Ice-Memory studierà il cambiamento climatico sul Monte Rosa: il progetto raccoglierà due carote di ghiaccio

Ice-Memory ha scelto il Monte Rosa per una missione importante, basata sulla memoria dei ghiacciai, che avrà una seconda fase in Antartide. L’iniziativa dalla portata straordinaria sarà presentata sabato 14 ottobre al Forte di Bard.

L’ambizioso progetto internazionale Ice-Memory, coordinato dall‘Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e in stretta collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, è entrato in una nuova fase di esplorazione. Il suo obiettivo è la raccolta di due “carote” di ghiaccio, ognuna delle quali lunga tra i 100 e i 120 metri. Questa iniziativa mira a studiare l’evoluzione del clima negli ultimi 150-200 anni, gettando luce sulla storia della Terra attraverso il congelato reso prezioso.

La criosfera mondiale, costituita da aree ghiacciate come ghiacciai e calotte polari, è incredibilmente sensibile alle variazioni climatiche. Proprio per questo motivo i ghiacciai sono spesso definiti le “sentinelle dei cambiamenti climatici” poiché rispondono in modo molto rapido alle fluttuazioni nell’ambiente circostante. Possono essere considerati un “termometro” per misurare lo stato del clima globale, poiché riflettono direttamente le condizioni in cui si trovano.

Il riscaldamento climatico è oggi

L’attuale fenomeno del riscaldamento climatico sta avendo un impatto diretto e devastante sulla salute dei ghiacci. Interi sistemi glaciali stanno subendo un progressivo scioglimento e disgregazione, mentre alcuni di essi sono ormai scomparsi. La perdita di queste masse di ghiaccio è una testimonianza vivente delle sfide che il nostro pianeta sta affrontando a causa del cambiamento climatico.

Ice-Memory-Monte Rosa-fuorionline.com

In relazione alle attuali condizioni climatiche, gli scienziati stanno prospettando una triste previsione: gran parte dei ghiacciai delle Alpi situati al di sotto dei 3600 metri di altitudine potrebbe scomparire entro il 2100. Questo fenomeno rappresenterebbe un danno enorme per le risorse idriche regionali, con conseguenze ambientali ben note. Inoltre, le informazioni preziose immagazzinate nei depositi di ghiaccio vengono letteralmente dilavate e perdute sin dalle prime fasi di fusione dei ghiacciai. È come se un’opera d’arte, una splendida poesia scritta nei secoli, venisse disintegrata sotto l’effetto di un bicchiere d’acqua.

Tuttavia, proprio dalla consapevolezza di questa perdita inestimabile di dati e conoscenze deriva l’importanza cruciale del progetto Ice Memory. Questo ambizioso sforzo internazionale mira a preservare e catturare queste preziose testimonianze del passato. Le carote di ghiaccio raccolte durante le spedizioni Ice Memory diventano dei veri e propri archivi storici, permettendo alle generazioni future di accedere a informazioni vitali sulla storia climatica e ambientale del nostro pianeta.

Pronti a raccogliere le carote di ghiaccio

La spedizione, iniziata recentemente sul colle del Lys, situato sul Monte Rosa, è un’impresa senza precedenti. I ricercatori si sfideranno a un’altezza di 4.155 metri, dove le condizioni climatiche sono estreme e l’aria è sottile. Ma questa avventura è fondamentale per lo studio del cambiamento climatico e delle testimonianze nascoste nelle profondità del ghiaccio.

Una delle due “carote” di ghiaccio sarà destinata a una conservazione a lungo termine in una grotta di neve dedicata presso la stazione franco-italiana Concordia, situata in Antartide. Questa preziosa registrazione del passato verrà mantenuta a temperature di meno 50 gradi Celsius, garantendo la sua integrità per le future generazioni di scienziati. Questo archivio congelato, oltre a preservare preziosi dati climatici, racconterà la storia e l’evoluzione del nostro pianeta nel corso dei secoli.

La seconda “carota” di ghiaccio sarà invece soggetta a un’analisi dettagliata presso i laboratori dell’Università Ca’ Foscari. Gli scienziati sperano che l’analisi di questa carota fornisca informazioni cruciali sul passato climatico e contribuisca a gettare nuova luce sulla comprensione del nostro futuro.

Oltre ai ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Cnr e dell’Università Ca’ Foscari, la spedizione coinvolgerà anche esperti dell‘Istituto di fisiologia clinica del Cnr. Questi ricercatori hanno proposto un’innovativa valutazione con parametri fisiologici semplici e la misurazione di alcuni “biomarkers” per monitorare la salute e il benessere degli scienziati in quota durante il periodo di permanenza al colle del Lys.

Ice-Memory dal Monte Rosa fino all’Antartide

Il benessere dei partecipanti verrà attentamente monitorato in diverse fasi della spedizione, compresi i giorni precedenti alla salita in quota, durante il periodo di acclimatamento al rifugio Gnifetti situato a 3.650 metri, al momento dell’arrivo al Colle del Lys, durante la prima settimana trascorsa a quota elevata, al ritorno a Gressoney e anche una settimana dopo il ritorno a casa. Questi dati forniranno preziose informazioni sulla fisiologia umana a quote elevate e saranno fondamentali per garantire la sicurezza e il benessere degli scienziati coinvolti in questa missione.

Ice-Memory-Monte Rosa-fuorionline.com

Questa spedizione rappresenta una collaborazione straordinaria tra istituzioni scientifiche e offre l’opportunità di fare un passo avanti nell’acquisizione di dati cruciali sul cambiamento climatico e sulla storia del nostro pianeta. Le carote di ghiaccio raccolte rappresentano una finestra nel passato remoto e offrono preziose risposte alle sfide climatiche del futuro.

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Si parlerà di tutto questo in una conferenza al Forte di Bard sabato 14 ottobre, alle ore 15.00, aperta al pubblico, con i rappresentanti degli enti di ricerca italiani – la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, il Prorettore vicario dell’Università Ca’ Foscari Venezia Antonio Marcomini e il Presidente dell’Ingv Carlo Doglioni – assieme al Direttore del Cnr-Isp Carlo Barbante e i rappresentanti della Fondazione Ice-Memory

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