Crisi idrica, quali regioni saranno colpite nel prossimo futuro

La crisi idrica si palesa sempre di più, non solo all’estero ma anche in Italia. La Sicilia e la Sardegna sono tra quelle più colpite

L’Italia, negli ultimi giorni, si trova a fronteggiare una situazione climatica estrema, divisa tra gelo e siccità, con particolare attenzione alle isole, in cui la mancanza d’acqua ha raggiunto livelli allarmanti. Le regioni della Sicilia e della Sardegna, in particolare, stanno affrontando un’emergenza siccità che ha portato alla richiesta dello stato di calamità in Sardegna, considerando le gravi ripercussioni sul sistema agropastorale isolano e i potenziali rischi per il sistema irriguo nei mesi a venire.

La Coldiretti, attraverso il suo monitoraggio sul clima, ha evidenziato un andamento climatico anomalo all’inizio di quest’anno, dopo un 2023 che è stato classificato come l’anno più caldo mai registrato in Italia. La temperatura media è risultata superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo i dati forniti da Isac Cnr. Tale anomalia ha contribuito a una situazione meteorologica critica, con le precipitazioni in Sicilia che sono risultate le più scarse degli ultimi cento anni nel secondo semestre del 2023.

Livelli di emergenza rossa

Il repentino arrivo del grande freddo lungo la Penisola sta colpendo le coltivazioni invernali, mettendo a rischio coltivazioni cruciali come cavoli, verze, cicorie e broccoli. La discesa delle temperature rischia anche di danneggiare fiori e gemme di piante e alberi, con effetti pesanti che potrebbero manifestarsi nei prossimi raccolti. Un ulteriore motivo di preoccupazione è rappresentato dal significativo aumento dei costi per il riscaldamento delle serre, utilizzate per la coltivazione di ortaggi e fiori.

Nonostante le recenti piogge, la situazione idrica in alcune zone della Sardegna rimane critica. A gennaio, diverse aree dell’isola già affrontano una crisi idrica, con invasi regionali che hanno raggiunto livelli di emergenza rossa nei comprensori di Sardegna Nord Occidentale, Alto Cixerri, Posada ed Ogliastra. La richiesta d’acqua superiore al consueto ha portato a una drastica riduzione di oltre 14 milioni di metri cubi nella disponibilità idrica solo nel mese di dicembre. Attualmente, mancano circa 380 milioni di metri cubi rispetto alla media degli anni recenti.

Siccità e maltempo

Anche in Sicilia, nonostante le precipitazioni, la crisi idrica persiste. Le riserve idriche negli invasi al primo dicembre erano inferiori di ben 45,6 milioni di metri cubi rispetto all’anno precedente, con una carenza attuale di circa 54 milioni di metri cubi rispetto alle medie più recenti. La situazione critica ha già portato al razionamento dell’acqua, con gravi conseguenze per l’agricoltura.

La Coldiretti sottolinea come l’agricoltura sia l’attività economica più colpita dai cambiamenti climatici, con danni provocati dalla siccità e dal maltempo che nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro. La necessità di affrontare e adattarsi a queste sfide climatiche diventa sempre più urgente, richiedendo azioni coordinate e soluzioni sostenibili per proteggere il settore agricolo e garantire la sicurezza alimentare e fronteggiare la crisi idrica.

Crisi idrica, i dati preoccuppanti a livello mondiale

L’acqua sulla Terra è un bene prezioso, e sebbene la quantità totale sia stabile grazie al ciclo idrologico, la sua disponibilità per uso potabile è minacciata da crescenti consumi, produzione di energia e utilizzo nell’agricoltura. Il pianeta ha un totale di un miliardo e 386 milioni di chilometri cubi d’acqua, ma le riserve di acqua potabile stanno diminuendo in modo significativo in molte parti del mondo.

La situazione globale dell’acqua è motivo di preoccupazione. Numerosi studi evidenziano che i dati sulla disponibilità dell’acqua non sono incoraggianti e il World Resource Institute proietta che la riduzione dell’acqua potabile avrà un impatto significativo entro il 2040. Questo futuro prossimo vedrà ben 33 Paesi del mondo affrontare condizioni di criticità idrica estrema.

Tra questi paesi in difficoltà a causa della crisi idrica figurano nazioni come Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Nord Africa, Palestina, Qatar e Singapore. Queste regioni, già ora, stanno sperimentando una diminuzione critica delle riserve d’acqua potabile, e la situazione è destinata a peggiorare se non vengono adottate misure concrete per gestire la domanda e preservare le risorse idriche. Le aree più interessate saranno anche quelle settentrionali del Mediterraneo.

Bisogna agire

L’aumento dei consumi, la crescente produzione di energia e le pratiche agricole intensive sono tra i principali responsabili della diminuzione delle riserve di acqua potabile. La crescente urbanizzazione e l’industrializzazione stanno aumentando la richiesta di acqua per uso domestico, industriale ed energetico, mentre l’agricoltura intensiva spesso utilizza grandi quantità di acqua per l’irrigazione, portando così ad una crisi idrica impressionante.

La riduzione dell’acqua potabile non rappresenta solo una minaccia per la salute umana, ma anche per gli ecosistemi, la biodiversità e la stabilità economica. La scarsità d’acqua può portare a conflitti tra le nazioni, poiché la competizione per risorse idriche diventa sempre più accesa.

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È necessario adottare strategie di gestione sostenibile dell’acqua a livello globale, nazionale e locale. Investire in tecnologie avanzate per il trattamento delle acque reflue, promuovere pratiche agricole più efficienti dal punto di vista idrico e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione dell’acqua sono solo alcune delle azioni che possono contribuire a preservare questa risorsa essenziale per il nostro pianeta.

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