Teleriscaldamento, presente in 26 progetti nel nuovo decreto varato dal Ministero dell’Ambiente

Il teleriscaldamento rientra nella nuova mossa governativa in termini di Ambiente. In cosa consiste questo sistema energetico

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha varato un decreto volta a catalizzare ulteriori progressi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso l’implementazione di 26 nuovi progetti. Questi progetti, del valore complessivo di circa 67 milioni di euro, si inseriscono nella cornice della misura PNRR denominata “Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento”.

Queste iniziative si uniscono ai 14 progetti già in corso di realizzazione, finanziati con circa 94 milioni di euro dalle risorse del PNRR. Nel complesso, si contano 54 progetti incentivati, con un investimento totale che si attesta intorno a 258 milioni di euro. Questa cifra comprende anche i 97 milioni di euro destinati a sostenere la concretizzazione di ulteriori 14 progetti di teleriscaldamento efficiente, conformemente a quanto stabilito dal Decreto Legislativo Energia emanato l’8 dicembre scorso.

L’impegno del Mase

Il Ministro Pichetto ha sottolineato l’importanza di questo decreto, affermando: “La pubblicazione di questo decreto conferma l’impegno del MASE per la promozione del teleriscaldamento efficiente quale importante tecnologia per decarbonizzare e per ridurre le emissioni in atmosfera nelle nostre città, soprattutto nel Nord del Paese. Andiamo avanti in questa direzione senza fare nessun passo indietro sugli obiettivi climatici”.

Questi progetti non solo rappresentano un impegno tangibile per l’adozione di tecnologie avanzate, ma anche una chiara dichiarazione di intenti nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni. Il teleriscaldamento efficiente emerge come una soluzione strategica per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, contribuendo significativamente alla decarbonizzazione e migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane.

Cos’è il teleriscaldamento

Il teleriscaldamento, sistema di unità di riscaldamento a distanza attraverso una rete di condutture, ha guadagnato sempre più popolarità in Italia grazie ai suoi molteplici vantaggi, nonché a realizzazioni innovative che hanno dimostrato la sua efficienza e sostenibilità.

Questo sistema, basato su una rete di condotte che trasportano il calore generato da grandi impianti di cogenerazione, rappresenterebbe una soluzione alternativa alla tradizionale caldaia. La sua adozione comporta l’eliminazione delle caldaie individuali sostituite da scambiatori termici, responsabili di trasferire il calore prelevato dalla rete all’impianto di distribuzione interno degli edifici. Tuttavia, è importante notare che il teleriscaldamento non fornisce acqua calda per uso igienico-sanitario.

Il cuore di questo sistema è costituito dalle centrali di cogenerazione o teleriscaldamento, che producono calore ed energia elettrica. L’acqua, agente termico principale, viene riscaldata in queste centrali e poi distribuita attraverso una rete di condotte verso le unità abitative. Il calore viene scambiato tra l’acqua calda proveniente dalla centrale e quella dei singoli edifici attraverso scambiatori di calore installati presso le strutture.

Vantaggi e svantaggi

Questo approccio al riscaldamento offre diversi vantaggi, tra cui un minore impatto ambientale rispetto ai tradizionali metodi di riscaldamento a caldaia singola. Le centrali possono utilizzare una varietà di combustibili, riducendo così gli sprechi energetici e garantendo livelli di inquinamento estremamente contenuti.

Un aspetto chiave della progettazione di un impianto di teleriscaldamento è l’identificazione dell’area da servire e l’analisi delle esigenze energetiche. La centrale viene quindi dimensionata in base a queste informazioni, e si procede con la progettazione della rete di condutture e degli scambiatori di calore. Questo processo richiede un’attenta valutazione economica, finanziaria ed ambientale, ma se realizzato correttamente, il sistema può offrire un riscaldamento economicamente conveniente e rispettoso dell’ambiente.

Tra i vantaggi del teleriscaldamento, spiccano il minore impatto ambientale, la riduzione della dipendenza energetica grazie alla flessibilità nella scelta del combustibile, l’efficienza energetica e il miglior comfort abitativo grazie all’uso di un impianto ad acqua.

Tuttavia, è importante considerare anche gli svantaggi di questo sistema, come i costi elevati di realizzazione e manutenzione, i lunghi tempi per il ritorno dell’investimento e la sua idoneità solo per contesti urbani di grandi dimensioni.

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Esempi già presenti in Italia

In Italia, il teleriscaldamento ha conosciuto una diffusione significativa, con città come Brescia, Torino e Milano che hanno adottato questo sistema. Torino, in particolare, ha sviluppato un impianto di teleriscaldamento di cogenerazione, dimostrando l’impegno verso una pianificazione urbana sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi dell’UE per il clima.

Un esempio innovativo è rappresentato dalla Lombardia, che ha introdotto il primo impianto di teleriscaldamento solare a Varese. Questa realizzazione, integrando il solare termico in una rete di riscaldamento, evidenzia il continuo impegno verso soluzioni energetiche sostenibili, riducendo le emissioni di CO2 e promuovendo il risparmio energetico.

Il teleriscaldamento potrebbe rappresnetare una soluzione avanzata e sostenibile per il riscaldamento urbano in Italia? Con il nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente si avvia verso una potenziale di crescita significativa nei prossimi anni.

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