Rebellion Defense, la caduta a picco dell’industria militare basata sull’IA. Cosa sta succedendo

Il crollo di Rebellion Defense, la start-up militare da 1 miliardo di dollari una volta osannata nella Silicon Valley, è il drammatico esempio delle sfide che le aziende emergenti nel settore della difesa possono incontrare. E se per alcuni puà sembrare una sconfitta per altri può apparire come un sollievo. Questo è sicuro. Lanciata nel 2019, l’azienda ha rapidamente attirato l’attenzione grazie a un importante contratto militare in prospettiva, sostenendo di poter trasformare la guerra attraverso l’utilizzo sofisticato dell’intelligenza artificiale (IA).

La società, guidata dal CEO Chris Lynch, un ex imprenditore tecnologico diventato dirigente del Pentagono, ha sviluppato un prodotto chiave denominato “TTA” (Tactical Threat Awareness), un sistema basato sull’IA progettato per prendere decisioni sul campo di battaglia. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo e la promessa di un nuovo round di finanziamenti, la svolta attesa non è mai arrivata. Nel marzo di quest’anno, Lynch ha annunciato ai dipendenti che l’industria militare aveva perso l’importante contratto con il Dipartimento della Difesa, provocando il licenziamento di circa 90 dipendenti il mese successivo.

Situazione finanziaria in bilico

Il contraccolpo è stato significativo per un’azienda che, nonostante la sua rapida ascesa e i finanziamenti cospicui da parte di investitori di alto profilo come l’ex CEO di Google Eric Schmidt, ha mostrato segni di fragilità nella gestione delle aspettative finanziarie. Lynch aveva proiettato prospettive rosee per il 2023, indicando valori contrattuali che variavano da 50 a quasi 100 milioni di dollari, ma come si legge su Forbes pare che la cifra reale si avvicinasse a soli 20 milioni di dollari.

La situazione finanziaria di Rebellion Defense è ulteriormente complicata dall’incapacità dell’azienda di tradurre i grandi investimenti in contratti significativi. Nonostante la spesa di 430.000 dollari per influenzare il governo federale nelle questioni legate all’IA, i dati degli appalti pubblici mostrano entrate relativamente basse: 7,2 milioni di dollari nel corso di quest’anno, in aumento rispetto ai 6,2 milioni del 2022. La società ha mantenuto un profilo basso riguardo alla portata esatta dei suoi accordi governativi.

La leadership dell’azienda ha insistito sul fatto che la mancata assegnazione del contratto rappresenta una sfida comune per le start-up nel settore della difesa. Tuttavia, le interviste con ex dipendenti e consulenti dell’azienda suggeriscono che la retorica positiva dell’attività potrebbe aver dipeso più dalle ambizioni che dalla realtà dei successi ottenuti.

La storia di Rebellion Defense

La storia di Rebellion Defense solleva domande sulle sue origini e il suo rapido successo. Fondata nel 2019 da Lynch e Nicole Camarillo, la società si è distinta come una delle aziende tecnologiche di difesa più all’avanguardia, con il supporto di luminari come Schmidt e il defunto ex segretario alla Difesa Ash Carter. Tuttavia, dietro la facciata di successo, la società sembrava lottare per consolidare una presenza significativa sul mercato.

Le operazioni nel Regno Unito sono state oggetto di controversie interne, con il team di leadership statunitense che riteneva che esse potessero costituire una distrazione dai potenziali guadagni con il Pentagono. Alla fine del 2022, Oliver Lewis, Bob Daigle e Alex Burton hanno concepito una nuova società per preservare la missione nel Regno Unito, ma il consiglio ha respinto i loro sforzi, portando alla partenza di Lewis nel novembre 2022 e al licenziamento di metà del personale londinese.

Rebellion Defense sembra aver sofferto di aspettative finanziarie gonfiate, di una strategia di acquisizione inefficace e di una mancata traduzione degli investimenti in contratti governativi sostanziali. Il nuovo CEO, Ben FitzGerald, è stato introdotto nel tentativo di risollevare la società, dichiarando di affrontare “sfide gestionali” e “sfide di acquisizione”.

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Lynch, da parte sua, sembra intenzionato a rimanere nello spazio della difesa, anche se non è chiaro come il veterano fondatore intenda reinventarsi. “Per quanto mi riguarda, sono concentrato su ciò che verrà dopo e su come i nostri militari utilizzano la tecnologia per sconfiggere gli avversari oggi e domani”, ha detto a Forbes. “Non riesco a pensare a niente di più importante.” Se lo dice lui..

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