Fotografare il Parco, quando la foto naturalistica educa al rispetto dell’ ambiente | La mostra al Forte di Bard

Fotografare il parco, il concorso internazionale di fotografia naturalistica, organizzato dai Parchi nazionali di Gran Paradiso, Stelvio, Abruzzo, Lazio e Molise e da quello francese de la Vanoise, con il patrocinio di Alparc, Federparchi e la partecipazione del media partner La Rivista della Natura, è arrivato alla sua diciassettesima edizione, e anche quest’anno, per la seconda volta lo foto vincitrici sono approdate al Forte di Bard.

La mostra è stata inaugurata sabato 16 marzo alla presenza dei presidenti dei parchi protagonisti: “L’idea di oggi è di valorizzare la natura attraverso le immagini. La fotografia naturalistica ha avuto uno sviluppo importantissimo in questi ultimi anni: la foto digitale consente un’ interpretazione anche artistica in post produzione, un’ evoluzione molto importante che non si aveva dai tempi di Andy Warhol, e questo ha consentito un aumento importante delle persone che vengono nelle aree protette per cogliere le immagini. Ha commentato Bruno Bassano, direttore del Parco Nazionale Gran Paradiso. Che aggiunge:

A me piace pensare ad una forma di servizio ecosistemico: la protezione consente allo sviluppo di un’attività che ha ricadute culturali e anche economiche. La foto naturalistica è importante ma non deve oltrepassare un certo limite, bisogna essere rispettosi della fauna e dell’ambiente e quindi c’è un primo step che vorremmo amplificare di educazione verso il rispetto della Natura. Fotografare si, ma rispettando gli animali e la natura.”

Un valdostano tra i vincitori assoluti

Oltre 380 i fotografi partecipanti, con più di 2700 fotografie presentate per Fotografare il Parco. Sul podio, al secondo posto come vincitore assoluto il valdostano Davide Glarey con Mimetismo perfetto (ritratto “nascosto” di allocchi, ricoperti dalla neve, affacciati a una cavità d’albero). “Ho deciso di fare questa foto nella prima nevicata della stagione,” – racconta Glarey che non pensava di vincere e che si è fatto convincere da un amico a partecipare “Questo è un luogo dove so per certo che l’allocco c’è. Quella mattina, durante la nevicata mi sono detto voglio cercarlo e questo è il risultato.”

Luca Casale invece si è trovato al momento giusto nel posto giusto catturando due merli acquaioli in amore. Arrivato secondo nella sezione “Fauna selvatica del parco” fa sapere com’è riuscito ad immortalare il momento dell’accoppiamento: “E’ una foto molto particolare perchè per mia conoscenza non era mai stato fotografato un merlo acquaiolo durante l’accoppiamento. La foto è stata scattata da molto lontano in modo da non arrecare disturbo ai soggetti che si trovano in mezzo al fiume. Voi vedete il culmine di una lunga sequenza di scatti molto belli in cui si vedono questi due uccelli fare una danza meravigliosa.”

L’uomo è una piccola formica

Giacomo Crudo è arrivato terzo, nella stessa categoria, con “Io sono la montagna”. “Ho ritratto un gipeto barbuto, cercando di rappresentarlo in modo artistico, e arrivando ad una somiglianza cromatica fra la roccia e il gipeto stesso.” Nella categoria Interazione/Uomo ambiente Claudio Renato Oldrini è l’autore di “La via per il paradiso”, una panoramica scattata in Valsavarenche con teleobiettivo: “In questa foto viene fuori la reale dimensione dell’uomo: gli alpinisti che si vedono salire per il Gran Paradiso sembrano delle piccole formichine in confronto alla maestosità delle montagne. Ed è quello che dovrebbe continuare a fare nell’ambiente, quindi conservarlo e sfruttarlo ma nel senso giusto del termine ”.

Menzione speciale per Vittorio Morletto con “Fantasmi di un tempo passato”: “Ho voluto unire le lucciole ad un paesaggio che sembrasse abbandonato, per ottenere un’atmosfera fiabesca. Ho trovato questo rudere nel bosco e non è stato semplice.

LEGGI ANCHE L’EDIZIONE PASSATA ——————————-> Fotografare il Parco, la mostra al Forte di Bard sulla Natura. I vincitori assoluti

Il podio del concorso Fotografare il Parco

Un podio di Fotografare il Parco per maggioranza internazionale quello dei vincitori assoluti, che a parte Davide Glarey, presenta lo spagnolo Pepe Badia Marrero sul gradino più alto con la fotografia Goute à goute (una vespa cartonaia sul suo nido intenta a bere una goccia d’acqua), e, al terzo posto, il francese Jean Luc Viart con L’Aiguille Doran dans la brume (gioco di nubi e di luci ai piedi dell’acuminata piramide dell’Agiulle Doran). Queste e le altre foto saranno esposte alle Scuderie fino al 24 aprile.

Condividi su

Lascia un commento