Prevenire la marea: quali sono le spiagge italiane a rischio di inondazione

L’inondazione delle coste italiane a causa dell’innalzamento del livello del mare è un rischio concreto che va affrontato.

Il nostro pianeta sta cambiando rapidamente, e con esso, le nostre amate aree costiere sono sempre più minacciate dal rialzo del livello del mare, una diretta conseguenza del riscaldamento globale. Questo non è solo un problema lontano nel tempo; è una realtà che già oggi mette a rischio le nostre comunità marittime.

Secondo gli studi condotti dall’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam e dalla Columbia University di New York, anche un modesto aumento delle temperature globali potrebbe portare alla scomparsa di intere città costiere. Basti pensare che un incremento di soli 1,5°C potrebbe causare danni irreparabili a metropoli come Londra, Amburgo, New York, Shanghai e Tokyo. Ma il problema non riguarda solo le grandi città straniere. Anche l’Europa, per l’appunto l’Italia, è fortemente colpita, con un terzo della sua popolazione che vive entro 50 km dalla costa.

I danni cuasati dall’inondazione

Secondo la Commissione Europea, senza azioni concrete di mitigazione e adattamento, i danni causati dalle inondazioni potrebbero aumentare in modo esponenziale, passando da 1,4 miliardi di euro oggi a quasi 240 miliardi di euro entro il 2100.

In Italia, sono ben 40 le aree a rischio, secondo le analisi condotte dall’Enea. Da Trieste a Taranto, da La Spezia a Cagliari, migliaia di chilometri quadrati di preziose aree costiere sono in pericolo di essere sommerse, a meno che non adottiamo urgenti misure di protezione e adattamento.

Ma, per essere ottimisti, non tutto è perduto. Possiamo ancora agire per proteggere le nostre spiagge e le nostre comunità. È essenziale attuare politiche di mitigazione del cambiamento climatico e di adattamento delle nostre coste. Dobbiamo investire in infrastrutture adatte e pianificare in modo intelligente per proteggere le nostre aree più vulnerabili.

Come prevenire l’inondazione delle coste

Per prevenire l’inondazione delle coste e proteggere le comunità costiere, è essenziale adottare una serie di misure di mitigazione e adattamento. Ecco alcune azioni chiave:

  1. Costruzione di infrastrutture resilienti: Investire nella costruzione e nel potenziamento di dighe, barriere antinondazione, sistemi di drenaggio e altre infrastrutture che possano proteggere le aree costiere dagli eventi di marea e dalle inondazioni.
  2. Gestione del territorio: Implementare politiche di pianificazione del territorio che tengano conto del rischio di inondazione, evitando la costruzione in zone ad alto rischio e promuovendo la conservazione delle zone umide e delle barriere naturali contro le inondazioni.
  3. Ripristino degli ecosistemi costieri: Conservare e ripristinare gli ecosistemi costieri, come le mangrovie, le dune di sabbia e le paludi salmastre, che agiscono come barriere naturali contro le inondazioni e contribuiscono alla riduzione dell’erosione costiera.
  4. Monitoraggio e previsione: Implementare sistemi avanzati di monitoraggio e previsione delle maree e delle mareggiate per fornire avvisi tempestivi alle comunità e consentire loro di prendere misure preventive in caso di emergenza.
  5. Adattamento delle infrastrutture: Rivedere e adattare le infrastrutture esistenti, come strade, ponti, ferrovie e reti idriche, per renderle più resilienti agli effetti del cambiamento climatico e alle inondazioni costiere.
  6. Coinvolgimento delle comunità locali: Coinvolgere attivamente le comunità locali nelle decisioni e nelle azioni volte alla prevenzione delle inondazioni costiere, promuovendo la consapevolezza del rischio e incoraggiando la partecipazione alle attività di preparazione e di emergenza.
  7. Adozione di politiche di mitigazione del cambiamento climatico: Ridurre le emissioni di gas serra e adottare politiche di mitigazione del cambiamento climatico per limitare l’innalzamento del livello del mare e ridurre il rischio di inondazione a lungo termine.
  8. Cooperazione internazionale: Collaborare a livello internazionale per affrontare il problema delle inondazioni costiere in modo coordinato, scambiando conoscenze, esperienze e risorse per sviluppare soluzioni efficaci e sostenibili a livello globale.

Le coste italiane su cui si dovrebbe intervenire

Secondo il rapporto Spiagge 2023 di Legambiente, sono tante le aree costire in Italia a rischio inondazione:

  1. Area nord adriatica della Pianura Padano-Veneta (Friuli-Venezia Giulia – Veneto – Emilia-Romagna)
  2. Foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo
  3. Area di Lesina e di Taranto in Puglia
  4. La Spezia in Liguria, tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull’Isola d’Elba e le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana
  5. Piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio
  6. Piana del Volturno e del Sele in Campania
  7. Aree di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna
  8. Metaponto in Basilicata
  9. Granelli, Noto, Pantano Logarini e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia
  10. Gioia Tauro e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria.

LEGGI ANCHE ———————————————————————->Ocean Cleanup è entrato in azione: lo spazzino del mare ha rimosso dall’oceano tonnellate di plastica

Queste sono solo alcune delle aree individuate, con migliaia di chilometri quadrati di aree costiere a rischio di essere sommerse dal mare entro il 2100, se non vengono adottate misure di mitigazione e adattamento.

Condividi su

Lascia un commento