Macchiaioli, chi furono, la loro tecnica e dove vederli | La mostra a Torino

Si ritrovavano al Caffè Michelangiolo a Firenze dove intrecciavano le loro storie audaci di avventure, narrate con spavalderia e una sete insaziabile di vita. Questi appassionati frequentatori del caffè fiorentino trasformavano la realtà in opere d’arte, dipingendo con chiaroscuri e macchie vibranti di luce e colore.

La tela diventava il mezzo attraverso il quale esprimevano le intense emozioni scatenate dagli incontri umani e dalle visioni di paesaggi autentici. Le loro opere ritraevano la potenza degli accampamenti, dei bivacchi, delle scaramucce e delle battaglie, molte delle quali vissute direttamente durante la loro partecipazione alla guerra.

Chi furono i Macchiaioli

Nel cuore della Toscana, negli anni ’50 e ’60 dell’Ottocento, un gruppo audace di pittori italiani abbandona il rigore dei soggetti storici e mitologici del neoclassicismo e del romanticismo. Questi ribelli artisti, noti come i Macchiaioli, scelgono di ritrarre la vita quotidiana in modo fresco e innovativo.

L’incontro con la realtà rappresentava una sfida per l’originalità del loro stile, che si manifestava nella capacità di catturare su tela l’essenza delle esperienze umane. Il Caffè Michelangiolo diventava il crocevia delle loro sperimentazioni, una fucina di idee dove il desiderio di esplorare il mondo circostante si fondeva con la parola d’ordine dei Macchiaioli: sperimentare.

I Macchiaioli traducevano la passione per la vita in ogni pennellata, creando un’arte intrisa di vitalità e autenticità. Il Caffè Michelangiolo era il luogo in cui l’ispirazione scaturiva dall’incontro tra la creatività dei pittori e la vivace realtà che li circondava.

L’Esposizione Nazionale

Il debutto pubblico dei Macchiaioli avviene nel 1861, durante l’Esposizione Nazionale, dove vennero svelati i primi quadri “macchiaioli”.

Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega emergono come figure chiave, etichettati ironicamente per l’appunto come “macchiaioli” per la loro pittura spontanea a macchie e brevi pennellate, senza disegno preparatorio. Nei loro dipinti, i contorni sfumano, catturando la realtà con un colpo d’occhio veloce.

In un’epoca di fervore politico, molti di questi artisti partecipano alle guerre d’indipendenza italiana, ritraendo gli avvenimenti cruciali nelle loro opere. “Campo italiano dopo la battaglia di Magenta” di Giovanni Fattori, presentato in una mostra a Padova, diventa il primo quadro italiano a immortalare un evento di storia contemporanea.

Le principali caratteristiche della tecnica pittorica dei Macchiaioli

I Macchiaioli incarnano l’espressione pittorica dei movimenti culturali del XIX secolo, impegnati nella rappresentazione realista del mondo: il naturalismo e il verismo. Incompresi nel loro tempo, il XX secolo porta una rivalutazione, soprattutto per l’uso audace del colore, considerandoli oggi i precursori della pittura impressionista. L’eredità dei Macchiaioli persiste come un capitolo essenziale nella storia artistica italiana, testimone di una rivoluzione che ha cambiato il modo di vedere e dipingere il mondo.

Ecco alcune delle principali caratteristiche della loro tecnica pittorica:

  • Macchia: Il termine “macchia” significa “macchia” o “maculato” in italiano. Essi enfatizzavano l’uso di pennellate rapide e distinte per creare macchie di colore sulla tela. Questa tecnica permetteva loro di catturare la luce e l’atmosfera in modo più immediato ed emotivo.
  • En plein air: Prediligevano dipingere all’aperto, catturando la luce naturale e i cambiamenti atmosferici direttamente sulla tela. Questa pratica differiva dalla tradizione accademica che preferiva il lavoro in studio.
  • Colori vivaci: I Macchiaioli utilizzavano colori vivaci e saturi per catturare l’effetto della luce naturale. Questo contrastava con la palette più limitata e la resa più controllata dei colori della pittura accademica dell’epoca.
  • Rappresentazione realistica: Pur utilizzando una tecnica apparentemente spontanea, cercavano di rappresentare la realtà in modo più fedele rispetto alla tradizione accademica. Tuttavia, la loro interpretazione realistica era basata su una visione più personale e soggettiva.
  • Rifiuto delle regole accademiche: Rifiutavano le regole rigide della pittura accademica e cercavano di esprimere la propria individualità e la propria visione personale attraverso la pittura. La loro ribellione contro l’accademia rifletteva un desiderio di libertà espressiva e innovazione artistica.
  • Influenza sulla pittura impressionista: Le tecniche dei Macchiaioli hanno avuto un impatto significativo sulla pittura impressionista francese. Artisti come Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir sono stati influenzati dalla pratica della pittura all’aperto e dalla libertà nella gestione del colore introdotta da questi artisti.

I Macchiaioli di rilievo

I Macchiaioli erano un gruppo di artisti che operavano principalmente in Italia nella metà del XIX secolo. Alcuni dei pittori più famosi sono:

  • Giuseppe Abbati (1836-1868): Importante membro del movimento, Abbati è noto per i suoi dipinti all’aperto e per la sua abilità nel catturare la luce e l’atmosfera.
  • Silvestro Lega (1826-1895): Considerato uno dei leader del movimento, Lega era noto per le sue opere che ritraevano scene di vita quotidiana, spesso dipinte con una tecnica “macchiata”.
  • Telemaco Signorini (1835-1901): Fu uno dei primi ad aderire al gruppo dei Macchiaioli e fu attivo nel promuovere la nuova tecnica pittorica. Le sue opere spaziavano dalla ritrattistica alla rappresentazione di paesaggi urbani.
  • Giovanni Fattori (1825-1908): Altro membro chiave del movimento, Fattori era noto per i suoi dipinti di cavalli e scene di vita rurale. Fu uno dei Macchiaioli più influenti e contribuì significativamente alla diffusione delle idee del gruppo.
  • Raffaello Sernesi (1838-1866): Sernesi fu un giovane e promettente artista Macchiaiolo, ma la sua carriera fu interrotta prematuramente dalla sua morte a soli 28 anni.

Questi artisti hanno contribuito a definire lo stile e la filosofia dei Macchiaioli, creando opere che rappresentano la transizione dalla pittura accademica tradizionale verso nuove forme di espressione artistica.

La mostra dei Macchiaioli a Torino

Dal 2 febbraio al 1° aprile 2024, immergiti nell’emozionante mondo dei Macchiaioli con la straordinaria mostra a Torino al Mastio della Cittadella curata da Simona Bartolena. Oltre venti artisti italiani e francesi prendono vita in oltre settanta opere, trasportandoti nel cuore del movimento “antiaccademico” nato tra i tavolini del Caffè Michelangelo a Firenze.

Capolavori da Collezioni Private – Un’ occasione esclusiva

Firme illustri come Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Giuseppe Palizzi, Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati e Silvestro Lega animano la mostra con opere provenienti principalmente da collezioni private, regalando un’opportunità unica di ammirare queste creazioni di rara bellezza dal vivo.

Si possono esplorare 7 sezioni tematiche avvincenti:

  • Firenze 1850
  • I rapporti con la Francia
  • Il rapporto con i maestri: l’Accademia e il Purismo
  • Gli anni della sperimentazione
  • Il Risorgimento
  • Gli anni della maturità
  • L’eredità della Macchia

Un viaggio nella tecnica e nell’iconografia Macchiaiola

Attraverso un percorso coinvolgente, si andrà alla scoperta della tecnica della pittura en plein air e il fascino dell’iconografia paesaggistica. Un fil rouge narrativo avvicina i visitatori ai temi rivoluzionari e agli stili innovativi dei Macchiaioli, cambiando il volto della pittura del loro tempo.

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Non perdere l’opportunità di essere parte di questa straordinaria esperienza artistica. La mostra dei Macchiaioli a Torino promette di trasportarti nel cuore della rivoluzione artistica che ha ridefinito il panorama pittorico italiano. Entra a far parte di questa storia unica!

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