A Napoli una mostra sull’Africa: quando il Mediterraneo unisce e non divide

Il Mediterraneo è il protagonista, la porta d’accesso per coloro che fuggono da varie difficoltà. A Napoli è stata da poco inaugurata una mostra che unisce l’Africa e l’Occidente in un abbraccio visivo che emana storia, arte e libertà.

“L’Africa & Napoli: identità, memorie e contemporaneità” al Maschio Angioino, si erge come emblema di un Mediterraneo che è sia mare d’accoglienza che di respingimento per coloro che fuggono da guerre, fame, violenze e diritti negati.

Un legame antico con il continente africano attraverso il Mediterraneo

Un scultura surreale, quella Mario Ciaramella, è l’apripista di una straordinaria esposizione curata da Alessandro Romanini, ideata e prodotta da Andrea Aragosa per Black Art. “L’Africa & Napoli” non è solo un’esplorazione artistica, ma un tentativo di riflettere sui temi del “Cultural Heritage in the 21st Century” dell’Unesco, promuovendo al contempo l’integrazione culturale e sociale di Napoli nel contesto internazionale. Il frammento del “Discorso sul colonialismo” di Aimé Césaire, datato 1950, arricchisce ulteriormente il significato di Ciaramella, evidenziando la connessione tra l’arte e le questioni sociali.

Napoli, scelta come sede di questa mostra, rivela un legame antico con il continente africano. La città, che si presenta come “porta del Mediterraneo”, ha una lunga storia di interazioni con diverse civiltà, di apertura, di accoglienza di connessioni. La presenza di una comunità africana integrata nella società napoletana, con la Società Africana d’Italia (SAI) e il suo museo, aggiunge ulteriori strati di significato a questa esposizione.

Memoria identitaria

Il percorso espositivo offre uno sguardo approfondito sulla cultura africana attraverso 186 opere di artisti provenienti da gallerie, musei e collezioni private. Questa straordinaria raccolta mette in dialogo manufatti antichi con opere contemporanee, creando un ponte visivo tra la cultura africana e quella occidentale.

La mostra non è solo un’occasione per esplorare l’arte africana nel contesto contemporaneo, ma si propone anche di riscoprire la storia di Napoli come punto chiave nel dibattito sul colonialismo. La città ha ospitato eventi significativi, come la Seconda Mostra Internazionale d’Arte Coloniale nel 1934, anticipando la Triennale d’Oltremare del 1940. Il sindaco Gaetano Manfredi sottolinea l’importanza di preservare la memoria identitaria, citando la storia dei diecimila bambini arrivati a Napoli nel ’39 per rappresentare le colonie italiane.

Opere iconiche a Napoli

Attraverso opere come gli abiti cerimoniali del Benin, la ricostruzione di un altare vodu e le installazioni fotografiche di Assunta Saulle al cimitero delle Fontanelle, la mostra offre una panoramica delle tradizioni e delle culture africane. Elementi come le figure antropomorfe di Dominique Zinkpè e le lamiere pubblicitarie riassemblate di Camille Tete Azankpo si fondono in un’esperienza artistica che unisce passato e presente.

Il percorso espositivo culmina con opere iconiche, come la fotografia di Man Ray, “Noire et blanche”, che segna l’inizio della fusione tra arte europea e africana. Opere come “The Throne of Poor Actor” di Goncalo Mabunda, realizzato con rottami e armi di guerra dismesse, e la “pietà nera” di Ernest Pignon-Ernest, conferiscono all’esposizione una profondità emozionale e sociale.

La cultura africana e la società napoletana

La musica di Enzo Avitabile, insieme al griot maliano Baba Sissoko, aggiunge un’ulteriore dimensione sensoriale, portando la musica africana nella chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli. Questo evento, inserito nel contesto del quartiere periferico di Napoli, sottolinea la volontà di avvicinare la cultura africana a tutti i livelli della società napoletana.

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“L’Africa & Napoli” non è solo una mostra d’arte, ma un viaggio attraverso la storia, la cultura e la contemporaneità. Napoli, con la sua lunga relazione con l’Africa, si erge come luogo di incontro e dialogo tra due mondi, offrendo una visione ricca e articolata della connessione tra i due continenti.

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