Landzetta della Coumba Freida, tutto sulla maschera più inquietante e colorata della Valle d’Aosta

La Landzetta è un personaggio immaginario che proviene un po’ dalla storia e un po’ dalla leggenda: intriso di simboli e ancorato alla tradizione, è sempre pronto agli scherzi e ai festeggiamenti.

Immaginatevi nel XV secolo ad Aosta, quando all’improvviso venite sorpresi da una banda di strane figure con abiti bizzarri, campanacci e corna sulla testa: percorrevano le strade e le piazze per fare paura soprattutto ai bambini e alle donne commettendo eccessi di ogni tipo. Erano gli antenati della Landzetta della Coumba Freida, la maschera più inquietante e stravagante della Valle d’Aosta.

Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d'Aosta
Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d’Aosta – Credit: Roger Berthod

La testimonianza arriva da una lettera scritta il 30 gennaio 1467 da Pignerol, riportata, insieme ad altre curiosità di questo tradizionale costume, nel Meison di carnaval de la Coumba Freida, un museo etnografico, sito ad Allein, dedicato interamente al Carnevale delle meravigliose e suggestive vallate della Valpelline, del Gran San Bernardo e di Bionaz. La lettera testimonia le radici profonde di questo travestimento delle Alpi Occidentali, arrivato fino ai giorni nostri, ma arricchito e modificato da un’incursione speciale e più recente.

La Landzetta e Napoleone

Si dice infatti (versione più attendibile), che la figura vera e propria della Landzetta, quella che rallegra il Carnevale presente, nasca dal passaggio in quelle zone di Napoleone Bonaparte, avvenuto nel 1800 con un seguito di 40.000 soldati. Un transito che non lasciò niente di buono, tanto che gli abitanti dei villaggi decisero di sbeffeggiarlo indossando la sua tipica uniforme in maniera bislacca. “Passando, Napoleone ha saccheggiato e terrorizzato: da qui nasce il rito goliardico, un pò per un riscatto, per prenderlo in giro. Da questa connotazione storica prende vita tutto quello che è il mito, quindi gli specchietti, i fiori ricamati a mano…” Fa sapere Annie Cottin, consigliere comunale di Allein. E ovviamente Landzetta.

Si, il costume. Perché questa maschera di Carnevale, che con le sue facce misteriose, paurose e bestiali (un tempo fatte di legno) incastonate tra i colori sgargianti dei fiori sui cappelli e sulle divise, che vanno in contrasto con il bianco della neve che caratterizza gli inverni della Coumba Freida, – dove il vento gelido la fa da padrona – non passa di certo inosservata!

Carnevale di Allein – per gentile concessione di Nicolò Bignotti

Del resto, sarebbe molto difficile non notarle, visto che la Landzetta ha la fama di essere piuttosto turbolenta e dispettosa; per questo motivo in passato alle donne non era permesso di partecipare al travestimento che animava nei giorni del Carnevale, le vie dei paesi. “Agli inizi erano solo uomini celibi, poi cominciarono a partecipare anche gli uomini sposati. Le donne ad Allein, per esempio, hanno iniziato nel 1994 così come i bambini. Una volta le Landzette erano decisamente manesche perché il Carnevale era visto come il momento in cui potersi sfogare: se si aveva subito un torto per esempio, quello era il momento giusto per risolverlo. Oggi sono rimasti solo gli scherzi pacifici e innocui senza grossi danni” Rassicura Cottin.

Un costume prezioso, ornato e ricco di significati


Ma torniamo al costume, (composto da pantalone, gilet, giacca a coda di rondine, camicia cintura e cappello) così particolare, carico di significati che incanta tutti e che evoca antiche credenze e usi che mirano alla volontà di suscitare paura e allo stesso tempo di far divertire. Tanto per cominciare i fiori coloratissimi! Essi simboleggiano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.

“L’uscita del Carnevale per le strade serve per annunciare l’arrivo della primavera; gli specchietti rappresentano la luce del sole, ma non solo: in realtà hanno un’altra funzionalità ossia quella che, riflettendo la luce, scacciano via gli spiriti maligni. Come la coda di mulo o di cavallo – (principalmente c’erano più muli che cavalli), che tengono in mano e che con un gesto specifico vuole scacciare via le negatività.” Aggiunge Cottin “Così come i campanacci alle cinture (le gorgoilles) insieme alle grida: quel suono particolare che le Landzette fanno con la voce? E’ l’ étsèlo. Serve per togliere via il male e augurare prosperità per tutti”.

I comitati del Carnevale

Il Carnevale della Coumba Freida è gestito dai Comitati del Carnevale di ogni comune:

  • Allein di cui il presidente è Lori Robbin;
  • Doues: Michael Cuaz;
  • Etroubles: Chiara Scalzo;
  • Saint-Oyen: Piero Lutzo;
  • Bosses: Laurent Bich;
  • Gignod: Erik Bionaz;
  • Bionaz: Ives Jordaney;
  • Valpelline/Ollomont: Andrea Triolo;
  • Roisan: Nelly Letey;

E ogni comune ha la propria Landzetta. Le Landzette di Allein e di Doues per esempio sono vestite di rosso, il colore della forza e della passione, ma si differenziano per alcuni particolari. Ci sono inoltre quelle bianche che simboleggiano il bene, la nera con il cappello a forma di canna fumaria che ha due teorie (può rappresentare gli aspetti negativi dell’inverno o rappresenta le persone nere, poichè si racconta che in passato gli abitanti del villaggio furono impressionati dal passaggio di un altro storico condottiero: Annibale). Ci sono poi i costumi verdi, i marroni, i blu, i rosa e i viola.

Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d'Aosta
Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d’Aosta – Credit: Roger Berthod

Il confezionamento dei costumi è un lavoro sartoriale di alta qualità artigianale che si tramanda di generazione in generazione e sicuramente meticoloso:

“In passato, quando le donne non lavoravano, era anche un modo per sfamare la famiglia. Agli inizi i vestiti non erano così elaborati, poi quando le famiglie hanno cominciato ad avere più possibilità economiche hanno iniziato a renderli più particolari. Una signora di Allein, Mondina Juglair ha fatto tutti i costumi di quasi tutti i carnevali della Coumba. Quando negli anni Novanta si è deciso di fare la nuova Benda, è stata lei a cucire tutti i vestiti, impegnandosi per un anno intero. Oggi qualcuno lo fa come lavoro, altri si cuciono il vestito da sé.”

Le sfilate e la Benda

Anche durante le sfilate le Landzette si differenziano l’una dall’altra: per esempio alcune si svolgono a coppia, altre in fila indiana. Alcuni hanno il costume di panno (Allein) gli altri di velluto, chi ha più specchietti chì meno. Insomma, sembrano apparentemente tutte uguali ma un occhio esperto non ha poi tanta difficoltà a trovare i dettagli distintivi di ogni Landzetta.

Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d'Aosta
Landzetta della Coumba Freida Carnevale Valle d’Aosta – Credit: Roger Berthod

Si tratta di un Carnevale che coinvolge tutti gli abitanti del paese: perché tutti vengono tirati dentro la festa e resi protagonisti.

“Si fa l’uscita, e anche in questo caso ogni villaggio la fa a proprio modo. Ad Allein ad esempio si parte da una frazione specifica, dove le Landzette si nascondono in alcuni cunicoli de la Ville, percorrendo un percorso ben preciso, dalla prima casa alla cappella.” Sottolinea sempre Cottin che aggiunge: “Quando arriva la Guedda (la guida) le maschere si convogliano nella sfilata, creando la Benda (il gruppo delle maschere composto dai vari personaggi che al momento della sfilata rispettano l’ordine stabilito all’interno del corteo n.d.r.) Anche se, ogni paese ha le sue particolarità..per esempio a Bosses c’è anche Napoleone.”

Carnevale di Doues – per gentile concessione di Annie Cottin

La Benda di solito è così composta: in prima fila la già citata Guedda, poi ci sono i bambini, i suonatori (les Joueurs), che suonano initerrottamente per tutta la sfilata e il giorno di festa; segue lo Djablo (il diavolo), Arlequen e Demousella (l’arlecchino, la figura gentile, e la damigella, che raffigurano la coppia giovane), poi le protagoniste, Les Landzettes, Lo Toc e la Tocca (una coppia di anziani – ossia il vecchio e la vecchia che hanno a loro volta una leggenda che li riguarda e che li lega alla nascita della Landzetta) e infine l’Ors e le Donteur (l’orso e il domatore).

Gli abitanti del paese possono decidere se far passare la Benda presso la propria abitazione e in caso positivo, queste maschere pittoresche e vivaci, andranno da chi le ha invitate, faranno festa, scherzi, girotondi e si fermeranno per mangiare e bere. Per esempio l’arlecchino farà ballare la padrona di casa”– specifica Cottin.

Lo Toc e la Tocca amano sempre improvvisare delle scenette divertenti: la donna per esempio finge di fare delle avances agli uomini spettatori e così anche l’uomo con le donne; poi lui finge di essere geloso e viceversa, tra le risate e le burle.

Carnevale di Bionaz – per gentile concessione di Annie Cottin

Il Carnevale della Coumba Freida è una grande festa di pura allegria, aperta al pubblico in cui però vige una regola ben precisa: solo chi è della Coumba Freida può travestirsi da Landzetta! Gli abitanti di ogni paese sono come una grande famiglia che nel giorno di Carnevale si riunisce per festeggiare.

Chi non è della zona avrà il dono di assistere ad una tradizione che si ripete da tantissimi anni con amore e dedizione e che riflette la storia e l’identità di un’ intera comunità e sicuramente sarà coinvolto in qualche scherzetto divertente. Tuttavia tutte le Bende non solo sono spesso invitate negli altri carnevali della regione, ma hanno anche partecipato ad eventi che si sono svolti fuori dalla Valle d’Aosta: nel 2023 la Benda di Allein è andata in Molise per il Carnevale europeo delle maschere.

Carnevale di Etroubles – per gentile concessione di Annie Cottin

Il ricordo di Marino Rollin

Nella Benda di Allein la musica è un ingrediente irrinunciabile e tutta la comunità ricorda con affetto Marino Rollin, uno dei Joueurs più anziani che gli allençois abbiano mai avuto, purtroppo scomparso nel 2018.

“Aveva una passione sfrenata per il carnevale e suonava la fisarmonica. Grazie ai musicisti come Marino la musica è diventata una parte fondamentale del nostro carnevale. Marino ha creato delle canzoni che si suonano tutt’ora, che non sono solo di Allein ma di tutti i Carnevali della Coumba Freida. Lui si può dire che ha portato la musica ad un altro livello e ha reso tutto il Carnevale ancora più speciale” Conclude Annie Cottin.

Carnevale di Gignod – per gentile concessione di Annie Cottin
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