Karma Police, cosa vuol dire il celebre pezzo dei Radiohead uscito nel 1997

Karma Police, il famoso pezzo dei Radiohead cela un retroscena inimmaginabile per la potenza e le caratteristiche che lo accompagnano.

Il concetto di “karma” ha origini nelle tradizioni spirituali dell’India, in particolare nell’induismo, nel buddhismo e nel giainismo. Il termine “karma” deriva dal sanscrito e significa “azione” o “atto”. In generale, il karma si riferisce alla legge della causa-effetto, secondo la quale le azioni di una persona influenzano la sua sorte o il suo destino.

E i Radiohead, la band rock alternativa inglese formatasi a Abingdon, Oxfordshire, nel 1985, grazie al karma (evidentemente) hanno creato una canzone che è un capolavoro, che li ha portati all’apice del successo e che ha stregato un’intera generazione, quella che si stava avvicinando alle porte del nuovo Millennio. Un pezzo che ancora oggi, dopo 25 anni, trascina con sé una sorta di misticismo e di mistero. Che trascina con i suoi suoni distorti, cantilenato come un mantra, una formula magica che ipnotizza: Karma police, polizia del karma.

Le diverse tradizioni spirituali

Il karma si basa sull’idea che ogni azione, buona o cattiva, genera conseguenze che possono manifestarsi nella vita presente o in vite future. Le azioni positive porterebbero a esperienze positive, mentre le azioni negative porterebbero a esperienze negative. Questo concetto è legato anche al ciclo del samsara, la ruota delle rinascite, che si ritiene coinvolga l’anima in cicli di nascita, morte e rinascita fino a quando il karma accumulato viene bilanciato.

Va detto che la comprensione del karma può variare tra le diverse tradizioni spirituali che lo incorporano. Mentre l’induismo e il buddhismo condividono il concetto di karma, hanno interpretazioni leggermente diverse e attribuiscono significati diversi alle sue implicazioni. Quello che è certo è che i Radiohead nella loro canzone hanno affidato al Karma una serie di richieste, anzi a qualcosa che faccia il suo lavoro: la polizia del karma.

Gli esordi dei Radiohead

Nel pittoresco Oxfordshire, nel 1985, cinque giovani talentuosi musicisti si unirono per dare vita a quello che sarebbe diventato uno dei gruppi rock alternativi più influenti e innovativi del mondo: i Radiohead. Inizialmente conosciuti come On a Friday, fino al 1992, quando decisero di cambiare il loro nome.

La formazione originale, composta da Thom Yorke, Jonny Greenwood, Ed O’Brien, Colin Greenwood e Philip Selway, ha dato il via ad un’eccezionale sinergia musicale che ha resistito alla prova del tempo. Thom Yorke, con la sua voce penetrante, chitarra e pianoforte, è il cuore pulsante del gruppo. Jonny Greenwood, il virtuoso chitarrista e polistrumentista, aggiunge strati sonori unici con tastiere, sintetizzatori e l’inconfondibile Onde Martenot. Ed O’Brien porta la sua abilità alla chitarra e alle percussioni, arricchendo ulteriormente il suono distintivo dei Radiohead. Colin Greenwood, al basso e ai sintetizzatori, e Philip Selway, alla batteria e alle percussioni, completano il quadro, creando un’unità sonora che sfida i confini del rock.

Il debutto ufficiale dei Radiohead avvenne nel 1992 con il singolo “Creep”, un capolavoro partiro in sordina ma che eslplose nel successo poco tempo dopo. Da quel momento in poi, la carriera dei Radiohead è stata un costante viaggio di esplorazione musicale. Album dopo album, hanno trasceso i confini del rock alternativo, abbracciando sonorità elettroniche, sperimentazioni audaci e testi penetranti. Opere come “OK Computer” e “Kid A” sono diventate punti di riferimento nella storia della musica contemporanea, guadagnandosi l’ammirazione di critici e fan.

La sperimentazione musicale

Con circa 40 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, i Radiohead hanno conquistato il rispetto e l’ammirazione di un pubblico vasto e diversificato. La loro musica è una fusione di talento eclettico e visione creativa, spesso sfidando le convenzioni e aprendo nuovi orizzonti musicali.

La duratura influenza dei Radiohead è evidente anche nelle loro continue esplorazioni artistiche. Ogni nuovo album è un viaggio unico, un’odissea sonora che mantiene la loro autenticità e la loro capacità di sorprendere. La versatilità della band, la cui formazione è rimasta invariata nel corso degli anni, è una testimonianza della loro coesione e del loro impegno per la qualità musicale.

I Radiohead sono noti per la loro sperimentazione musicale, l’uso creativo della tecnologia e le liriche profonde e riflessive. Il loro stile musicale abbraccia una vasta gamma di generi, tra cui il rock alternativo, art rock, elettronica e sperimentazione sonora. La band ha ricevuto numerosi premi, inclusi Grammy Awards. La loro carriera è stata caratterizzata da una continua evoluzione musicale, spingendosi sempre oltre i confini convenzionali e influenzando molte altre band nel corso degli anni.

La componente elettronica

La musica dei Radiohead è notoriamente difficile da classificare in un unico genere, poiché la band ha attraversato diverse fasi creative e sperimentato con una varietà di stili musicali nel corso della sua carriera. Le liriche dei Radiohead sono spesso considerate complesse, introspettive e profonde. Affrontano temi come la tecnologia, la politica, l’esistenzialismo e l’alienazione sociale.

A partire dall’album “Kid A” del 2000, i Radiohead hanno abbracciato più apertamente elementi di musica elettronica. Questa transizione ha influenzato significativamente il loro sound complessivo.

La loro capacità di esplorare nuovi territori musicali li ha resi una delle band più influenti e rispettate nel panorama della musica contemporanea.

Karma Police Radiohead significato
Karma Police Radiohead significato – Ig@Radiohead – fuorionline.com

Karma Police, una canzone che va contro tutti gli steriotipi

“Karma Police” è una canzone dei Radiohead inclusa nel loro acclamato album “OK Computer”, pubblicato nel 1997. La canzone evoca un’atmosfera distopica e riporta le ansie e le preoccupazioni legate alla tecnologia, alla società di massa e al controllo governativo. L’uso di tastiere, chitarre e la voce magnetica di Thom Yorke contribuiscono a catapultare chi l’ascolta in un ambiente cupo e inquietante.

La canzone affronta tematiche come la perdita di privacy, il conformismo sociale e il potere dell’autorità. “Karma Police” sembra rappresentare una sorta di giustizia cosmica contro coloro che agiscono in modo scorretto o che si sottomettono acriticamente alla società. Il pezzo presenta un’interessante crescendo dinamico. Inizia in modo relativamente tranquillo, con la voce di Yorke accompagnata da un pianoforte semplice, per poi svilupparsi in un arrangiamento più ampio e intenso, incorporando chitarre elettriche e percussioni che culminano nel ritornello distintivo.

La struttura musicale di “Karma Police” è caratterizzata da elementi di rock alternativo e art rock. La band ha sperimentato con suoni e arrangiamenti portando nel mondo un pezzo che sfugge alle convenzioni della musica popolare. “Karma Police” è diventata una delle canzoni più celebri dei Radiohead e ha ricevuto un grnade successo critico e commerciale. È spesso citata come uno dei brani più rappresentativi dell’album “OK Computer” e della carriera della band nel complesso.

Il videoclip

Il video musicale, diretto da Jonathan Glazer, offre uno sguardo cinematografico al brano. Glazer, già noto per il suo lavoro con artisti come Jamiroquai e Massive Attack, ha creato un’atmosfera visiva intensa che si fonde perfettamente con l’essenza di “Karma Police”. Il video, presentato per la prima volta nel lontano agosto del 1997, è un capolavoro visivo. La prospettiva del conducente che guida in una notte deserta, la macchina che si muove con inquietante lentezza e la presenza enigmatica di Thom Yorke sul sedile posteriore contribuiscono a rendere tutto molto avvincente.

La trama del video si svolge su una strada desolata in una notte buia. Un uomo, visto dalla prospettiva del conducente, tenta invano di sfuggire alla macchina che si muove a bassa velocità. La tensione sale quando Thom Yorke appare seduto sul sedile posteriore, cantando con intensità. L’uomo in fuga viene raggiunto dalla macchina, che si ferma a pochi centimetri da lui.

La regia di Glazer enfatizza l’azione in modo magistrale, con il guidatore che retrocede e lascia una scia di benzina. L’uomo, sfruttando una scatola di fiammiferi, incendia la traccia di benzina, creando un’immagine potente e simbolica. La macchina cerca di allontanarsi, ma le fiamme la circondano, mentre la telecamera mostra il sedile posteriore vuoto con Thom Yorke apparentemente scomparso.

Il videoclip è stato uno dei più premiati e riconosciuti, conferendo a Jonathan Glazer il titolo di “MTV Director of the Year 1997 Award”. Nonostante il regista abbia espresso il suo giudizio critico sul video, definendolo un “completo fallimento” per la sua ricerca di minimalismo, il pubblico ha risposto con entusiasmo alla sua visione unica e soggettiva.

Da cosa è nata Karma Police, il suo reale significato

Con questa premessa è difficile credere che il titolo e la canzona stessa, siano nati grazie ad uno scherzo dei componenti della band. A quanto pare i Radiohead sono dei veri burloni (difficile da credere vero?) e a quei tempi amavano prendersi in giro, minacciandosi l’uno con l’altro di chiamare la “polizia del karma” in caso di azioni sbagliate.

Questo scherzo, una sorta di avvertimento giocoso, ha assunto poi una vita propria. La minaccia virtuale di chiamare la “polizia del karma” è diventata parte integrante del processo creativo dei Radiohead, tanto da ispirare il titolo di Karma Police destinata a diventare un classico. Quella semplice frase, lanciata da un membro al compagno di band, ha trovato successivamente la sua strada nei cuori e nelle menti dei fan, dando vita a un’esperienza musicale che va oltre le note. La “polizia del karma” può essere vista come una metafora della responsabilità e della consapevolezza delle proprie azioni, arricchendo ulteriormente il significato del celebre brano.

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Il successo commerciale di “Karma Police” è stato notevole, posizionandosi all’ottavo posto nella Official Singles Chart e al quattordicesimo posto nella Modern Rock Tracks. Nel 2021, la rivista Rolling Stone ha ancorato la sua importanza inserendo il brano al 279º posto nella prestigiosa classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.

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