Accettura, fotografia di viaggio di Vito Servanel

Alla scoperta di Accettura: con questo reportage di Vito Servanel diamo il via alla rubrica dedicata alla Fotagrafia di viaggio che apre le porte a vari aspetti della fotografia, come quella paesaggistica. Alla quale si aggiungono la cultura del luogo, i suoi costumi, la sua storia.

Ci introduciamo nell’entroterra lucano, ad Accettura, un piccolo paesino in provincia di Matera dove ha sede il Parco di Gallipoli, con le sue stupende Dolomiti, dove i colori intensi del primo pomeriggio rendono questi luoghi incantati. Ogni anno qui si svolge Il Maggio di Accettura: si tratta di un rito antichissimo, chiamato anche il matrimonio degli alberi. Lo mettono in pratica sia giovani che anziani, i quali per l’occasione vivono un ‘intera giornata in mezzo alla natura.

Accettura è un paesino circondato da 5 monti: Manche, Gallipoli, Montepiano, Vallefredda e Tempacortaglie. Confina a Nord con i comuni di Calciano e Campomaggiore, ad Est con Oliveto Lucano e Sam Mauro Forte, a Sud con Corigliano e Stigliano e ad Ovest con Pietrapertosa. Fa parte della Comunità Montana Collina Materana.

Accettura, dove il tempo si è fermato

Il piccolo borgo si presenta ai miei occhi come uno scorcio ottocentesco. La sua storia risale però a tempi molto più lontani, quelli della Magna Grecia. Si dice che ha 1.638 abitanti, anche se i residenti mi confermano che sono molto meno. I giovani per studiare vanno a Matera o a Potenza, i figli dei più anziani, anche loro, per lavorare si spostano nelle città vicine. Ma tanti sono quelli emigrati all’estero.

Alla festa, di cui vi racconterò, c’era un gruppo di emigrati accetturesi, provenienti da Nottingham. Nel paese però non mancano le comodità, vi sono varie botteghe che resistono, rimanendo aperte. Troviamo tabaccherie, fruttivendoli, gioiellerie, alimentari, negozi di abbigliamento, bar, trattorie e anche un Hotel. Le macellerie con le loro carni locali, effettuano anche il servizio rosticceria, alcuni solo per la durata dell’evento.

Il rito arboreo centenario

Ma entriamo nei dettagli di questo meraviglioso paese della Basilicata. Durante il viaggio da Matera ad Accettura in autobus, ho attraversato vecchi borghi e anche il parco di Gallipoli. Dal finestrino ho osservato i bellissimi esemplari di volatili, come il Nibbio Reale, la Poiana, il Gheppio e il Falco Pellegrino. La grande foresta è cosparsa da svariate specie arboree compresi cerri ad alto fusto.

Arrivato ad Accettura, scendendo nella piazza principale, ho notato subito l’anfiteatro, il luogo dove si effettuerà il rito arboreo. A questo punto gli occhi hanno iniziato a distrarsi dalle varie immagini desiderose di attenzione: dalle illuminazioni, che mi portano alla mia infanzia fino ai murales sulla facciata del comune.

L’autore è Constantin Udroiu ed è stato restaurato nel 2022, dopo 50 anni, durante i quali era stato lasciato in stato di abbandono. Rappresenta, in uno stile vignettistico tipicamente degli anni Settanta, la festa del maggio: noto subito l’abbigliamento di quei tempi con i pantaloni a zampa d’elefante, il taglio dei capelli, ma quello che più mi attrae è l’immagine a sinistra della giovane con una figura che le tocca la testa. Mi ha fatto pensare a qualcosa di spirituale.

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Costantin era un pittore intellettuale romeno che soggiornò ad Accettura e ricambiò l’ospitalità dipingendo la facciata del Municipio. Era il 1976.

Mi inserisco lungo il percorso, all’interno dei vicoli che si inerpicano sulla collina…..è giunta sera: ce ne sarebbe ancora da parlare, di cose da vedere. Ma vi lasciamo con queste singolari immagini e vi annunciamo che nel prossimo articolo entreremo nel clou della storica festa di Accettura con l’ intervista ad Antonello, uno degli organizzatori dell’evento che fa parte del comitato e al parroco Don Giuseppe Filardi. Ci saranno anche alcuni racconti di alcuni residenti e dei partecipanti all’ evento.

Testo e foto di Vito Servanel
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