Crotone, le torri del Castello di Carlo V: alla scoperta di una storia millenaria

Il maestoso Castello di Carlo V a Crotone, una fortezza che risplende con l’antica maestosità medievale, si erge fieramente nella parte antica del comune calabrese, sovrastando il mare, a testimonianza della sua ricca storia e del suo ruolo cruciale nella difesa della città. Proprietà dello Stato e affidato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, questo imponente monumento racconta le epoche che hanno plasmato la sua architettura e la sua importanza strategica.

L’origine del castello risale all’840, quando fu costruito come una rudimentale fortezza sull’antica Acropoli greca, progettato per difendere il territorio dalle incursioni dei Saraceni. Tuttavia, fu nel 1541 che il re Carlo V apportò modifiche significative, trasformando la struttura in modo più sostanziale. Caratterizzato da una pianta poligonale, il castello presenta due imponenti torri: la “Torre Aiutante” e la “Torre Comandante”.

La trasformazione nel Medioevo

Il suo ruolo storico emerge vividamente quando Dionisio il vecchio, tiranno di Siracusa, riuscì nel 380-378 a.C. a conquistare la rocca durante la guerra tra Siracusa e Crotone. Successivamente, il castello fu circondato da mura e comparve per la prima volta in un atto del 1192. Durante l’occupazione angioina alla fine del Duecento, la guarnigione era composta da 15 inservienti al servizio di un castellano di nomina regia, mentre si svolgeva una nuova fase di costruzioni più complesse e organizzate.

Nel corso del XIV secolo, con l’avvento delle armi da fuoco, iniziò una trasformazione delle fortificazioni medievali, e il castello di Crotone non fu immune da questi cambiamenti. Nel 1456, dopo l’assedio di Crotone da parte di Alfonso V d’Aragona, la popolazione contribuì alla riparazione delle mura del castello, riconoscendo la sua importanza difensiva.

Il Castello di Carlo V cuore pulsante della città

Durante il XV secolo, le incursioni turche lungo la costa ionica spinsero Ferdinando I a ordinare la fortificazione dei luoghi marittimi più esposti, incluso il castello di Crotone. I lavori iniziarono nel 1484 e si protrassero per oltre un secolo, trasformando radicalmente la struttura. Nuove torri circolari, tra cui la maestosa “turri delo casi cavallo”, si aggiunsero al castello, donandogli un aspetto imponente e più moderno.

La vera trasformazione avvenne nel XVI secolo, sotto il dominio di Carlo V, quando l’architetto Gian Giacomo dell’Acaya pianificò la ricostruzione del castello secondo i nuovi criteri dell’arte della fortificazione. I lavori, che ebbero un impatto economico significativo su Crotone, proseguirono sotto la supervisione di illustri figure come il barone della Caya e Alonso Brefeygna, regio generale commissario.

Il castello, oltre a svolgere un ruolo difensivo, divenne il cuore pulsante della città. Le sue mura rivitalizzarono il commercio locale, generando la nascita di numerose botteghe artigiane e commerciali. Crotone si trasformò in una grande città, accogliendo una nuova realtà economica, sociale ed urbanistica.

La Serpe

Oltre alla sua funzione difensiva, il castello ospitava la Chiesa di San Dionisio, la Chiesa Nuova e la Chiesa di San Carlo, dimora del castellano, magazzini dell’artiglieria, una caserma per le donne e persino una prigione chiamata “La Serpe”. L’entrata al castello, attraverso un ponte che attraversava il fossato, faceva vivere ai visitatori un’esperienza unica, con una porta principale inserita in una torre a forma di piramide tronca.

Durante i secoli successivi, il castello subì ulteriori modifiche e ampliamenti, mantenendo la sua importanza strategica. La Torre Marchesana, con la sua base circolare e quattro cannoni, divenne un punto di osservazione cruciale. Tuttavia, nel corso del tempo, alcune strutture come il Baluardo di San Giacomo furono parzialmente demolite per scopi di ristrutturazione.

Le famosi torri


Le imponenti torri del Castello di Carlo V a Crotone resistono ancora oggi, orgogliose testimonianze dell’architettura militare che ha sfidato il passare dei secoli. Ogni torre racconta una storia unica e aggiunge un tassello al fascino intramontabile di questa maestosa fortezza.

La Torre Aiutante, con la sua presenza imponente, è un simbolo di forza e resistenza. Ancora oggi, si erge come un guardiano silenzioso dei segreti del passato, testimone delle epoche che hanno plasmato il destino del castello e della città stessa. La sua struttura solida e imponente è un richiamo alla maestria degli architetti che hanno plasmato questo simbolo di difesa.

Al fianco della Torre Aiutante, si staglia la Torre Comandante, una struttura che evoca il potere e l’autorità. Questa torre, con la sua architettura distintiva, era una parte essenziale del sistema difensivo del castello. Ancora oggi, la Torre Comandante cattura lo sguardo degli osservatori, narrando storie di comando e vigilanza verso il mare, attraverso le sue mura robuste.

Guardando oltre le torri, incontriamo il Bastione San Giacomo, una testimonianza tangibile dell’importanza strategica del castello. Questo bastione, eretto con cura e attenzione ai dettagli, proteggeva il lato che dominava il porto e la Marina circostante. La sua demolizione parziale nel 1895 testimonia la dinamicità del castello, adattandosi ai cambiamenti del tempo pur mantenendo la sua maestosità.

Il Bastione Santa Caterina completa l’insieme, aggiungendo un tocco distintivo alla struttura del castello. La sua posizione chiave tra il Baluardo di San Giacomo e quello di Santa Caterina contribuisce all’armonia architettonica dell’intero complesso. Ancora oggi, questo bastione racconta la storia delle modifiche e degli ampliamenti che hanno plasmato il castello nel corso dei secoli.

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Il castello di Carlo V a Crotone è molto più di un monumento storico; è un testamento vivente della ricchezza culturale e della forza strategica che ha caratterizzato questa città nel corso dei secoli. Le sue mura narrano storie di conquiste, difese e trasformazioni, facendo del castello non solo un simbolo della storia di Crotone, ma anche un patrimonio che continua a suscitare ammirazione e interesse.

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