhio ai più piccoli che di fatto li aiutano a fare una valanga di soldi. Poi si sa, i bambini non si stancano mai di ascoltare la canzone preferita, che la fanno girare anche mille volte al giorno: cosa che piace moltissimo alle piattaforme streaming.

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Peccato che non tutte le canzoni hanno contenuti apprezzabili: su questo aspetto alcuni artisti trascurano notevolmente ed è sicuramente una pecca di cui i genitori devono tenerne conto, anche se ormai è chiaro che la situazione sia sfuggita di mano a tutti! Rimane una domanda: in passato le case discografiche tenevano in considerazione i gusti dei bambini? Ni. Forse più quella dei teen ager (come con il rock and roll) e ciò mette in evidenza quanto si sia abbassata la soglia di età. Ci sono anche esempi in cui, in pezzi famosi per adulti, i bambini sono i protagonisti. Come non citare Another Brick in the Wall dei Pink Floyd capolavoro del 1979? Ma è ovvio che in questo caso siamo lontani anni luce da ciò a cui stiamo assistendo oggi nella musica.

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