La sposa cadavere esiste: in Cina è tornata una macabra tradizione millenaria

Sposa cadavere, matrimoni tra fantasmi: in Cina esiste una strana tradizione che negli ultimi tempi sta attirando l’attenzione dell’Occidente.

In Cina, da tempi immemorabili, ha radici un’antica pratica chiamata mínghūn, comunemente conosciuta come “matrimonio tra fantasmi”. Questa grottesca tradizione si discosta dalle nozioni convenzionali del matrimonio poiché coinvolge due persone passate a miglior vita. Nonostante il suo divieto da molti anni, il rituale continua a persistere in alcune regioni della Cina, dando vita a un mercato nero clandestino in cui criminali vendono salme a tale scopo.

Nelle province settentrionali cinesi, come lo Shaanxi infatti, recenti casi di cronaca nera hanno attirato l’attenzione su questa pratica, in particolare a causa di alcuni omicidi perpetrati al fine di fornire cadaveri proprio per questi “matrimoni tra fantasmi”. Un uomo è stato accusato di aver ucciso due donne disabili con l’intento specifico di venderne i corpi per celebrare tali cerimonie. L’orribile scoperta, avvenuta nella vicina regione del Gansu, ha coinvolto almeno altre due persone, accusate di traffico di esseri umani e di occultamento di prove.

La sposa cadavere per un matrimnio perfetto nell’aldilà

Il ghost wedding o meglio come piacerebbe ai fan di Tim Burton, la ricerca della “sposa cadavere”è un antico rituale che coinvolge principalmente individui deceduti senza aver potuto realizzare il sogno di sposarsi. I parenti sopravvissuti sentono il dovere di esaudire questo desiderio nell’aldilà, ricorrendo ad angenzie matrimoniali e maestri di feng shui per garantire che le anime selezionate siano affini o, talvolta, viventi.

Un esempio di questa pratica è riscontrabile a Taiwan, dove i parenti di una donna nubile hanno esposto una bustina rossa contenente simboli di prosperità, attendendo che un passante la raccogliesse, determinando così il presunto sposo. Ciò accade perchè questa versione locale non esclude la possibilità per la donna di sposare un uomo vivo, anche se verrà considerata come una seconda moglie.

Simile ai matrimoni tradizionali, i ghost wedding prevedono uno scambio di doni tra le famiglie coinvolte, con l’imposizione di un prezzo per la sposa. In Cina, la cerimonia culmina con la riesumazione delle ossa della donna, trasportate poi nella tomba del nuovo marito. Sebbene questa pratica abbia una storia millenaria, è stata bandita ai tempi di Mao Zedong nel tentativo di eliminare le credenze feudali. Inizialmente sostituita da foto o statuette nelle aree rurali, la versione originale è emersa nuovamente in varie regioni cinesi, soprattutto nelle province settentrionali come Henan, Shaanxi e Shanxi.

Questa rinascita della tradizione ha portato a un aumento della domanda di cadaveri, alimentando un redditizio mercato nero. Secondo uno studio della Shanghai University, il prezzo di un cadavere è passato dai 30.000-50.000 yuan del 2012 agli attuali 100.000 yuan. Anche i cadaveri decomposti sono diventati oggetto di vendita, con un valore stimato di quasi 600 dollari. La crescente richiesta ha innescato un aumento di delitti sospetti e furti nei cimiteri, con circa trenta casi di sparizioni di cadaveri solo nella contea di Hongtong negli ultimi tre anni.

Il governo cinese vuole contrastare il fenomeno

Tre anni fa, a Dezhou, si verificò un tragico episodio che gettò una luce ancora più cupa sul fenomeno. Le ceneri di Fang, una giovane donna di 22 anni, vittima di un brutale omicidio a bastonate, perpetrato dalla propria suocera a causa della sua incapacità di rimanere incinta, divennero parte integrante di un oscuro commercio. Ciò che rende ancora più sconvolgente questa storia è che furono proprio i familiari di Fang a vendere le sue ceneri.

Per contrastare questa pratica, il governo cinese sembra essere intenzionato ad agire, soprattutto dopo un episodio particolarmente sconcertante nella contea di Guanxian, nello Shandong, dove i genitori adottivi hanno venduto i resti della loro figlia adolescente per celebrare uno yinhun. Il segretario locale ha richiesto urgentemente la fine di questa pratica, promettendo campagne di sensibilizzazione per l’eliminazione totale del ghost wedding. Negli ultimi anni, ci sono stati arresti di becchini che tentavano di vendere ceneri rubate e condanne a morte per coloro che uccidevano per ottenere corpi da vendere. La società cinese sembra ora orientata a porre fine a questa pratica a dir poco inquietante, conscia delle connessioni con crimini e violazioni gravi.

Le origini del mínghūn

Secondo Huang Jingchun, professore del College di Liberal Arts dell’Università di Shanghai, i riti legati ai matrimoni tra fantasmi risalgono ai tempi della dinastia Shang (1600-1046 a.C.). Nel suo saggio, Jingchun offre una prospettiva storica sulle origini di questa pratica, evidenziando come il primo matrimonio tra fantasmi documentato nelle Cronache dei Tre Regni sia quello di Cao Chong, il figlio defunto di 13 anni del signore della guerra Cao Cao. In questo caso, Cao Chong fu fatto sposare e poi seppellire insieme alla figlia della famiglia Zhen.

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Le celebrazioni di questi matrimoni, come descritte da Jingchun, si svolgono oggi principalmente in casa o in un tempio, con la partecipazione di un ristretto numero di parenti. Secondo il professore, le tradizioni confuciane giocano un ruolo significativo in questa pratica. Le prescrizioni confuciane stabiliscono che un giovane non sposato e senza eredi non può essere sepolto nella tomba ancestrale della famiglia, interrompendo così la trasmissione del patrimonio familiare.

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