Gli Spostati al Forte di Bard: Marilyn Monroe regina di una mostra che è un’opera d’arte.

Gli Spostati sono al Forte di Bard. È proprio il film del 1961, che ha fatto la storia del cinema, con Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift e che oggi si presenta sotto un’altra luce, quella della sua essenza, con una preziosa mostra allestita all’ interno del celebre forte della Bassa Valle D’Aosta.

La storia nella storia

La mostra fotografica, The Misfits by Magnum Photographers, curata per l’appunto in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos è stata inaugurata sabato 16 giugno scorso e conduce il visitatore all’ interno momenti più intimi e meno scenografici del film, ma che brillano di una luce propria.

Il dietro le quinte del film anti-western per eccellenza, una pellicola tormentata che ha mostrato quella faccia dell’America meno eroica, più umana e per questo anche più fragile, arriva al pubblico grazie agli scatti fotografici di nove grandiosi fotografi del Novecento, Eve Arnold, Cornell Capa, Henri Cartier-Bresson, Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ernst Haas, Erich Hartmann, Inge Morath e Dennis Stock, diventando l’opera d’arte di un capolavoro.

“Le fotografia che sono state scelte, sono il frutto di un lavoro intenso ed è stato difficile trovare quelle migliori, perché tutte danno conto di questi 9 fotografi, tutti bravi, non si può dire chi è il migliore” ha fatto sapere il Presidente dell’Associazione del Forte di Bard Ornella Badery che ha anche sottolineato quanto il backstage sia stato l’anima del film stesso, perché narra la vita reale dei due veri protagonisti, Arthur Miller ideatore della sceneggiatura e Marilyn Monroe sua moglie.

Finirà che prima della completamento delle riprese i due si lasciano, vivendo quel rapporto travagliato sul set, con lui che inizierà una relazione proprio con Inge Morath, una delle fotografe che si trovava lì per documentare il film.

La trama del film

Il film racconta la storia di Roslyn (Marilyn Monroe), bellissima ma ingenua, divorziata da poco. Grazie alla sua amica Isabelle diventa amica di due uomini: il cowboy Gaylord (divorziato anch’egli) e il meccanico e aviatore Guido. Ossia Clark Gable e Eli Wallach.

Roslyn nonostante le avance di Guido, ha una propensione per Gay, il quale non è affatto immune al suo fascino, caratterizzato oltre che dalla bellezza, da una spiccata sensibilità. Inizia così la storia d’amore tra i due, ma un giorno Guido propone all’amico di partecipare ad una caccia di cavalli selvaggi.

Durante il rodeo a cui Roslyn assiste, un concorrente, Perce (Montgomery Clift), si ferisce brutalmente, sconvolgendola e all’improvviso Gay le appare sotto occhi diversi: rozzo e cinico, oltre che violento. Gay intanto riesce a catturare una cavalla selvaggia con il suo puledro, mentre Guido ne approfitta per fare il doppio gioco, per metterli l’uno contro l’altra.

Alla fine, Roslyn con l’aiuto di Perce libera la cavalla, ma Gay non solo la ricattura ma riesce a domarla con una lotta furiosa, anche se dopo aver mostrato la sua superiorità e forza selvaggia la libera. È un gesto cavalleresco che fa nei confronti di Roslyn per farle capire che ormai il suo cuore è suo.

Gli Spostati al Forte di Bard, una testimonianza inedita di Lucio Dalla

Una mostra che ha sorpreso anche nella sua preparazione, perché oggi ci consegna una chicca che vede protagonista nientepopodimeno che Lucio Dalla, in veste di critico cinematografico, grazie ad un video ritrovato presso la cineteca di Bologna: un contributo che si troverà nell’ esposizione.

“Per noi è stato un effetto straniante ma veramente sorprendente per l’immagine nuova del cantante” riferisce la curatela Annalisa Cittera. “E devo ammettere che Lucio Dalla è uno straordinario critico cinematografico. Siamo nel 2000 e lui è in procinto di fare un concerto e credo anche abbastanza improvvisamente, così su due piedi, una televisione gli chiede un intervento su The Misfits che sarebbe stato proiettato nella sua città, a Bologna, in Piazza Grande. Le sue osservazioni sono così pertinenti, lui ritiene e lo dice testualmente che i personaggi sono al limite di loro stessi, ed è proprio vero, sia per chi ha visto il film, sia per chi vedrà le fotografie della mostra.”

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I fotografi Magnum sono riusciti a catturare quei momenti straordinari, cioè una Marilyn davvero disperata. Morirà due anni più tardi. È un film iconico, che ancora oggi stimola la discussione nei minimi particolari soprattutto perché contiene in sé molte contraddizioni. La mostra è aperta al pubblico fino al 17 settembre 2023.

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