Donne di terre estreme, al Forte di Bard una mostra che travolge e porta lontano…

Donne di terre estreme è la mostra al Forte di Bard che parla delle donne che vivono in luoghi ostili, visitabile fino al 5 novembre 2023.

Caterina Borgato, fotografa e viaggiatrice, professionista di Kel12 National Geographic Expedition, il 6 ottobre al Forte di Bard ha trasportato il pubblico, attraverso immagini, descrizioni e racconti sensazionali, in posti lontanissimi, dove le donne sono fondamentali per tutto. Anche per gli ecosistemi naturali.

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

Vivere e sopravvivere a Socotra nello Yemen, sopra equilibri delicati, basati su regole ancestrali. Vivere e sopravvivere a Dancalia, terra fatta di lava polvere e sabbia. Luoghi estremi che hanno in comune la vita di donne che custodiscono saperi da generazioni, “Donne di terre estreme”. Questo è il titolo della mostra inaugurata venerdì alle Scuderie del Forte di Bard.

Socotra e la dote della ger

Un’esposizione straordinaria, un’immersione all’interno della quotidianità di mamme, figlie, nonne, sorelle che vivono negli altipiani della Mongolia occidentale, sulla remota isola di Socotra e nelle terre desertiche della Dancalia, nel Corno d’Africa, resa possibile grazie alla collaborazione con Montura.

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

Racconti che arrivano a noi proprio grazie a Caterina Borgato che ha intrapreso un cammino di esplorazione umana, ma anche di incanto e di poesia, per catturare l’essenza di queste terre e delle donne che le abitano. “Mancava da Socotra da 8, 9 anni a causa della guerra” ha esordito l’artista catapultando all’istante i presenti in un viaggio straordinario, fatto di immagini e di racconti – “un’isola senza porto e senza faro.”

Le terre in cui si è concentrata la sua attenzione sono lontane geograficamente e caratterizzate da condizioni ambientali e climatiche estreme, che plasmano la vita quotidiana delle comunità locali. La mostra, di cui le immagini sono tratte dal volume omonimo, (la prima pubblicazione di Caterina Borgato edita da Montura Editing nel 2021), è una testimonianza della forza e dell’unione del mondo femminile, che costituisce il cuore pulsante di queste società remote e sconosciute.

Ho trovato l ‘isola che io avevo conosciuto nel 2005″ sottolinea ancora Borgato riferendosi a Socotra “avevo lasciato bambine che adesso sono madri e le donne di cui parlo nel libro le ho ritrovate tutte. La vita è andata però avanti con in cambiamenti generazionali.” Poi presenta le ger, le caratteristiche abitazioni della steppa, iconiche, costruite dalle donne e che attraverso la canna fumaria mettono in contatto l’esterno con l’interno e soprattutto comunicano con gli spiriti, che in Mongolia sono considerati ovunque.

“Dentro la ger c’è tutto, la sua gestione è nelle mani delle donne. La donna porta la ger in dote come struttura e la costruisce ogni volta. Il camino del fumo è un elemento che ha una simbologia straordinaria, nel senso che è l’elemento di collegamento dell’universo familiare che sta dentro la ger e l’universo che sta fuori, intorno alla ger, che sia steppa, deserto o montagna. E’ una stufa semplicissima di foglie di lamiera alimentata a sterco, con un valore simbolico enorme. E sono proprio le donne ad occuparsi della stufa.” Fa sapere Caterina.

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

La popolazione di Socotra ha delle regole, come quella dell’uso della legna, che dovrebbe essere presa d’esempio. Anche in questo caso le donne sono protagoniste. “La regola fondamentale è che le donne possono raccogliere solo legna secca, morta. Quindi di alberi già caduti, o morti. Si inizia dai rami più deboli, dagli alberi meno forti. Solo in ultimo stadio, per un’esigenza davvero estrema si può abbattere un albero.” Fa sapere la fotografa aggiungendo un dettaglio importante: “sono le cose da fare, tramandate attraverso le filastrocche che parlano di questa sensibilizzazione, quindi l’educazione alla protezione dei beni dell’isola. E ciò avviene grazie alle donne, che le cantano ai bambini. La cultura del mutuo aiuto in queste comunità è normale, è quotidiana.”

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

Donne di terre estreme anche a Dancalia, dove vive il popolo Afar nomadi pastori

A Dancalia c’è il popolo Afar, allevatori di dromedari che vivono in una terra con una storia geologica piuttosto turbolenta. Arrivati in questo posto di lava, tantissimi anni fa, perché costretti dalle lotte intestine con le altre tribù, ma nel quale hanno trovato rifugio, i guerrieri Afar, si sono adattati.

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

Le famiglie aspettano che arrivi la pioggia per raggiungere le zone allagate, dove cresce una fragile erbetta, sufficiente per nutrire i loro animali. “Partono prima i maschi e gli animali. Rimangono solo i tre dromedari femmina più forti, sulle quali le donne e le bambine caricano tutte le loro cose che sono stuoie, taniche gialle per l’acqua, qualche sacchetto e le stecche delle capanne.” Racconta Borgato che aggiunge:

“Sopra in alto mettono un cesto, di solito usato per il pane, ma diventa una culla quando ci sono i neonati che rimane in alto sulla groppa della dromedaria più forte. Le donne viaggiano solo di notte per raggiungere il resto della famiglia, partita giorni prima. Anche nelle comunità della Dancalia le donne si occupano dei lavori più pesanti. Anche in questo caso la donna porta la casa come dote, la burra, la capanna tipica del popolo Afar.”

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

Chi è Caterina Borgato, breve biografia dell’artista della mostra al Forte di Bard

Caterina Borgato, nata a Mirano, Venezia, nel 1966, proviene da una famiglia di appassionati alpinisti e viaggiatori. Dopo aver completato gli studi classici, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche. Sin dalla giovane età, ha coltivato una profonda affinità per la cultura globale e la diversità umana.

Donne di terre estreme, la mostra al Forte di Bard di Caterina Borgato – fuorionline.com

La sua vita è stata sempre guidata dalla sete di conoscenza del mondo e delle sue molteplici sfaccettature. Caterina ha avuto l’opportunità di vivere e lavorare in luoghi diversi come lo Yemen, la Mongolia e l’Etiopia, definendoli le esperienze più significative della sua esistenza. Inoltre, ha attraversato l’Africa subsahariana ed equatoriale, esplorato l’Asia, il Medio Oriente e l’America del Sud.

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Caterina considera ogni suo viaggio come una “scuola di umiltà”, un’occasione per imparare e crescere attraverso l’incontro con l’umanità nelle sue forme più diverse. La sua vita è un inno alla scoperta, alla comprensione reciproca e alla valorizzazione delle ricchezze del mondo.

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